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Lo Spirito Oscuro di Shannara

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Pubblicato in Italia nel 2008, Lo Spirito Oscuro di Shannara è una graphic novel (la prima dedicata al mondo di Shannara) basata su un soggetto di Terry Brooks, con disegni di Edwin David e adattamento di Robert Place Napton.
La storia riprende i personaggi di Jair Ohmsford e Garet Jax, uno dei preferiti dei lettori dello scrittore statunitense, per approfondire il loro rapporto nato in La Canzone di Shannara e visto anche nel romanzo breve Indomitable, oltre che affrontare il rapporto del ragazzo con la sorella Brin sull’uso della magia. Chi ha letto La Canzone sa che i poteri che posseggono i due ragazzi della Valle è eredità del padre Wil a seguito dell’uso delle Pietre Magiche nella lotta contro i Demoni che ha portato le Quattro Terre quasi a cadere: nel caso di Brin, si tratta di un potere capace di alterare la realtà, di avere effetti concreti sulle cose e sulle persone; mentre Jair è in grado solo di creare delle illusioni. Questo almeno finché era poco più di un bambino.
Garet Jax in Lo spirito Oscuro di ShannaraI fatti proposti in questa graphic novel si verificano qualche anno dopo la lotta contro le Mortombre, e lo sviluppo fisico di Jair, ormai prossimo all’età adulta, ha portato un cambiamento anche nella sua magia: oltre alle illusioni, ora ha la capacità di divenire Garet Jax, di avere la sua forza, la sua velocità, il suo istinto di combattente, la sua capacità nell’uso delle armi; una vera e propria macchina da guerra. Una trasformazione che ricorda un po’ quello che succede a Ben Holiday nel regno di Landover quando grazie al medaglione diventa il Paladino, fondendo il suo io con quello di un altro essere e acquisendo le sue capacità, ma anche la sua personalità.
Potere che si manifesta partendo dal punto in cui era terminato il romanzo La Canzone di Shannara: la sconfitta dell’Ildatch. Solo che non è stato sconfitto del tutto, ma è rimasta una pagina del pericoloso grimorio ed è stata trovata dai Mwellret, i rettili umanoidi con cui Jair ha già avuto a che fare, essendo un tempo stato prigioniero di uno di loro. Il ragazzo, grazie alla nuova manifestazione della magia, riesce a fermare le brame delle creature, ponendo fine una volta per tutte al libro maledetto.
Con la distruzione dell’ildatch tutto sembra finito, ma è solo una piccola parentesi di pace: sulla via del ritorno, l’ombra di Allanon compare a Jair avvisandolo che i mwellret non si sono dati per vinti nella loro ricerca di potere: alleatisi con la Strega di Croton, hanno catturato Kimber Boh e Cogline, con l’intento, grazie alle arti magiche della megera, di strappare dalla mente dell’ex Druido il modo per far tornare sulle Quattro Terre la scomparsa Paranor, sigillata in un’altra dimensione, e prendere possesso della sua magia.
Il ragazzo della Valle, sia per salvare il mondo, ma soprattutto i suoi amici, intraprende la missione affidatagli dal Druido; per trovare Kimber e suo nonno rintraccia Slanter, lo gnomo battitore che l’ha aiutato nella cerca precedente, l’unico sopravvissuto del gruppo che ha permesso a Jair di raggiungere la Sorgente del Cielo.
Prima Pietra del Focolare, poi la Malaterra e infine i Denti del Drago: attraversando terre già conosciute, si arriva al confronto finale con la Strega e i suoi asserviti per fermarli dal far tornare Paranor e usare la sua magia.
Una buona storia, anche se non all’altezza di Le Pietre Magiche e La Canzone: non c’è la stessa epicità, la stessa grandezza percepita in queste opere, sia perché la trama è più breve e meno strutturata, sia perché non ci sono nemici veramente all’altezza come possono essere stati i Demoni con il Mietitore, il Dagda Mor e le sue schiere, e le Mortombre, la Jachyra asservite al pericoloso Ildatch. Manca di drammaticità, di vero pericolo, ed è priva di quei dettagli che i personaggi secondari (qui assenti) era capaci di dare. Ma è disegnata molto bene in ogni sua parte, con gran cura per i particolari, capace di mostrare le Quattro Terre come il lettore se l’è immaginate leggendo le storie di Brooks. Il progetto ha rispecchiato bene le parole di Robert Place Napton, secondo le quali bianco, nero e mezzetinte volevano condividere la poesia del bianco e nero di I Sette Samurai di Akira Kurosawa, film che ha influito sulla storia della canzone per stessa ammissione di Brooks (1); intento ben realizzato dal tratto di Edwin David, dagli inchiostri di Dennis Crisostomo e dalle mezzetinte di Brian Buccellato.
Lo Spirito Oscuro di Shannara ripropone personaggi già conosciuti, mostrandone nuovi lati e affrontando un tema caro al suo creatore, ovvero la tentazione della magia e del suo richiamo che spinge a usarla sempre di più, fino a quando non se ne diventa schiavi e si perde se stessi. Un potere che se usato saggiamente può aiutare, ma che rischia di diventare un male se se ne abusa.
Nel complesso un volume piacevole, che mostra ancora un poco dello spirito dei primi libri di Brooks, perso da Il Viaggio della Jerle Shannara in poi.

1- Lo Spirito Oscuro di Shannara. Terry Brooks, pag. 174. Mondadori 2008

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