Racconti delle strade dei mondi
Jonathan Livingston e il Vangelo
Strade Nascoste – Racconti
Inferno e Paradiso (racconto)
Lontano dalla Terra (racconto)
La fine di ogni cosa (racconto)
L’Ultimo Baluardo (racconto)
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By M.T., on Giugno 30th, 2024% Era da tempo che avevo intenzione di scrivere questo articolo, ma per un motivo o per l’altro mi sono ritrovato a rimandare; l’articolo di Andrea D’Angelo mi ha dato l’input di farlo. Il mio non voleva essere un pezzo che esamisse in generale l’argomento, per esso vi suggerisco di leggere quanto scritto da Andrea, ma una breve analisi su dei miei lavori, uno in particolare.
L’Ultimo Potere appartiene al ciclo di I Tempi della Caduta, è il secondo che ho scritto di questa serie in ordine di tempo, ma non è il secondo in ordine cronologico per quanto riguarda il verificarsi degli eventi, bensì il terzo (il secondo, che si pone tra esso e L’inizio della Caduta, è in fase di stesura): per chi non lo conoscesse, si tratta di un romanzo che mette insieme fantasy (demoni), sovrannaturale (spiriti) e fantascienza (esperimenti genetici, mutazioni). Tuttavia, per non creare false aspettative, non è un romanzo di pura e semplice azione; chi ha letto le mie opere ha potuto vedere che lascio spazio all’introspezione dei personaggi, perché la ritengo parte importante sia per lo sviluppo della storia, sia per arricchire la lettura. Rispetto agli altri miei lavori però, in L’Ultimo Potere ho voluto fare qualcosa di diverso, ovvero, non ho voluto che fosse solo un romanzo, ma ho fatto sì che il romanzo si unisse alla saggistica. No, non c’è da aspettarsi un capitolo d’azione e un capitolo di dissertazioni filosofiche, eliminiamo subito i dubbi: semplicente all’interno della storia ho voluto creare delle scene, per lo più quelle inerenti al personaggio di Maestro, dove di analizzavano certi temi come se si facesse filosofia (forse non è il termine più adatto da utilizzare, ma serve per rendere l’idea, vista la ricerca di conoscenza, comprensione e verità che i personaggi fanno durante le vicende). In questa scelta devo ammettere che sono stato influenzato dalla visione del film Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, in special modo dalla partita a scacchi tra Antonius Block (Max von Sydow) e la Morte (scena che ho voluto omaggiare in un qualche modo in L’Ultimo Potere).
Secondo alcuni pareri ricevuti questo è un difetto, per qualcuno il romanzo così non funziona; se si vuole, questo in un qualche modo è vero, perché non si tratta solo di un romanzo: una parte infatti non è romanzo. Ero conscio delle obiezioni che poteva sollevare la lettura di L’Ultimo Potere e rispetto l’opinione che viene data in questo senso; tengo però a precisare una cosa: è stata una scelta voluta, non si è trattato di un sbaglio. Quando ho voluto scrivere L’Ultimo Potere, volevo farlo esattamente così: può piacere o non piacere, ma non è stato un errore di valutazione. Sicuramente non rispecchia i canoni classici che la pubblicazione tradizionale richiede, come non rispecchia i dettami di opera commerciale, ma L’Ultimo Potere non è e non vuole essere un’opera commerciale, dove ci si adegua alle regole del mercato: se avessi voluto farlo, avrei scritto qualcos’altro. Questo perchè L’Ultimo Potere è nato da un impulso oscuro che voleva raccontare una storia che i più vorrebbero evitare di sentire.
Detta così, la cosa appare melodrammatica, tenebrosa, quasi da poeta maledetto, per questo meglio fare qualche passo indietro e raccontare come sono andate le cose.
Quando finii di scrivere Strade Nascoste, mentre facevo la revisione, subito partii con la prima stesura del secondo romanzo su Asklivion; scrivevo a ritmo costante, con buona ispirazione, al punto che in breve tempo scrissi diversi capitoli per un totale di circa duecento pagine. A un certo punto però cominciò ad affacciarsi alla mente un’altra storia che, nonostante cercassi di metterla da parte e di dirle di starsene buona perché dovevo continuare a scrivere altro, faceva sempre più pressione per prendere forma: era una storia cupa, una storia che toccava elementi reali come il mobbing, le morti bianche, il piegare tutto ai soldi, dignità calpestate, perdita d’umanità. Già in Strade Nascoste c’era l’idea (che poi ho applicato maggiormente in seguito) che la scrittura non dovesse essere solo intrattenimento; nella storia che stavo allora per scrivere era presente ancora con più forza, perché alle volte è necessario sensibilizzare su certe tematiche, denunciari certi problemi. Soprattutto se i più cercano di evitare di parlarne: a questo punto, diventa quasi dovesoro che qualcuno ne parli.
Così mi fermai col mondo di Asklivion (e purtroppo devo dire che è ancora fermo) e cominciai a scrivere quella storia; allora aveva un altro titolo, ma sarebbe poi diventata L’inizio della Caduta. La storia si rivelò complessa e non poteva certo essere messa in un unico volume: uno, perché sarebbe divenuta troppo lunga, due perché i fatti da narrare si evolvevano in tempi differenti, con dei lassi temporali che variavano da qualche anno a diverse decine di anni (o anche un po’ di più).
Il ciclo di I Tempi della Caduta non era stata prefissato, come invece era successo con quello di Asklivion, ma l’ispirazione non avvisa sul quando arriva: la si può accettare o non accettare. In un caso di possono cogliere, delle occasioni nell’altro… beh, se ne possono cogliere altre, che portano altrove.
Le opere che ho scritto non mi hanno fatto diventare ricco monetariamente (ben lungi dall’esserlo) e dubito che mai lo faranno, ma mi hanno permesso di migliorare il mio modo di scrivere, mi hanno aiutato a prendere atto di certi aspetti della vita e mi hanno permesso di vederli sotto altri punti di vista. Quindi, posso definire che quanto fatto è stato un successo; qualcuno potrebbe vederla come un modo di raccontarsela per non essere riuscito a raggiungere pubblicazioni danarose (una sorta di la volpe e l’uva, dove l’animale, non potendo raggiungere il frutto, si dice non interessato ad averlo) oppure definire quello che ho fatto un fallimento: non posso certo far cambiare idea a chi la pensa così. Certo, maggiori entrate economiche con la realizzazione delle mie opere non avrebbero certo fatto schifo, anzi, però bisogna anche vedere che ci sono aspetti della vita che vanno oltre il guadagno, perché non tutto gira attorno ai soldi (anche se è, al momento, necessario per la sopravvivenza).
By M.T., on Marzo 26th, 2020% Fino al 30 aprile tutte le opere saranno in promzione a 0.99 E.
By M.T., on Maggio 18th, 2019% Terra. Era dell’Economia.
Il denaro domina incontrastato, incontrollato. Gli uomini sono considerati oggetti da usare, da sfruttare. Sempre più diritti sono persi, sacrificati in nome del guadagno, della produttività. I ricchi diventano sempre più ricchi. Imprenditori e politici hanno sempre più potere. Lavoratori e gente comune sono sempre più schiacciati.
Una storia che si ripete giorno dopo giorno.
Rassegnazione e costernazione sono i sentimenti che dominano il cuore delle persone; stati d’animo che sono divenuti regola, ritenuti inevitabili ma che non hanno più nulla di normale, perché quello che sta facendo l’economia è troppo distorto per poter appartenere solo all’uomo: è qualcosa che sa di soprannaturale, dove il denaro è diventato un dio. O qualcosa di molto peggio.
In un clima di morti bianche, perdita di lavoro, scioperi, lotte per mantenere diritti e dignità, iniziano i tempi della Caduta dell’uomo. Ma inizia anche la resistenza di chi vuole salvare l’umanità dalla follia e dalla sua distruzione.
Dedicato alle vittime sul lavoro, a chi subisce soprusi, a chi non si piega al volere dei soldi, a chi si sente sconfitto dagli eventi e dalla vita.
Questa è la presentazione di L’inizio della Caduta, terzo volume di I Tempi della Caduta. Faccio subito una precisazione: si tratta del terzo volume in ordine di pubblicazione, ma non lo è in ordine cronologico, come dovrebbe far intuire il titolo. I fatti narrati mostrano che cosa ha dato il via ai Tempi di cui ho narrato in L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone; quindi, niente scenari apocalittici, niente mondo futuro, ma quello presente. Non per questo il quadro è più roseo: la realtà spesso non lo è. Anche in L’inizio della Caduta si parlerà di sopravvivenza, ma in maniera differente: non sarà solo quella del corpo, ma anche quella della dignità. Una cosa per niente strana nell’Era dell’Economia, dato che si sacrifica tutto per il denaro.
Di quest’opera ne parlo da tempo , ma è uscita da poco: come mai?
Perché c’era qualcosa che non mi rendeva soddisfatto di quanto narrato, e non per lo stile, ma perché c’erano elementi cui non avevo pensato. L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone mi avevano permesso di capire perché la prima stesura realizzata nel 2008 non mi aveva soddisfatto del tutto; l’anno scorso invece, riflettendo se potevo ampliare il lavoro svolto, mi ha permesso di sviluppare parti della storia che rendono il quadro più approfondito e che meglio fa da introduzione alle vicende future già narrate. Quindi non solo sono andato più in profondità nei personaggi già presenti nelle altre stesure realizzate, ma ho avuto modo di farne comparire degli altri (a parte Masha, tutti gli altri sono già stati incontrati nelle opere che hanno preceduto L’inizio della Caduta).
Il quadro della serie I Tempi della Caduta è dunque concluso?
Ho ancora una storia da raccontare, ma questa è una faccenda che andrà affrontata in altre occasioni; adesso, è tempo di lasciare spazio all’inizio.
By M.T., on Dicembre 2nd, 2018% In un precedente articolo, ho parlato del cambiamento delle royalties degli ebook su Amazon. Come scrivevo allora, Strade Nascoste, L’Ultimo Potere, L’Ultimo Demone, Jonathan Livingston e il Vangelo, seppur con un prezzo di 1.99 E non rientrano nel modello standard e mantengono le royalties al 60 % perché non sono coinvolti nei libri pubblicati dagli editori indipendenti indicati. Scrivevo anche: c’è questo “per il momento” che non è tanto piacevole e fa presagire che Amazon può decidere quando vuole di cambiare le condizioni.
Ecco, le cose sono cambiate e Amazon ha deciso che con 1.99 E anche i mie e-book riceveranno il 25% delle royalties. Per questo, ho deciso di cambiare il prezzo e portarlo a 2.99 E per mantenere le royalties al 60%, anche se sono consapevole che l’aumento dei prezzi può non piacere a lettori (a nessuno piacciono i rincari) e questo potrà influire sul numero di vendite.
Riporto quello che scrissi mesi fa.
Qualcuno potrebbe obiettare che il 25% è un’ottima percentuale, che tanti autori che pubblicano con le ce tradizionali lo vorrebbero, ma ci sono dei punti che non vengono presi in considerazione. Qui si sta parlando di e-book, non di libri cartacei, quindi non ci sono costi di materiale e di produzione. Inoltre con una ce tradizionale ci sono pure i costi che lei si sobbarca per la distribuzione e la promozione, cosa che un autore autopubblicato non ha e per le quali si deve dare da fare personalmente. Senza contare che se si pubblica con una ce, in teoria si ha anche il servizio di editing (in pratica ci sono ce che questo servizio non lo fanno, ma vogliono avere il testo già editato, con l’autore che deve pagare personalmente un editor).
Guadagnare un quarto di due euro, dopo che si è fatto personalmente tutto il lavoro di stesura, revisione, correzione, realizzazione della copertina e dell’e-book, e ci si sobbarca la promozione, è poco; dato che lo store a parte mettere in vetrina non fa altro, tenersi una fetta così alta di guadagno è troppo.
Come ho già scritto, quella di Amazon è una scelta che non mi è piaciuta, perché uno dei punti di forza per gli autori autopubblicati per vendere è tenere prezzi bassi; 2.99 E rimane ancora un prezzo basso, vista anche la lunghezza delle opere che ho realizzato (si parla di diverse centinaia di pagine), ancora di più confrontandolo con quelle delle ce (spesso costano come minimo il doppio e hanno meno pagine) o con quelle di altri autori autopubblicati, che con lo stesso prezzo vendono opere di poche decine di pagine. Purtroppo però si deve avere a che fare con un mercato dove la gente legge sempre meno e si hanno dei pregiudizi verso le opere autopubblicate (a volte a ragione, ma bisognerebbe valutare caso per caso, non fare di tutta l’erba un fascio).
Ora non mi resta che restare a vedere come andranno le cose e se questo cambiamento piacerà o meno ai lettori.
By M.T., on Ottobre 10th, 2018% Ora è possibile trovare sugli store online la seconda edizione di L’Ultimo Potere.
Non ci sono stati cambiamenti a livello di storia o di trama. Non sono stati tolti o aggiunti dei brani.
Semplicemente è stata effettuata una revisione sul testo, eliminando alcuni refusi che purtroppo erano scappati. Come ho avuto modo di notare, quando si rilegge lo stesso testo sempre nello stesso formato, l’attenzione si atrofizza e certi errori sfuggono. Per questo, con le ultime opere (Jonathan Livingston e il Vangelo e Strade Nascoste – Racconti), ho imparato che l’ultima revisione su un’opera la devo effettuare dopo aver convertito il file di Word in file epub. Per questo avevo già apportato un’ulteriore revisione a L’Ultimo Demone dopo che era stato pubblicato; ora questo lavoro è stato fatto anche su L’Ultimo Potere. Oltre alla correzione dei refusi, in alcune parti è stata fatta qualche piccola modifica allo stile, perché è difficile resistere al poter rendere il testo migliore.
By M.T., on Maggio 27th, 2018% “Quando incontri un Demone, non cercare di affrontarlo. Pensa solo a fuggire” erano state le parole di Vecchio.
Un consiglio saggio. Un consiglio per la sopravvivenza.
Una regola che aveva seguito come se fosse una bibbia.
Una regola che per la prima volta stava per trasgredire. Un azzardo fatale, probabilmente, ma c’era un limite a tutto.
L’impressione d’essere seguito non era stata errata: chi era alle sue spalle si era mostrato.
Guerriero non era rimasto sorpreso dalla sua natura. E nemmeno si era spaventato; solamente non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta perseveranza.
Ma una cosa era certa: era stanco di scappare, di avere paura.
“È tempo di dire basta. È tempo di voltarsi a combattere. Probabilmente sarò ucciso, ma questa specie maledetta per una volta non avrà la soddisfazione di vedere qualcuno scappare al suo arrivo: guarderà invece negli occhi un uomo che non ha nessun timore di lei.”
In fondo, buona parte del potere dei Demoni risiedeva nella paura che facevano provare. Se non si aveva paura di loro, la loro forza si ridimensionava, l’aura d’intoccabilità svaniva.
“Forse non possono essere sconfitti, ma possono essere colpiti. Ed è mia intenzione farlo il più duramente possibile.”
Dal riparo dell’androne buio osservò l’avanzata del Demone nel turbinio della polvere.
“Continua a camminare sicuro di te, bastardo schifoso: è ora che anche tu soffra. I morti reclamano che tu sprofonda nella stessa merda che hai elargito. Potrai anche scatenare oceani di fuoco e far esplodere la terra, ma oggi prenderai tanti di quei colpi da pentirti di essere uscito dal buco da cui nascesti strisciando. Non ti scorderai facilmente di questo giorno.”
Con mani ferme strinse l’impugnatura del cannone al plasma.
Due colpi. L’arma era carica soltanto per due colpi. Peccato non averla al pieno delle sue possibilità: forse avrebbe potuto abbattere il Demone. Forse era stata creata proprio per quello scopo. Purtroppo la tecnologia di supporto a quel genere d’armamenti era andata perduta, rendendoli inutilizzabili. Per questo aveva tenuto quel cannone portatile da parte, da utilizzare solo in caso estremo.
Portò l’occhio sul display, prendendo la mira mentre il Demone si avvicinava.
“Uno, due, tre” contò i passi dell’avanzata. “Avanti, ancora un pochino.” Trattenne la frenesia, aspettando che entrasse nell’area di massima efficacia del colpo.
“Ora.”
Una saetta verde attraversò lo spazio in un lampo, centrando in pieno il bersaglio e sbalzandolo all’indietro. Il Demone si ritrovò seduto sul marciapiede, un’espressione stupita sul volto affilato.
Il secondo colpo lo raggiunse senza farsi aspettare, schiantandolo contro il muro del palazzo e facendolo rotolare in mezzo alla strada.
Non poteva cadere in posto migliore.
Afferrando il telecomando, Guerriero sollevò la prima levetta a partire dall’alto.
L’esplosione fece tremare gli edifici, uno scoppio che spaccò la strada in tante zolle di duro catrame. Un violento getto di sabbia schizzò verso l’alto come un geyser, ricadendo a terra in un denso velo nebbioso.
Guerriero si spostò da dove si trovava, abbandonando il cannone e dirigendosi nella strada con il fucile a pompa spianato. Attraverso la fitta cortina polverosa vide una figura barcollare verso di lui.
“Rialzati pure. So che non ti posso ammazzare, ma ti posso fare male.”
Il Demone uscì dal cratere apertosi in mezzo alla strada, incespicando nelle pareti della buca che sdrucciolavano sotto i suoi piedi. Fu investito da colpi che lo centrarono in ogni punto vitale, squassando i muscoli e costringendolo a indietreggiare. Con un ringhio, scosse la testa, scacciando lo stordimento che l’esplosione aveva causato e gettandosi avanti con furia.
Prevedendo la carica, Guerriero lasciò andare il fucile e si buttò verso il Demone, rotolando oltre di lui. Subito in piedi, sganciò la mitragliatrice assicurata alle spalle e premette il grilletto, scaricandogli il caricatore sulla schiena. Poi scattò sulla sinistra, pronto a mettere in atto l’ultima parte dell’attacco.
Il manrovescio lo colse all’altezza dell’anca, facendolo piroettare su se stesso e stramazzare al suolo. Con una smorfia si costrinse a rialzarsi; dopo un attacco del genere non sperava di averlo ucciso, ma almeno rallentarlo sì. Invece eccolo lì già in piedi, senza averlo nemmeno scalfito. Strisciò sui detriti, pervaso da fitte brucianti all’anca, cercando di allontanarsi il più in fretta possibile.
Sfregandosi gli occhi con un braccio, il Demone protese in avanti quello libero e l’afferrò per la cintola.
Usando la mitragliatrice come clava, Guerriero lo centrò in pieno sulla tempia, facendogli schizzare la testa di lato.
Il Demone lo sollevò da terra con un ringhio, portando i loro visi alla stessa altezza.
Guerriero estrasse i coltelli che portava alla cinta, facendoli saettare verso le orbite lacrimanti del Demone.
Con una torsione innaturale del collo l’essere evitò l’attacco, scagliandolo contro un muro.
Stringendo i denti, con un braccio insensibile, Guerriero estrasse dalla tasca il telecomando.
“Vediamo come te la cavi con questo, bastardo.”
Tutte le levette furono abbassate.
Pietre e muri saltarono in aria come fuscelli, scatenando un’ondata di devastazione che divelse la strada come se montagne stessero emergendo dalla crosta terrestre. In un fragore di tuono i palazzi implosero, vomitandosi sulla via in una slavina di cemento e acciaio.
Coprendosi la bocca e il naso per non respirare la polvere, Guerriero si allontanò zoppicando lungo un vicolo laterale. Andò a sinistra dove l’intreccio di vicoli era più stretto e la presenza di sabbia quasi nulla. Attento a non pestarla per evitare di lasciare tracce, si lanciò in una serie di continue svolte, senza mai andare nella stessa direzione. Il crollo non avrebbe fermato a lungo il Demone, ma se fosse stato fortunato avrebbe avuto il tempo di allontanarsi e far perdere la sua pista. Spingendosi al di là del dolore, continuò a muoversi velocemente.
Le esplosioni cominciarono in serie, una scarica improvvisa che fece tremare i palazzi, facendo piovere cascate di sabbia e detriti.
Si bloccò come un animale in fuga, guardandosi alle spalle. “Non possono essere le cariche che ho piazzato: sono esplose tutte.” Riprese a correre con maggiore forza. “Merda, il Demone si è liberato più in fretta di quanto avessi previsto.”
Le esplosioni non si placarono, ma aumentarono d’intensità, facendo tremare la terra e crepare i marciapiedi.
“Vuole radere al suolo l’intera città pur di riuscire a trovarmi?”
Calcinacci sempre più grossi presero a piovere dai palazzi che a ogni scossa andavano sgretolandosi. “Devo togliermi immediatamente da questi vicoli prima di venire schiacciato.”
Sbucò in una piazza coperta di dune; il pericolo dei crolli era scongiurato, ma in quella maniera il Demone avrebbe potuto vederlo senza alcuna difficoltà. Spasmodicamente prese a girare lo sguardo tutt’attorno. Scappare per le strade era un suicidio. Rifugiarsi in un palazzo pure. Aspettare equivaleva a rassegnarsi a morire.
Lo spostamento di un cumulo di sabbia vicino a un marciapiede gli mostrò la salvezza: il coperchio di un tombino.
Senza esitazione lo spostò e s’infilò all’interno dell’apertura; scese la scala due pioli alla volta, atterrando sul duro pavimento del fondo. Accendendo la torcia tenuta in una delle tasche laterali, si guardò intorno, assicurandosi che le esplosioni non facessero crollare le pareti. Poi prese a muoversi lungo lo stretto cunicolo; il calore del deserto era arrivato fin sotto il terreno, prosciugando quello che doveva essere un canale di scarico ed essiccando muffe e alghe fino a saldarle alle pareti in un grottesco affresco.
Un rombo soffuso lo raggiunse. “Non si vuole dare per vinto. Dovrò restare nascosto per qualche tempo, lasciando che in superficie le cose si calmino. E contemporaneamente trovare una via d’uscita che mi porti il più lontano possibile da qui.”
Claudicante, avanzò nell’oscurità.
By M.T., on Maggio 20th, 2018% Su Bostonian Library è possibile leggere una recensione su Strade Nascoste, il primo romanzo che ho realizzato.
Sono trascorsi più di dieci anni da quando ho concluso la prima stesura: che valutazioni fare del percorso inerente alla scrittura?
Continuare a scrivere (e soprattutto a leggere) ha portato ad acquisire una maggiore sintesi, ad avere uno stile più asciutto; ho scritto Strade Nascoste al meglio delle possibilità che avevo in quel periodo, mettendo tutti i mezzi e le risorse a mia disposizione nella realizzazione dell’opera. Se lo scrivessi adesso, lo stile sarebbe differente, ci sarebbero delle migliorie nei dettagli: questo è un fatto normale, una presa di coscienza che qualsiasi scrittore ha nei confronti dei suoi primi lavori. Non rimpiango (e neppure mi vergogno) di quello che ho fatto, perché ci ho messo tutto l’impegno che avevo e quanto fatto è servito per farmi migliorare e arrivare dove sono adesso. E così continuerà a essere continuando nel percorso scrittorio.
Sono rimasto praticamente sempre in ambito fantastico nei miei lavori, ma non sono mai stati semplicemente dei fantasy; Strade Nascoste (e così Strade Nascoste-Racconti) è sicuramente il romanzo che più è fantasy, seppure abbia diversi elementi dell’horror, ma lo stesso non si può dire per L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone. Questi due ultimi lavori hanno trovato in sé lo sviluppo di più generi: fantasy, horror, fantascienza, denuncia sociale, filosofia, spiritualità. Qualcuno potrà storcere il naso, ma a me interessa scrivere storie quanto più interessanti e profonde possibili; non sono un purista dei generi, perché per me è il genere al servizio della storia, non la storia al servizio del genere; qualsiasi elemento di qualsiasi genere può andare bene purché sia utile a scrivere qualcosa di buono.
Tutt’altro discorso per Jonathan Livingston e il Vangelo, che appartiene alla saggistica e che va a toccare argomenti molto diversi dal fantastico, anche se opere appartenenti a questo genere sono utilizzate per mostrare aspetti della vita, perché di essa si parla in quest’opera.
Ancora diverso è il discorso per altre due opere concluse ma al momento inedite: una è un thriller paranormale di denuncia sociale (legata sempre al ciclo della Caduta), l’altra una storia per bambini (ma anche per quelli un po’ più grandi) con protagonisti gli animali.
Finora ho parlato del passato e del presente: il futuro quale sarà? Certezze non se ne hanno: le idee saltano fuori in qualsiasi momento e qualcosa di nuovo può venire creato all’improvviso. Una cosa però è certa: c’è materiale per scrivere altre storie su Asklivion e la Caduta, anzi, ci sono già dei capitoli scritti e la struttura di futuri lavori già imbastita. Però sono ancora lontano dal poter dire che il lavoro è a buon punto: per questo ci vuole tempo. E io sono dell’avviso che per fare dei buoni lavori occorre tempo, perché le cose vanno fatte per bene, senza fretta (la cosa migliore quando la si ha, è andare con calma), altrimenti è meglio non farle.
By M.T., on Aprile 9th, 2018% Dal 6 al 20 aprile, L’Ultimo Potere, L’Ultimo Demone, Strade Nascoste e Strade Nascoste – Racconti saranno in promozione sui vari store con uno sconto del 25 % (ovvero saranno in vendita a 1.49 E).
By M.T., on Marzo 7th, 2018% A partire dal 15 gennaio, le royalties degli ebook su Amazon sono cambiate; con il nuovo anno anche Streetlib, con cui pubblico le mie opere, ha dovuto adeguarsi alle condizioni imposte da Amazon.
Ecco che cosa è cambiato.
Ora i libri vengono fatti rientrare in due modelli.
•Modello Standard: prevede un guadagno pari al 25% del prezzo di copertina.
•Modello Enhanced: prevede un guadagno pari al 60% del prezzo di copertina* al netto dei costi di spedizione che sono così calcolati:
Amazon.com
USD $0.15/MB
Costo minimo: USD $0.01
Amazon.ca
CAD $0.15/MB
Costo minimo: CAD $0.01
Amazon.co.uk
£0.10/MB
Costo minimo: £0.01
Amazon.de, Amazon.fr, Amazon.es, Amazon.it, Amazon.nl
€0.12/MB
Costo minimo: €0.01
I libri vengono fatti rientrare nel modello Standard o Enhanced in base al prezzo di copertina:
•Prezzo inferiore a €2,99 → Standard
•Prezzo tra €2,99 e €9,99 → Enanched
•Prezzo oltre€ 9,99 → Standard
Strade Nascoste, L’Ultimo Potere, L’Ultimo Demone, Jonathan Livingston e il Vangelo, seppur con un prezzo di 1.99 E non rientrano nel modello standard e mantengono le royalties al 60 % perché non sono coinvolti nei libri pubblicati dagli editori indipendenti indicati poco sopra, che rispondono ai seguenti requisiti:
•caricati a partire dal 1° agosto 2017
oppure
•con un numero di vendite inferiore a 25 unità nei 12 mesi dal 1° agosto 2016 al 31 luglio 2017.
I libri caricati al di fuori dei periodi/condizioni indicati mantengono per il momento le condizioni già previste per il calcolo delle royalties.
C’è questo “per il momento” che non è tanto piacevole e fa presagire che Amazon può decidere quando vuole di cambiare le condizioni (per il momento, da quel che ho visto dal 15 gennaio ad adesso, le royalties si sono mantenute al 60%). In questo caso, le cose per quanto riguardano i prezzi degli e-book che ho realizzato, potrebbero cambiare, come spiegherò fra poco.
Strade Nascoste – Racconti, essendo stato pubblicato il 22 gennaio 2018 e avendo il prezzo di 1.99 E, rientra nel modello standard e percepirà royalty al 25%.
Per quest’opera avrei potuto aumentare il prezzo a 2.99 E per mantenere le royalties al 60%, ma essendo una raccolta di racconti, seppur legata a un romanzo corposo, non ho reputato giusto far pagare di più ai lettori una decisione presa da Amazon. Dal mio punto di vista, una serie di racconti non può costare più di un romanzo; naturalmente dipende dalla lunghezza dell’opera, perché è illogico (portando un esempio estremo) che una raccolta di racconti di mille pagine costi meno di un romanzo di cento pagine.
La decisione di Amazon però non mi è piaciuta, anche se per questa volta ho deciso di lasciare lo stesso prezzo delle altre opere; per i prossimi lavori però mi vedrò costretto a utilizzare come prezzo 2.99 E per mantenere le royalties al 60%, anche se sono consapevole che l’aumento dei prezzi può non piacere a lettori (a nessuno piacciono i rincari) e questo potrà influire sul numero di vendite.
Qualcuno potrebbe obiettare che il 25% è un’ottima percentuale, che tanti autori che pubblicano con le ce tradizionali lo vorrebbero, ma ci sono dei punti che non vengono presi in considerazione. Qui si sta parlando di e-book, non di libri cartacei, quindi non ci sono costi di materiale e di produzione. Inoltre con una ce tradizionale ci sono pure i costi che lei si sobbarca per la distribuzione e la promozione, cosa che un autore autopubblicato non ha e per le quali si deve dare da fare personalmente. Senza contare che se si pubblica con una ce, in teoria si ha anche il servizio di editing (in pratica ci sono ce che questo servizio non lo fanno, ma vogliono avere il testo già editato, con l’autore che deve pagare personalmente un editor).
Guadagnare un quarto di due euro, dopo che si è fatto personalmente tutto il lavoro di stesura, revisione, correzione, realizzazione della copertina e dell’e-book, e ci si sobbarca la promozione, è poco; dato che lo store a parte mettere in vetrina non fa altro, tenersi una fetta così alta di guadagno è troppo.
Come ho già scritto, quella di Amazon è una scelta che non mi è piaciuta, perché uno dei punti di forza per gli autori autopubblicati per vendere è tenere prezzi bassi; 2.99 E rimane ancora un prezzo basso, vista anche la lunghezza delle opere che ho realizzato (si parla di diverse centinaia di pagine), ancora di più confrontandolo con quelle delle ce (spesso costano come minimo il doppio e hanno meno pagine) o con quelle di altri autori autopubblicati, che con lo stesso prezzo vendono opere di poche decine di pagine. Purtroppo però si deve avere a che fare con un mercato dove la gente legge sempre meno e si hanno dei pregiudizi verso le opere autpubblicate (a volte a ragione, ma bisognerebbe valutare caso per caso, non fare di tutta l’erba un fascio).
Perché Amazon ha effettuato questo cambiamento?
Si possono fare delle supposizioni.
Un modo per limitare le autopubblicazioni.
Oppure un modo per cercare di guadagnare di più dalle autopubblicazioni, dato che tanti vendevano a 0.99 E e 1.99 E.
Amazon ha sempre avuto una politica spesso opinabile; si potrebbe anche non avere a che fare con esso (Strettlib permette di scegliere gli store su cui pubblicare), ma purtroppo si deve tenere conto che, se non si vuole limitare la diffusione delle proprie, Amazon è lo store che fa vendere di più, perché tanta gente acquista su di esso per le condizioni che pone verso il cliente. E il cliente è contento, anche se non si pone domande a che prezzo ciò avviene (ovvero, si gioca sulle pelle altrui, basta pensare alle condizioni lavorative dei dipendenti di Amazon).
Vedrò come andrà la decisione che metterò in atto per le prossime opere (e non solo per esse, se le cose attuali dovessero cambiare), anche se temo che ne pagherò le conseguenze (riferito al numero di vendite), ma è qualcosa che non dipende da me ed è questa la cosa che più m’infastidisce.
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Le mie 10 righe dai llibri
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