Con Cytonic siamo alla terza avventura di Spensa scritta da Brandon Sanderson. Dopo aver rivelato i piani di Winzik ed essere riuscita a sfuggire alla Superiorità, Spensa attraversa il portale su Starsight (la stazione spaziale della Superiorità) e si ritrova ad avere a che fare con l’Eradicatore che aveva fermato, evitando che distruggesse Detritus; il contatto avvenuto tra i due ha in qualche modo cambiato il pericoloso essere, rendendolo diverso dagli altri Eradicotari. Proprio quello che un tempo era considerata la più grande minaccia dell’universo dà a Spensa le indicazioni per saperne di più sui propri poteri citonici e sulla natura del nemico da affrontare. Spensa, nonostante volesse tornare su Detritus, decide di seguire le parole dell’Eradicatore e si ritrova ai margini del Nowhere, in cerca del Sentiero degli Antichi. In questo luogo fatto di terre fluttuanti grazie alla pietra di acclivio (quella che permette di far volare i loro mezzi), Spensa scoprirà che ci sono diversi gruppi di persone (che come lei sono finite o sono state esiliate nel Nowhere) che sono in competizione tra loro, senza contare che lì si trova uno dei punti più grandi dove la Superiorità raccoglie acclivio.
Ma le sorprese non sono finite: proprio quando sta per essere catturata da uno di quei gruppi, l’improvviso intervento di un uomo a cavallo di una specie di dinosauro, la salverà; l’individuo, che è un citonico come lei, si presenta come Chet e altri non è che Spears, il pilota che guidava il caccia di M-Bot e che tanti anni prima era atterrato su Detritus. Le sue capacità citoniche gli hanno conferito una lunga vita e lui le ha impiegate a esplorare il Nowhere, questo anche perché stare in quel luogo fa perdere ricordi e consapevolezza di sé, a meno di non vivere in gruppo, possedere delle ceneri di realtà oppure un’icona di realtà, ciò che genera le ceneri. Con la sua guida, Spensa va alla ricerca del Sentiero degli Antichi, dove sono stati lasciati dai citonici del passato dei portali in cui sono racchiusi i segreti sul potere che Spensa possiede, così che lei possa sviluppare e imparare a usarlo.
Nel tentativo di rubare un’astronave a uno dei gruppi presenti nel Nowhere per raggiungere più velocemente i portali, Spensa viene catturata e lì scoprirà che un tempo le fazioni erano unite per combattere la Superiorità e conquistare la cava di acclivio che gestivano. Per raggiungere il suo scopo, la ragazza aiuterà il gruppo in cui è finita mettendo a disposizione le proprie abilità di pilota; nel mentre, dovrà fronteggiare i ripetuti attacchi degli Eradicatori che provano in ogni modo a fermarla.
Con nuovi e vecchi alleati, Spensa raggiungerà il centro del Nowhere, acquisendo quella verità e quei segreti che le permetteranno di aiutare gli umani nella lotta in cui sono invischiati da generazioni.
Rispetto a Skyward e Starsight, Cytonic ha meno mordente; godibile, ma senza la stessa presa delle opere che l’hanno preceduto, come succede un po’ con tutti i libri di transizione di una serie. In certi momenti i dialoghi tra Spensa e Chet, con tutti i rimandi ai racconti della Terra di un tempo (che vanno dalla mitologia alla narrativa al cinema) suonano un pochino forzati e fuori luogo (anche se tutto ciò rientra nel personaggio di Spensa), così come fa alzare più di un sopracciglio il provvidenziale incontro tra i due; tuttavia questa sensazione che si ha all’inizio viene cancellata quando Sanderson nel finale rivela come stanno veramente le cose, sorprendendo anche quel lettore che ormai conosce il suo modo di fare (anche se alcuni elementi si erano intuiti).
Cytonic è un’altra buona prova di Sanderson, niente di eccezionale, bisogna essere onesti, che si fa leggere con piacere.
[…] conferma le impressioni che avevo avuto con Cytonic: la saga sci-fi di Brandon Sanderson è andata in calare. Con Skyward e Starsight, i primi due […]