Navigando in rete mi sono imbattuto in questa notizia.
Il libro di Marra, Il labirinto femminile, è conosciuto per aver avuto come testimonial Lele Mora e Manuela Arcuri (fantastica quest’ultima in un’intervista quando afferma di non aver letto il libro, mentre invece nello spot dice che è bellissimo; ma si sa come funziona questo mondo).
La riflessione che si fa è se un certo tipo di pubblicità, specie con alcuni elementi, non sia controproducente per il prodotto. Soprattutto, più una pubblicità è battente e pressante, maggiori sono le lacune del prodotto, che con questo mezzo si cerca di far decollare, dato che da solo non riesce a vendere: l’esperienza insegna.
Ma soprattutto, è possibile che per pubblicizzare un libro, una persona debba ricevere un compenso di 100000 euro? E non perché si tratta di una persona coinvolta in uno scandalo di grossa portata (si sa che la mossa di usarla per reclamizzare è sia un modo per dimostrare che non c’è nulla da nascondere quando c’è tutto da nascondere, sia una legge del mercato per sfruttare qualcosa che ha una grande risonanza mediatica, facendo leva sulla pruriginosità e morbosità degli italiani; cosa non si fa per vendere), ma perché è una cifra folle a chiunque venga data.
Che messaggio passa alla gente?
E’ questa la considerazione che si hanno delle persone, che si devono sorbire robe del genere? Le si considerano di così basso livello e intelligenza?
E’ questa la considerazione che si ha della cultura? A che cosa la si vuole ridurre e dove si vuole arrivare?
E poi perché solo questo libro viene pubblicizzato, quando pochissimi hanno la possibilità d’avere spot in televisione?
Questo è segno del rispetto che si ha di qualunque cosa: nessun rispetto, totale irriverenza e presa in giro.
Come certe affermazioni fatte dallo scrittore.
Che tristezza questa storia! io non ne sapevo nulla e non ho nemmeno visto lo spot in TV…e mi pare di non aver perso nulla 🙂
Già, non hai perso davvero nulla, salvo forse vederti cadere le braccia 😛