O dell’inferno. Scegliete la definizione che preferite.
Liste nere. Roghi dei libri.
Ci sono stati tempi nella storia in cui accadeva questo.
Tempi bui.
Tempi che stanno tornando, come è successo nel passato.
Da leggere questi articoli per capire cosa sta succedendo: Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?, PENNAC FUORILEGGE A VENEZIA .
Il fatto è di una gravità assoluta e va fermato.
Basta stare zitti, lasciar andare: è così che iniziano orrori come quelli fasci-nazisti. Allora s’iniziò bruciando libri e si finì bruciando persone: dobbiamo ripetere l’orrorifico copione? Ritorneranno le purghe, le epurazioni? Quanto sangue ancora si dovrà versare sulla terra?
C’è poco di più pericoloso dell’ignoranza e dell’indifferenza: perché certe cose possono fare male, ma queste uccidono.
No, non si esagera, si sta ammonendo di fatti gravi che stanno portando su una strada ben conosciuta. Nel passato si è lasciato fare: si deve ancora permettere che accada? O il popolo italiano vuole continuare a lasciar correre, tanto si sta bene lo stesso? Ognuno è tranquillo chiuso nel suo piccolo recinto e, basta che non lo disturbino, può cadere anche il mondo.
E’ stato addomesticato bene dal sistema creato da chi è al potere. Adescato e portato a vivere in una Bengodi, in un Paese dei Balocchi, dove tutto è concesso: divertimento, senza pensieri, senza responsabilità, fare solo ciò che si vuole, libertà.
Libertà?
No, questo è caos. E distruggere è divertente, è questo il messaggio che passa. Il messaggio opposto dell’Isola delle Api Industriose, dove tutto è creazione, volontà, mentre qua è spreco, dissipazione, un’esplosione d’isteria.
Ma c’è un prezzo da pagare.
Si sacrifica l’umanità per la parte bestiale, la parte più bassa e degradata dell’uomo. E alla fine si è solo bestie che vengono sfruttate, controllate fino alla morte. Si crede d’essere liberi e non ci si accorge d’essere nello schema di un teatrino di burattini, in cui un qualche Mangiafuoco manovra e altri accettano d’essere manovrati e distrutti.
Burattini o somari non fa differenza: sempre simboli d’errori si tratta.
La storia insegna. I racconti insegnano (in questo caso Pinocchio di Collodi).
Per quanto ancora si vuole fare gli struzzi e infilare la testa nella sabbia per non vedere e non sentire? Quanti morti questa volta occorreranno per arrivare alla comprensione e risvegliare le coscienze?
che follia…e comunque certe iniziative sono talmente assurde che a mio parere sono solo trovate “pubblicitarie”…che altra spiegazione?
Forse è così, però provarci non costa nulla e se passa tutto di guadagnato. E ci provano sempre, costantemente. Sempre guardia alta.