A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (Mt 13,12)
Questo passo del Vangelo è sempre stato rivolto all’interiorità dell’essere umano, del ricercare e sviluppare le proprie capacità. Perché è nell’esplorare e nel cercare sempre cose nuove, spingersi a migliorare, che si ottengono frutti ai quali vengono aggiunti nuovi frutti, perché così facendo si scoprono anche nuove abilità. E’ come un allenamento fisico: i muscoli si tonificano e hanno prestazioni migliori. L’opposto del totale immobilismo, dove invece i muscoli si atrofizzano e diventano inservibili.
Così è per il fisico e così è per la mente e lo spirito.
Una saggezza che i cristiani conoscono dai libri sacri che leggono e ascoltano, ma che è di tutte le religioni e filosofie.
Purtroppo però queste parole rivelano anche un’altra realtà. Una realtà che dimostra come l’uomo è capace di stravolgere le cose. Perché tali parole dimostrano l’attualità in cui si vive, dove chi è ricco, ha connessioni con il potere, le sfrutta per diventare più ricco, il tutto a discapito di chi è meno abbiente e che per causa sua ha sempre meno cose: chi è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero diventa sempre più povero. L’Italia è uno dei paesi in cui questo avviene, ma non è il solo. E non è solo di questi tempi: la storia insegna che sempre si ripetono queste cose.
Ci si domanda sempre quando l’umanità imparerà e quando verrà il tempo di una giustizia al di sopra di qualsiasi cosa. Forse questo avverrà quando non esisterà più l’uomo.
Intanto immagini simili continuano a ripetersi ancora e ancora.
Lazzaro e il ricco Epulone
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