Racconti delle strade dei mondi

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Racconti delle strade dei mondi

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Racconti delle strade dei mondi esce a più di due anni (quasi tre) dalla precedente opera (Il falco) ed è la prima antologia di racconti; non che disdegnassi questa composizione lettaria (mi sono piaciute e non poco le raccolte di autori come Hemingway, Dick, Sapkowski) ma ho sempre preferito scrivere romanzi perché avevo modo di sviluppare più approfonditamente trame, personaggi, contenuti. La pandemia però ha cambiato questo approccio; il Covid e tutto quello che ha generato hanno in qualche modo influito sulla vena creativa e durante tale periodo non sono riuscito a sviluppare storie lunghe. Sembra strano, specie durante i vari lockdown, aver scritto di meno, visto che in certi momenti si aveva più tempo di scrivere; invece le cose sono andate diversamente: il virus anche se non colpiva fisicamente, trovava modo d’influenzare la mente delle persone e far cambiare il loro modo di fare. Sarà una cosa personale, visto che ognuno affronta le situazioni in maniera differente, ma così sono andate le cose: mi sono trovato a non riuscire a concentrarmi come volevo sulla quarta storia di I Tempi della Caduta e così ho rivolto l’attenzione su qualcosa che, facendo un paragone sportivo, fosse una corsa campestre e non una maratona, dove occorre una preparazione ben diversa. Così ho attinto a del materiale che già avevo e l’ho sviluppato in modo da conferirgli la giusta dimensione. E qui vorrei un po’ parlare di come nascono le storie (non c’è molto differenza tra racconto e romanzo, a parte la lunghezza: tutti e due partono da un’idea. Il tempo dedicato a scrivere e la lunghezza sono poi ciò che li contraddistingue).
Racconti delle strade dei mondiUn racconto può nascere nelle maniere più disparate. Alle volte è qualcosa d’improvviso, che sorge senza una ragione, un pensiero che s’affaccia alla mente e che va colto al volo prima di svanire. Può spuntare da qualcosa che è sotto i nostri occhi tutti i giorni, ma che in un particolare momento ci dice qualcosa di nuovo e inaspettato. Se si è attenti e vigili, la mente pronta, tante storie possono nascere ed essere raccolte, così da essere narrate ad altri, un po’ come fanno gli Osservatori dei Mondi.
Non è un caso che vengano citati questi individui, un po’ perché sono protagonisti di alcune storie di Racconti delle strade dei mondi, un po’ perché è stato il loro spirito a influenzare la nascita dell’antologia, in special modo uno di loro; anzi, si può dire che è stato proprio lui a spingere a creare questa raccolta. E pensare che nell’idea iniziale, Bardo doveva essere solamente un personaggio secondario, di poco rilievo, di L’Ultimo Demone; eppure, con il suo modo di fare discreto, si è ritagliato una parte sempre più importante nella storia, al punto che le sue vicende meritavano di essere raccontate altrove. Senza contare che proprio la sua natura di Osservatore dei Mondi si prestava molto bene al progetto (e non solo a questo), visto che Bardo fa da raccordo fra i vari mondi di cui ho scritto perché sono legati tra di loro.
Questo, nella narrativa, non è certo una novità, tanti scrittori hanno già fatto lo stesso, basti citare Margaret Weis e Tracy Hickman (che hanno legato il ciclo di Deathgate a quello di Dragonlance), Stephen King (la serie della Torre Nera si connette a tanti romanzi realizzati dal prolifico scrittore), Brandon Sanderson (il Cosmoverso collega la maggior parte dei suoi lavori), solo per citare alcuni autori di cui ho letto i lavori.
Benché sia affascinante, non significa che tutti i racconti presenti nell’antologia siano legati ai mondi di cui ho narrato: alcuni sono storie a sé stanti, che nulla hanno a che vedere con il mondo di Asklivion, quello dei Tempi della Caduta o altri connessi agli Usufruitori. Non appartengono nemmeno al genere fantastico: anche se è il genere di cui preferisco trattare, alcune storie riguardano solamente il reale, senza nessun elemento fantascientifico, paranormale o qualsiasi elemento connesso a tali generi.
Anche se non sono propenso a fare una classificazione dei dodici racconti presenti nell’antologia, si può fare una distinzione fra essi. I primi nove sono nati in seguito alla mia partecipazione ai contest sul sito Writer’s Dream (sito creato da Linda Rando nel 2008 per fornire informazioni sulle case editrici e su come pubblicare un libro, ma che col tempo aveva sviluppato una comunità dove la scrittura, in ogni sua forma, ne era il perno; dopo il suo passaggio nel 2015 a Borè srl, Writer’s Dream ha continuato il suo cammino fino a giugno 2021, quando è stato chiuso) e comparsi anche sul sito che gestisco; dopo essere stati revisionati, ampliati e in parte modificati, sono stati pronti per entrare in Racconti delle strade dei mondi; gli ultimi tre invece sono stati creati in una sede differente e sono legati a Bardo in modo più o meno diretto (in verità, anche il primo e il nono racconto sono legati a questo personaggio).
Per il momento è quello che si può sapere sui racconti scritti nell’antologia; per saperne di più su ciascuno di essi, c’è una breve postfazione alla conclusione di ognuno, per chi avesse la voglia di leggerli.

2 comments to Racconti delle strade dei mondi

  • A volte mi piace parlare semplicemente di un tema, talvolta l’idea nasce improvvisa, e il racconto si sviluppa dopo. Nello scrivere talvolta cambia, viene rielaborato, può diventare molto diverso da quello che era all’inizio.
    Quanto al Covid, per me è stato depressivo, mi ha ammazzato la voglia di creare più che stimolarla…

    • Sono d’accordo su tutto. Basta un niente per dare il via a una storia e scrivendola viene qualcosa di diverso da quello che si era pensato.
      Il covid ha davvero tolto la voglia di creare…

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