La politica dovrebbe organizzare le strutture di una nazione, fare sì che si agevolino le condizioni di vita del maggior numero di persone, perché, anche se sarebbe bello, è impossibile riuscire a fare per tutti e soprattutto accontentare tutti. Quindi si giunge a un compromesso.
E’ questa la natura della politica: il compromesso. E poi alleanze, scambi, sotterfugi, ma anche corruzione, intrighi, complotti, tradimenti, cosa che purtroppo è stata ampiamente dimostrata in Italia, dove c’è stata una decadenza spaventosa che ancora non conosce fine e che potrà portare solo al crollo e alla rovina, il tutto grazie a personaggi che hanno pensato a fare solo il proprio interesse, fregandosene della popolazione e del suo bene, anzi sbeffeggiandola e deridendola.
Tante parole sono state dette per coprire questa realtà: parole d’ipocrisia che come è consuetudine non hanno mai portato fatti capaci di migliorare le cose. Ecco in cosa è specializzata la politica: parlare tanto e non fare niente. Parole, parole e poi non si giunge a nulla di concreto.
Una realtà che porta tristezza e disgusto, ma che può anche strappare un sorriso (amaro) se lo si vede attraverso gli occhi di Pogo, opera realizzata da Walt Kelly iniziata nel 1948 e terminata nel 1975, a seguito della scomparsa del suo creatore un paio d’anni prima. Un’opera intelligente, con uno stile sussurrato, senza clamori e senza fanfare capace di mostrare la realtà che si nasconde dietro i costrutti tanto osannati del cosiddetto uomo civile e sociale.
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