In Italia, è un dato di fatto, non si fa più manutenzione; cosa ancora più grave non si vuole più fare manutenzione per tagliare le spese, per non avere costi. E’ un dato di fatto che in qualsiasi ambito si guardi si debba riscontrare questo stato delle cose: ne è stato un esempio quanto è accaduto con Big Snow, ma basta guardare lo stato delle strade, le numerose frane che così di frequente si verificano sul territorio italiano. Per non fare delle spese necessarie, si va poi a finire con il ritrovarsi in situazioni gravi, che portano ingenti danni, con la successiva richiesta di ingenti quantità di denaro per fronteggiare l’emergenza. Esborso che non sarebbe necessario se si facesse un minimo di prevenzione e chi di dovere facesse la sua parte.
E invece esiste un lassismo, un restare fermi, uno scaricare la responsabilità su altri che ormai è la regola. Un altro esempio è l’incuria in cui versano fiumi e torrenti: le loro sponde non vengono più pulite come una volta, si lascia che la vegetazione cresca incontrollata. Peggio ancora, quando un albero cade nel corso d’acqua lo si lascia dove è caduto, a causare blocchi. Almeno fino a quando non arrivano piene e viene trasportato a valle, dove inevitabilmente va fermarsi contro i sostegni dei ponti. A lungo andare si creano delle dighe naturali che ostruiscono il corso d’acqua, portandolo a fuoriuscire e allagare strade, campi, abitazioni; in alcuni casi però la forza dell’acqua è tale da abbattere, sradicare il ponte, come le immagini sottostanti dimostrano.
Un fatto che non si sarebbe verificato se gli enti preposti avessero fatto il loro dovere. La cosa ancora più grave in tutta questa situazione è che se qualcuno prova a rimuovere rami e alberi caduti che ostruiscono il corso del fiume, incorre in sanzioni, perché è considerato furto allo stato. Non solo non si vuole far niente, ma si punisce anche chi vorrebbe fare qualcosa di utile.
Inutile osservare come non ci sia da meravigliarsi su come si sia ridotto il paese con un modo di fare del genere.
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