Qualche tempo fa, navigando sul sito di Val, lessi un post su un romanzo che l’aveva colpito: i suoi commenti mi incuriosirono e poco dopo acquistai il libro in questione. Ora è arrivato il tempo di soddisfare la curiosità del buon consigliere 🙂 .
L’opera realizzata da Marian Petrosjan, La Casa del Tempo Sospeso, parla di adolescenza, di crescita, di amicizia, odio, divisioni, scontri, morte e anche di solidarietà, vicinanza, cambiamento. Soprattutto però parla di perdita e del fatto che la si può accettare o rifiutare.
Che tipo di perdita si tratta? Di ciò a cui alle volte si rinuncia crescendo, quella parte di sé che si dimentica o si vuole dimenticare: quanto di prezioso, di magico è insito nel nostro essere.
Una lettura che come Val voglio consigliare; tuttavia se quanto scritto non vi avesse ancora convinto, potete andare a vedere l’esito dell’esame cui questo libro è stato sottoposto.
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