Rimase sdraiato nell’ombra della grande roccia e osservò il cielo oscurarsi. Cominciarono a brillare le stelle. Gli vennero in mente le patatine fritte e desiderò averne con sé. Una volta tornato nella Zona, se fosse tornato n Zona, avrebbe avuto tutte quelle che voleva. Si sarebbe rimpinzato di patatine. E scaldato con l’amore dei suoi amici. Ecco che cosa mancava la Las Vegas: semplice amore. Era gente abbastanza simpatica e tutto, ma non c’era abbastanza amore, in loro. Perché erano troppo occupati ad aver paura. L’amore non cresce bene in un posto dove c’è solo paura, così come la piante non crescono bene in un posto dove c’è sempre buio.
L’ombra dello Scorpione – Stephen King
Trovo, specie in questo periodo, che le opere di King siano uno specchio capace di cogliere nel dettaglio quanto è riconducibile all’animo umano: sia che siano i costrutti della società, sia che siano i lati della psiche di ogni individuo.
Penso che queste frasi possano spiegare il malessere che sta venendo sempre più con forza a galla in questa cosiddetta civiltà. Ma va chiarito che l’amore che tanto manca non è quello di cui si parla nei romanzi romance, ma è quel modo di approcciarsi alla vita che nasce dalla consapevolezza di cosa è l’esistenza; quel modo che maestri di vita come Gesù, Buddha, Krishnamurti, tanto per citarne alcuni, hanno cercato di trasmettere a chi ricercava un senso nell’esistenza, a chi ricercava la verità.
Perché sta succedendo tutto quello che ci sta intorno?
Perché non si cerca più, non ci si sforza di andare in profondità nelle cose, ci si accontenta di quanto altri (multinazionali, partiti, istituzioni, gruppi) danno: non ci si vuole impegnare, non si vuole essere responsabili di essere fautori della strada in cui si cammina, si vuole essere guidati. E quando questo avviene i risultati non sempre sono positivi.
Ci si è lasciati andare, si è lasciato che altri condizionassero. Per questo al mondo c’è tanta superficialità, narcisismo, egoismo, egocentrismo: tutto si basa sull’apparenza. Le persone che si vedono intorno non sono individui malvagi, ma solo involucri vuoti, burattini che si fanno manovrare: nient’altro che oggetti, mezzi da usare da chi detiene potere, come succede con l’Uomo Nero.
E fino a quando non si prenderà coscienza di tale realtà, divenendo padroni delle proprie scelte, non la si smetterà di dare potere a questi individui perché ci si sente inferiori, perché si ha paura di chi si considera più forte, simili archetipi continueranno a perpetrare il loro seme distruttivo, che maligno cresce attorno al grano e lo soffoca fino a ucciderlo.
inizio a sentire la mancanza d’amore in ogni sua forma. Grazie comunque per le tue riflessioni profonde.
ma è Tom Cullen a fare quei pensieri? Ho appena iniziato La resistenza e a quel punto non sono ancora arrivato
Sì, è un pensiero di Tom.
Più che ringraziare me, c’è da rendere grazie a King per questo profondo e stupendo libro 🙂 : davvero tanto è il materiale che si potrebbe citare.
già, c’è pure una interessante riflessione di Frannie sul legame tra società tecnologica e emancipazione femminile
Mi ricordo di questo passo: molto bello.