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Film su supereroi: dai primi Spider-Man a Infinity War

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In questi anni i film tratti dai fumetti supereroistici hanno trovato ampia diffusione, sia quelli appartenenti alla Marvel, sia quelli alla DC. Già in passato erano state fatte diverse pellicole sui personaggi di Batman e Superman con risultati altalenanti (a parte gli effetti speciali limitati, a volte le trame non erano proprio il massimo); verso la fine degli anni ’70 si erano realizzati dei film su Spider-Man (tre, anche se non è proprio corretto parlare di film, specie per gli ultimi due, dato che si è trattato di mettere insieme episodi di quella che sarebbe dovuta essere una serie tv), senza però avere un grande successo. Successo che  sarebbe stato trovato su questo supereroe all’inizio degli anni duemila con le pellicole realizzate da Sam Raimi, con il regista in grado di cogliere l’essenza del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko. Praticamente nello stesso periodo sono usciti i primi film dedicati agli X-men e successivamente quelli relativi a Hulk (di questo personaggio erano già state realizzate due pellicole verso la fine degli anni ’70, legate alla famosa serie televisiva dedicata al gigante verde).
Con fortune alterne (si passa dalla buona/ottima trilogia di Nolan su Batman, ai due film non proprio eccelsi su Amazing Spider-Man), oltre ai personaggi più conosciuti del mondo supereroisitco, si è andati a far conoscere altri protagonisti dei fumetti: Lanterna Verde, quelli della Suicide Squad, Wonder Woman, Thor, Capitan America, Iron ManDeadpool, creando le basi per arrivare a realizzare film dove i vari eroi si uniscono in gruppi per fronteggiare minacce sempre più grandi (la Justice League per la DC e gli Avengers per la Marvel). Per chi segue il mondo dei supereroi, questo è diventato il leit motiv anche dei fumetti: creare grandi eventi per affrontare nemici sempre più potenti per coinvolgere più eroi possibili in quelle che alla fine sono mega scazzottate spettacolari; un copione che si ripete evento dopo evento a discapito di trama e caratterizzazione dei personaggi. Tanti anni fa non erano molte le testate fumettistiche, dove ognuna seguiva un proprio percorso; poteva capitare che alcuni eroi si trovassero coinvolti in una vicenda comune, ma non era qualcosa che capitava di frequente e il lettore poteva tranquillamente saltarle, se non gli interessavano, senza perderci niente. Ora non è più così: le testate si sono moltiplicate e sono tutte legate tra loro e se il lettore vuole capirci qualcosa è obbligato a seguirle praticamente tutte. Si tratta di un’operazione commerciale studiata a tavolino per ottenere il maggior numero di vendite,  dove si cerca d’allungare il più possibile il brodo. Una scelta che ha dato i suoi frutti (o meglio, i suoi guadagni), ma che alla lunga può risultare controproducente: uno perché stanca vedere sempre il solito copione; due perché, visti i costi sempre più elevati dei fumetti e il minor numero di pagine dei vari volumi, diventa una spesa per nulla indifferente.
Questo modo di fare è stato attuato specialmente dalla Marvel anche con i suoi film, praticamente tutti collegati tra loro e volti a portare a quello che dovrà essere il culmine della sua produzione: Avengers: Infinity War. Nelle varie pellicole relative a Thor, ai Guardiani della Galassia, agli Avengers, c’è la presenza di una delle sei Gemme dell’Infinito, il collante per portare al mega scontro con il pericoloso Thanos, il folle Titano, evento che si rifà alle famose saghe realizzate da Jim Starlin, Il Guanto dell’Infinito (Infinity Gauntlet) e La guerra dell’Infinito (The Infinity War).
Ormai si è capito che mondo fumettistico e mondo cinematografico seguono strade differenti, con quest’ultimo che si prende parecchie libere interpretazioni, limitandosi spesso solamente a ispirarsi alle storie originali. Una scelta che i puristi delle storie criticano, ma alle volte queste critiche non sono del tutto ingiustificate, dato che la semplificazione delle trame porta spesso a far perdere spessore alla narrazione delle varie vicende (per esempio che Tony Stark, e non Henry Pym, sia il padre di Ultron, oppure che Visione abbia incorporato nel suo corpo una delle sei gemme; sono scelte che stravolgono molto le storie).
The Infinity War di Jim Starlin Su Infinity War ci sono tante aspettative, ma anche diversi dubbi, soprattutto per come verrà usato l’ampio e ricco materiale a disposizione. Innanzitutto su come sarà caratterizzato Thanos, se sarà mostrato con lo stereotipo del solito essere assetato di potere assoluto oppure verrà mostrato che le sue azioni sono volte ad attirare l’attenzione e il compiacimento di Lady Morte, la personificazione della Nera Signora di cui lui è innamorato. Riusciranno produttori, sceneggiatori e registi a cogliere tutte le sfumature e le profondità che Jim Starlin è riuscito a dare alle avventure cosmiche che ha creato? Riusciranno a trasmettere lo smarrimento e il senso d’impotenza dei supereroi di fronte a un potere smisurato come quello del Guanto dell’Infinito, creato per poter dominare e usare il potere delle sei gemme, come ben mostrato da Starlin nella saga Il Guanto dell’Infinito? Riusciranno a mettere su schermo tutte le forze coinvolte per combattere questo invincibile nemico (X-men, Avengers, New Warriors, X-Factor, Alpha Flight e tutte le varie potenze cosmiche scese in campo quali Galactus, Eternità, il Tribunale Vivente) o si limiteranno a usarne solo una parte (Avengers, Guardiani della Galassia)?
Soprattutto, come faranno con Adam Warlock? Riusciranno a inserirlo all’interno delle vicende (presentando tutte le complessità di tale personaggio)  o penseranno di non farlo comparire? Se si verificasse quest’ultima possibilità, sarebbe un errore molto grosso, una menomazione notevole di tutta la storia. Perché Adam Warlock è uno dei punti cardine per quanto riguarda le Gemme dell’Infinito (è con lui che questi oggetti fanno comparsa ed è lui il primo possessore di una di esse, quella dell’Anima) e soprattutto le saghe di Il Guanto dell’Infinito e La Guerra dell’Infinito (che anche se legate tra loro, sono due cose distinte): senza di lui sarebbe stato impossibile avere la meglio sulle forze che gestiscono il Guanto dell’Infinito.
Il sospetto (e forse anche più di sospetto) è che Infinity War prenda solo il titolo dell’omonima saga cartacea ma non ci abbia nulla a che fare, prendendo qualche spunto da Il Guanto dell’Infinito ma andando come già visto per altri film dove gli pare e piace. Quindi, per chi vuole passare un paio d’ore senza pensare a nulla, simili film vanno bene, ma se si vuole scoprire storie anche di un certo spessore, si recuperino quelle cartacee del passato.

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