
Che cosa dire delle elezioni di giugno 2024?
Che c’è stato un aumento dei voti per la destra, anche se la maggioranza continua a essere europeista. La cosa divertente, se la si vuole mettere in questo modo, è che al termine delle votazioni sono tutti contenti, è come se avessero tutti vinto, anche se c’è chi ha perso (e pure male); che piaccia o no, che sia solo apparenza, questo è il gioco della politica.
Ma che cosa hanno portato queste elezioni?
In alcuni casi hanno portato delle scosse non indifferenti in certi paesi. In Francia, per la vittoria di Le Pen, è stato deciso di sciogliere il Parlamento e di andare a elezioni anticipate. In Belgio, il primo ministro si è dimesso. In Germania, con l’AfD al secondo posto, il partito del Cancelliere Scholz ottiene uno dei risultati peggiori e la sua posizione non è più forte come prima. In Italia, a parte le delusioni di Renzi e Calenda (ma la cosa non sorprende, visto lo spessore dei due politici), c’è solo da annotare i malumori interni della Lega, con uno dei suoi fondatori, Bossi, che ha preferito votare un esponente di FI piuttosto che il suo partito vista la scelta di Salvini di puntare su Vannacci (figura che strizza sempre più con forza l’occhio al fascismo, anzi è più di uno strizzare l’occhio): ci si dovrebbe domandare se c’è davvero da esultare, visto che con Vannacci si saranno ottenuti dei voti, ma ne sono stati persi anche da una parte interna che è contraria alla sua scelta.
Questi risultati sono sorprendenti, come dice qualcuno?
In verità, no. Uno, perché da tempo si respira un clima d’intolleranza e la voglia di autoritarismo che sono propri delle destre. Due, perché ciclicamente la gente, stanca di vedere sempre i soliti problemi e costatare che non ottengono soluzione, si stanca e allora vota per la parte opposta a quella al momento al comando, con la speranza che tale scelta porti al cambiamento. Cosa che spesso non avviene e così, alle elezioni successive, fa cambiare di nuovo il voto. Ormai è divenuta una cosa ripetitiva.
Che cosa porteranno queste elezioni?
Al momento nulla: le cose dovrebbero rimanere come sono. Tuttavia, non si può rimanere indifferenti alla crescita dell’intolleranza, dell’odio verso il diverso, del desiderio di autoritarismo e di certe derive che vedono come soluzione l’uso del braccio e del manganello più che della ragione; come bisogna prestare molta attenzione al correre dietro qualsiasi cosa che possa portare maggior consenso o a certe dichiarazioni che vengono fatte tipo quelle di Salvini: “Il popolo ha sempre ragione nel bene e nel male”: un modo di dire non solo sbagliato, ma molto pericoloso: con simili frasi e mentalità si giustificano anche le cose più orribili. Seguendo quanto affermato da Salvini, il popolo tedesco eleggendo Hitler aveva ragione e aveva ragione con tutto quello che ne è seguito: la Seconda Guerra Mondiale, con le sue decine di milioni di morti e la macchia indelebile dei lager e dell’Olocausto. Il fatto che poi tanti pensino che una cosa sia giusta non la rende giusta, la maggioranza non è sinonimo di giustezza: per tanti anni in tanti hanno reputato che l’amianto fosse una grande scoperta e si sono costruite tante strutture con esse, salvo poi scoprire che l’amianto era molto dannoso per la salute delle persone.
In un periodo delicato come questo bisogna fare molta attenzione alle scelte che vengono fatte e pensare alle conseguenze che comportano, soprattutto con quello che sta succedendo, con tanti paesi in attrito tra loro, pronti a scatenare conflitti (Europa, Stati Uniti e Russia tra di loro; Israele con il mondo arabo; il mondo arabo pronto a farsela con chiunque non sia dei suoi; la Cina contro Taiwan; la Corea del Nord contro quella del Sud).
Le elezioni in Italia sono quasi inutili ormai. Nessuno risolve i problemi del paese e al giro successivo succede una di queste due cose:
1) l’opposizione va al governo
2) arriva, come disse se non erro Albanese in un film, la “minchiata nuova.” Il movimento che promette di mandare tutto a gambe all’aria (o aprire il parlamento come una scatola di tonno, eccetera).
E in ogni caso, dopo tante parole, non cambia un accidente.
Quanto al governo attuale, niente di nuovo, anche se tanti si stracciano le vesti per la vittoria di FdI. È come un governo Berlusconi, stesse buffonate, miliardi buttati in programmi improbabili (e ridai con il ponte sullo stretto), personaggi impresentabili sempre in posizioni di potere… con la sola differenza che Berlusconi è morto.
Non che il PD sia meglio.
Purtroppo le cose stanno così.