Se si dovesse scrivere un pezzo su tutte le volte che potenti o chi governa prende in giro, questa rubrica avrebbe raggiunto in breve tempo la tripla cifra: ogni giorno ce n’è una. Se non lo si fa, è perché si preferisce impiegare il tempo per scrivere altro, perché la gente preferisce leggere cose leggere e non occuparsi della realtà, o perché si è talmente nauseati dalle cose che si preferisce evitare perché si andrebbe sul pesante nello scrivere.
Ma far notare un paio di cose non guasta.
Prendiamo il caso voucher. Fatta la legge che li vieta perché in tanti protestavano per quella che era una vera e propria piaga e per evitare un referendum che si sarebbe perso, in camuffa si è escogitato un modo di, dopo averli fatti uscire dalla porta, farli rientrare dalla finestra. La cosa vuol essere fatta passare per diversa, ma è sempre la stessa.
Prendiamo poi il caso delle monete da uno e due centesimi. Dal primo gennaio 2018 sarà sospeso il loro conio e sarà previsto un arrotondamento al multiplo di cinque più vicino se si paga in contanti; quindi, se una cosa costa 7.99 E sarà fatta pagare 8 E, se costerà 5.56 o 5.57 E sarà fatta pagare 5.55 E; è assicurato che il Garante sorveglierà su eventuali anomalie. Essendo però in Italia e abituati alle furbate del nostro paese, oltre che a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre, si teme già di sapere come andrà a finire: tutto verrà arrotondato per ottenere il prezzo più alto, quindi un 5.56 E diventerà un 5.60 E. Se non lo si è ancora capito, questo è uno dei tanti modi escogitati dal governo di turno per spillare soldi alle persone. Sapete quanto si tirerà su così facendo? Parecchio, altrimenti non sarebbe passata una norma del genere. In fondo siamo nell’Era dell’Economia, di che cosa ci si meraviglia? Per lo meno si avesse il coraggio di dire “sì, vogliamo più soldi da voi, non ci date ancora abbastanza, vogliamo di più, sempre più, fino a prendervi tutto”. E invece…
Come sempre: brîsa ciapér pr al cûl!
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