Wolf children – Ame e Yuki i bambini lupo è probabilmente il film più conosciuto di Mamoru Hosoda. Hana è una studentessa universitaria che un giorno incontra in facoltà un ragazzo da cui rimane colpita; il ragazzo, come scopre, non è iscritto all’università, ma la frequenta lo stesso per imparare. Hana prende a frequentare Takao, questo il nome del ragazzo, e in breve i due si mettono insieme; Takao le rivelerà essere un uomo lupo, l’ultimo discendente dell’estinto lupo giapponese, ma il fatto non la spaventa affatto. Benchè giovani, metteranno su famiglia, avendo due figli, una femmina e un maschio, nel giro di un anno. Nonostante le ristrettezze (lui lavora per una ditta di trasporti, lei in una lavanderia), la loro è una vita felice; almeno fino a quando, per portare a casa della carne, Takao muore cercando di prendere un volatile. Hana, nonostante sia sconvolta nel vedere il corpo dell’amato (trasformatosi in lupo) portato via come se fosse spazzatura, si fa forza e cresce da sola i bambini, nonostante abbia sempre paura che la loro natura sia scoperta, visto che i piccoli possono trasformarsi in lupi (per questo quando stanno male non li porta in ospedale). Proprio per tale ragione decide di trasferirsi in campagna, vicino alle montagne.
Yuki e Ame, questi i nomi dei piccoli, possono vivere liberi, senza timore di essere scoperti, ma le difficoltà non mancano: Hana cerca di vivere con i prodotti della terra che coltiva, ma essendo inesperta i suoi risultati sono fallimentari. Presto la giovane donna deve intaccare i pochi risparmi che ha, ma i vicini vanno in suo soccorso, aiutandola a coltivare la terra e finalmente a ottenere frutti dai suoi sforzi.
Gli anni passano e l’esuberante Yuki, una vera e propria forza della natura, sente il bisogno di conoscere altre bambini e vuole andare a scuola. Hana, nonostante i timori iniziali, acconsente ad assecondarla; Yuki, che subito si presenta come un maschiaccio, comincia a cambiare e a voler essere come le compagne, reprimendo sempre più la sua parte lupesca.
Suo fratello Ame invece fa il percorso inverso: sempre pauroso e timido, il bambino comincia a prendere confidenza con se stesso e ad apprezzare sempre più la vita a contatto con la natura. Proprio per questo a scuola si sente a disagio, fuori posto e col tempo comincia ad andarci sempre meno, preferendo accompagnare la madre che lavora come assistente in una riserva naturale; lì incontra un lupo in gabbia nato in cattività ed è ben diverso dal padre. Tuttavia, l’incontro lo spinge a voler vivere come tale. Desiderio che prende forma quando un giorno nella foresta incontra una vecchia volpe che gli fa da maestro, insegnandogli come vivere nella natura e a prendersi cura di essa per divenire un giorno suo custode.
Yuki a scuola comincia ad avere problemi quando arriva un nuovo bambino in classe con lei: Souhei sente su di lei odore di cane e ciò la spaventa. Yuki prende a evitarlo, ma lui non le dà tregua, iniziando a seguirla dappertutto; la bambina un giorno perde il controllo e si trasforma in lupo, ferendo Souhei a un orecchio. Spaventata, smette di andare a scuola. Souhei però non si perde d’animo, portandole sempre i compiti a casa e cominciando a conquistare la sua fiducia.
I due bambini crescono e le differenze tra loro si fanno sempre più forti: Yuki si fa sempre più vicina al mondo umano mentre Ame se ne allontana sempre più e la cosa un giorno li fa litigare violentemente, mettendo a soqquadro tutta la casa.
Durante un tifone, Yuki rivela a Souhei, dopo essere rimasti soli a scuola, la sua natura di lupo; il compagno le dice che già lo sapeva e che preserverà sempre il segreto. Ame invece si allontana definitivamente da casa, andando a prendere il posto del suo vecchio maestro. Hana lo insegue cercando di convincerlo a restare, ma durante la tempesta cade e sviene. Ame torna sui suoi passi e la porta in salvo, guardandola un’ultima volta prima di trasformarsi in un lupo ormai adulto e d’inoltrarsi nella foresta.
Yuki invece l’anno dopo lascerà casa, vivendo nel dormitorio delle scuole medie che frequenta.
Hana, che rimane a vivere nella casa di campagna, ricorda con gioia i dodici anni passati insieme ai suoi figli, serena perché Yuki e Ame hanno trovato la propria strada.
Wolf children – Ame e Yuki i bambini lupo è una storia che parla del rapporto tra genitori e figli, del trovare la propria strada. Una pellicola che nella parte centrale ricorda anche un po’ Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti (solo dai risvolti più positivi, con Hana che stringe rapporti amichevoli con i vicini), ma che soprattutto è debitrice di due delle storie più famose di Jack London: Yuki incarna Zanna Bianca, che da più selvaggia diventa più civilizzata, decidendo di non essere più lupo ma di vivere come donna; Ame invece incarna Il richiamo della foresta, che si allontana un passo alla volta dal mondo umano e s’inoltra sempre più nella foresta, fino a non ritornare più da essa.
In mezzo c’è Hana, che da sola ha dovuto crescere due bimbi (cosa di per sé già difficoltosa) e non due bimbi comuni, ma appartenenti a un mondo di cui praticamente non sa nulla, salvo quel poco che le ha raccontato Takao, che però è troppo poco per essere di supporto. Tuttavia, con grande inventiva, coraggio e sacrificio, è riuscita nel suo compito, non senza patemi e ferite, come quella di lasciare che i suoi figli prendano la propria strada e si separino da lei.
Wolf children – Ame e Yuki i bambini lupo è forse il film di Mamoru Hosoda con meno parti divertenti ma è tra quelli che più meritano di essere visti.
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