Secondo il Censis, il periodo di pandemia ha portato in Italia un’ondata d’irrazionalità (come se non ci fossero già abbastanza storture): per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile, il 5,8% è convinto che la Terra è piatta, il 10% che l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna e il 19,9% ritiene che il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone. Si ritiene che la fuga nell’irrazionalità sia dovuta a una crescente insoddisfazione delle persone. Le ragioni di ciò possono essere motivate da radici socio-economiche profonde: l’erosione del patrimonio delle famiglie, il crollo dei consumi, la chiusura delle imprese, i fallimenti, i licenziamenti, la povertà diffusa, un mondo del lavoro che diventa sempre più precario.
In Italia si possono cercare di trovare le ragioni di questa irrazionalità crescente, ma si deve osservare che la cosa è mondiale e altri paesi non sono messi certo meglio: ne è esempio l’Iran, che sta valutando una legge contro cani e gatti perché “Portano malattie”, “causano danni psicologici”. E qui salta fuori l’integralismo religioso, che porta la società indietro di secoli, a dimostrazione che si sbaglia se si pensa che l’uomo con il passare del tempo è evoluto. L’orientamento verso una linea proibizionista contro gli animali domestici è un voler tornare agli anni bui del Medioevo: secondo tale linea, gli animali sono vettori di malattie, creano impurità, causano danni psicologici e stress, danneggiano lo spirito delle persone e sono pericolosi.
A chi parteggia per tale linea occorrerebbe ricordare che anche l’uomo è un animale e come tale anche lui è vettore di malattie, crea impurità, causa danni psicologici e stress, danneggia lo spirito delle altre persone ed è pericoloso per sé, per tutte le altre creature e per il mondo intero, dato che è l’unica specie in grado di annientare l’intero pianeta, facendo estinguere ogni forma di vita esistente. Ma sarebbe inutile cercare di fare un ragionamento con tali persone, dato che all’ottusità e alla limitatezza mentale non ci sono rimedi, visto che sono tra le malattie non curabili del pianeta. L’affetto verso gli animali non è visto di buon occhio per diversi paesi dell’Islam dato che ricorda troppo l’odiato Occidente e che il contatto tra il fedele e un animale porta impurità che impedisce il compimento dei riti religiosi: secondo la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, sudore (da quando i cani sudano?), saliva e pelo dei cani sporcano le persone e rendono la preghiera non valida.
Una credenza assurda, dove non c’è nessuna prova razionale che dimostri che qualcosa di materiale contami qualcosa di spirituale: già altri testi religiosi del passato hanno aborrito tale linea di pensiero, trovandola assurda (duemila anni fa nel Vangelo si scriveva che “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!” (1), a spiegazione che niente di esterno può contaminare lo spirito umano, ma che esso può essere contaminato solamente dalle parole nate da mentalità distorte).
Ma qui, come si sta scrivendo, siamo nell’irrazionale, non c’è nulla di logico, e si sa che quando ci si basa su credenze del genere non si finisce mai bene: la storia dovrebbe averlo insegnato dato che, quando la Chiesa per reprimere il paganesimo insegnò che gli animali considerati sacri erano in realtà dei demoni minori, ne vennero fuori dei bei guai. Nel Medioevo, infatti, per essa il gatto era un animale del demonio e pertanto meritevole di essere arso vivo assieme alle streghe. Guarda caso, nel Medioevo ci sono state le peggiori epidemie di peste: la gente di allora non capì che eliminando i gatti si privava dei maggiori predatori di topi che, non solo proteggevano le loro scorte alimentari, ma proteggevano anche la loro salute, visto che proprio i topi erano portatori delle pulci che trasmettevano all’uomo la peste. Come si dice, la stupidità non si paga mai abbastanza (e fa ridere che proprio delle persone che si reputano credenti dell’Islam perseguitino i gatti, quando proprio il gatto è sempre stato tenuto in grande considerazione dati tempi di Maometto, al punto che è l’unico animale libero che può stare nelle moschee e sono previste pene severissime nei confronti di chi commette gesti di violenza o maltrattamenti su di lui).
Purtroppo, la stupidità non è mai stata debellata e quei parlamentari dell’Iran che vogliono portare avanti questa legge lo stanno dimostrando. E stanno anche dimostrando tutta la crudeltà del loro animo, visto che se la stanno facendo con chi non è in grado di difendersi, abusando del loro potere e della loro forza. Questi esseri limitati non riescono a vedere quanto gli animali sono stati di aiuto per l’uomo per secoli e secoli, dando tanto e richiedendo poco in cambio. Hanno difeso il bestiame dagli assalti delle bestie selvatiche, hanno fatto la guardia alle case, hanno salvato vite umane sepolte sotto frane, palazzi crollati, hanno trovato bombe e mine, hanno aiutato nella lotta contro lo spaccio di droga. Senza contare del grande aiuto che danno alle persone cieche, ai disabili, a chi è solo: gli animali, in particolare cani e gatti, riducono lo stress, l’ansia e la depressione, alleviano la solitudine, favoriscono la socialità, la stabilità mentale e aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiache.
Sordi a tutto questo, una parte dei parlamentari dell’Iran vuole perseguitare gli animali domestici per via di un estremismo religioso. La cosa però non è solo di adesso: dieci anni fa, erano stati piazzati agenti di polizia morale davanti agli uffici veterinari che confiscavano i cani delle persone, abbandonandoli nei deserti intorno a Teheran. C’è chi si sta ribellando a questo progetto di legge, ma c’è anche chi per paura di multe (si parla di cifre che si aggirano dal dieci alle trenta volte il salario minimo), di essere frustato o finire in galera sta già abbandonando i propri animali domestici.
Ci si indigna dinanzi a tutto questo, ma non ci si dovrebbe meravigliare di come si trattano gli animali quando per estremismo religioso e mentalità assurde si calpestano e annullano i diritti umani, specie quelli delle donne.
1. Vangelo. Matteo 15, 11
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