Non importa il sangue dei feriti.
Non importa il sangue dei morti.
Nemmeno di fronte alla forza distruttiva della natura l’uomo riesce a comprendere, a imparare dai propri errori: continua a perpetrare il copione che da anni porta avanti e che ha condotto nella disastrosa situazione economica e sociale che sta investendo il mondo.
Soldi. Soldi. Soldi.
Conta solo il guadagno, non importa a cosa si passa sopra. Le persone delle zone dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto oltre ad essere colpiti negli affetti e aver subito danni alle proprie cose, devono subire un’altra ingiustizia: il sopruso degli imprenditori che per non perdere guadagno vogliono far ripartire subito l’attività lavorativa, ma non vogliono verificare la sicurezza delle strutture e pertanto vogliono che i lavoratori firmino delle liberatorie dove questi si assumono la responsabilità civile e penale per il ritorno al lavoro per i danni causati da nuove scosse.
Un’imprenditoria sempre sfruttatrice, che non ha rispetto né per la dignità né per la vita, che pensa solo al guadagno senza avere spese e responsabilità.
Di fronte a un quadro del genere non c’è davvero speranza.
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