
Goldrake U è uno dei tanti reboot realizzati in questi ultimi tempi; più che un’azione nostalgica (anche se non manca), pare essere stata un’operazione commerciale nata dalla proposta di una casa di produzione saudita, che ha commissionato e prodotto la serie attraverso le giapponesi Dynamic Planning, detentrici dei diritti, e dello studio Gaina, che si è occupato della realizzazione vera e propria (1); se sia stato un successo o meno dal lato economico, non ho i dati per dirlo.
Quello che posso dire è che questo Goldrake U non è proprio il massimo, né sotto l’aspetto grafico, né sotto l’aspetto di personaggi e trama; nel mio caso non si può dire che si tratta di un giudizio negativo condizionato dal ricordo della storica serie, perché mi ricordo davvero pochissimo di essa: ho in mente alcune scene, ma pochissimo altro, al punto che per fare un confronto e vedere le differenze col reboot sono dovuto andare a leggere su Wikipedia la storia della prima serie (no, non avevo voglia di vedere l’originale con le sue settanta e passa puntate dove il copione era quasi sempre quello: arriva il mostro settimanale, quasi sempre uno per volta, Goldrake lo affronta e dopo una breve difficoltà lo sconfigge). Quindi non si può dire che il giudizio è dovuto alla memoria che avevo riguardo questo cartone animato (quindi niente mitizzazioni o che altro), ma è dovuto semplicemente al fatto che Goldrake U non è scritto bene; di positivo è che la trama non è dispersiva, è concentrata in poche puntate (tredici), forse troppo concentrata: magari qualche puntata in più sarebbe servita per sviluppare meglio certi aspetti. Altra cosa positiva, ma questo non dipende dall’anime, è che la Rai dopo tanti anni ripropone una serie anime su uno dei suoi canali (se non ricordo male, l’ultima serie proposta in prima serata fu L’attaccato dei giganti su Rai4 nel 2015/16; mi sembra che sempre in quell’anno sia stato trasmesso anche Fairy Tail, ma non era in prima serata).
Per il resto, dopo le prime puntate che riescono anche a prendere lo spettatore, il destino del pianeta Terra passa in secondo piano per far diventare la serie un romantic drama tra il principe Duke (Actarus) e la principessa Rubina e sua sorella Teronna.
Che altro menzionare?
La rivalità e l’invidia che Cazador Zeola Whiter ha nei confronti di Actarus, al punto da uccidere i genitori di Duke e far ricadere su di lui la colpa, facendolo passare per traditore; il tutto per essere riconosciuto come migliore e poter guidare Goldrake. Personaggio che dopo essere stato alleato per un po’ con i terrestri, avendogli paventato la possibilità di pilotare Goldrake, sparisce senza lascaire traccia.
L’upgrade di Mazinga che diventa quasi forte come Goldrake (in Giappone non era stata digerito molto bene che Alcor fosse la spalla di Actarus e quindi in questa nuova serie gli è stato dato un ruolo più importante).
Goldrake più che un robot sembra una divinità (e in effetti, in alcuni casi ci si riferisce a lui così) e, a parte qualche momento di difficoltà, non subisce danni. Su certi aspetti ricorda l’Eva di Neon Genesis Evangelion, reagendo allo stato emotivo del pilota e andando in berserk.
Perché, nonostante qualche buona cosa, Goldrake U, nonostante alcune cose positive, non funziona?
Un po’ perché il tempo in cui i robottoni affascinavano è passato e le nuove generazioni guardano altro (e ci si domanda quanti giovani l’abbiano visto, dato che preferiscono affidarsi alla rete). Un po’ perché non ci sono innovazioni. Ma soprattutto per la piattezza della trama (che ha un sussulto solo in un punto nelle ultime puntate) e dei personaggi, specie in Actarus, lontanissimo dalla sua prima versione, che ricalca da una parte il personaggio ultra buono e disponibile verso tutti, anche i nemici, dall’altra ricorda il complessato Shinji Ikari di Neon Genesis Evangelion. Se in più ci si mette che il finale è aperto e fa capire che la storia ha ancora degli aspetti da sviluppare, e che non c’è mai pathos, mai la sensazione di minaccia e pericolo per i protagonisti, si capisce perché non si può essere soddisfatti da questa serie.
Goldarke U è un prodotto penasato per adolescenti e i loro problemi amorosi, che non può soddisfare gli spettatori della prima ora e neppure gli spettatori più giovani, dato che ci sono prodotti migliori su questo tema; non funziona neppure come anime sui robot perché anche qui ci sono prodotti migliori, basti pensare a Neon Genesis Evangelion (se si esclude il finale), Fortezza Superdimensionale Macros, la prima serie di Gundam (la migliore a mio avviso) e Sfondamento dei cieli Gurren Lagann.
Peccato, si poteva fare molto meglio.
1.https://movieplayer.it/articoli/goldrake-u-finale-cronaca-fenomeno-mancato_34567/
Condivido la disamina. Probabilmente la RAI sperava di fare il botto riproponendo un personaggio così popolare. Immagino che i cinquantenni-sessantenni che hanno visto la serie a suo tempo non se la ricordino bene, perché era orribilmente ripetitiva. La nuova serie (per quel poco che ne ho visto) almeno propone una trama, ma per quel che ho visto non è quel gran che.
Credo che il collasso nello share televisivo sia dovuto al non aver soddisfatto i “vecchi” appassionati e al non aver agganciato i giovani. Ma era abbastanza prevedibile.
La prima serata ha avuto un buon numero di spettatori; il problema è che non ha saputo mantenere le attese create. Un po’ già sapevo che tipo di serie era avendo letto qualcosa in rete e i giudizi non erano elevati, ma ho voluto vedere la serie lo stesso per giudicarla personalmente: c’è di meglio.