E’ cominciato un nuovo anno.
Un nuovo inizio.
Ma ogni giorno, ogni momento può essere per ciascuno un nuovo inizio, un punto di partenza per cambiare la propria esistenza, il proprio essere, per fare nuove scoperte; non ci sono limiti alla crescita, al cambiamento.
Ogni passo che viene fatto in avanti non porta certezze, solo la consapevolezza che il fine che ci si prefigge crea ciò che siamo e vogliamo essere. Convinzione comune è che sia il passato a creare ogni cosa; in realtà è in grado solo di plasmare i modi di pensare della gente. E’ il futuro che genera il presente, ciò a cui aneliamo essere, costruendolo momento per momento: è una delle poche certezze della vita. Tutto il resto è mistero e scoperta.
Appoggiato al muro dell’edificio, Ariarn osservava lo scorrere della folla. Era arrivato da un paio di giorni a Markal seguendo le informazioni raccolte; ora doveva verificare se quanto saputo aveva un riscontro. Le indicazioni erano incomplete e imprecise, ma i segni di un mutamento erano in atto e non potevano essere ignorati; suo compito indagare con discrezione, per non scatenare tensioni. Difficile credere che in una cittadina senza importanza potessero esserci i semi del cambiamento.
Guardò oltre l’angolo del muro.
Nelle strade, il caldo sole primaverile accompagnava i passanti. La voce dei mercanti risuonava nell’aria decantando la qualità della merce in vendita. Uomini e donne si accalcavano davanti agli ingressi dei negozi. Madri di famiglia erano occupate a scegliere la frutta e la verdura per preparare il pranzo; bambini recalcitranti le seguivano, cercando di trovare occasioni di svago. Il ritmico clangore del martello e lo sfrigolio delle lame roventi immerse nei barili d’acqua accompagnavano le voci di contadini e soldati intenti a contrattare con i fabbri: gli uni alla ricerca d’arnesi per dissodare i campi e falciare le messi, gli altri per affilare armi o riparare armature e scudi ammaccati.
L’odore di ferro battuto e di spezie si perdeva avvicinandosi al centro della città, sostituito dall’aroma emanato dal pane appena sfornato.
Lungo le vie affollate drappelli di guardie pattugliavano la formicolante attività.
Agli angoli della piazza i saltimbanchi si esibivano per il pubblico di giovani e bambini.
“Non s’accorgono di niente, vivono ignari di ciò che li circonda, chiusi nel piccolo mondo fatto di gesti semplici. Sono fermi alla superficie, quando ci sono strati e strati di realtà che s’addensano in una massa intricata.”
Spostò lo sguardo sul fondo della piazza, dove gli uomini della scorta stavano terminando i preparativi per il viaggio. Far parte del gruppo armato che avrebbe accompagnato i mercanti di Caleton fino a Nhal era una buona copertura per la missione in cui era impegnato: avrebbe potuto osservare la situazione della regione senza dare nell’occhio.
Il più era verificare se le tracce si sarebbero di nuovo rivelate elusive.
…e che sia soprattutto un buon inizio!
Felice 2011!
Che inizi bene, ma soprattutto continui meglio 🙂 ! Felice 2011 a te!