Vi è ovunque nella Civiltà Occidentale la paradossale popolarità di chi non ha successo affatto. È un fenomeno curioso. Fino a qualche anno fa, popolarità e successo erano sinonimi: solo, tra i significati della parola «successo» prevaleva quello di «riuscita in una qualche impresa»; e dunque il favore del pubblico veniva automaticamente inteso come il premio a chi avesse conseguito qualche risultato significativo. Oggi ciò occorre sempre meno: la popolarità ha cominciato ad autoalimentarsi. È popolare chi è popolare, indipendentemente dai motivi per cui lo è, e ai quali si attribuisce sempre minore importanza.
Non penso che occorra cercare la causa di ciò in un influsso esercitato sulla Civiltà Occidentale dall’industria dello spettacolo, nella quale il bisogno di volti nuovi obbliga spesso i produttori a non andare tanto per il sottile nel fabbricare le star. Non è per show business che l’accademia svedese ha attribuito il premio Nobel per la Pace al presidente Obama, senza che costui abbia fatto nulla per meritarlo. Penso invece, ancora una volta, che una causa non ci sia affatto, cioè che ce ne siano moltissime e che nessuna conti, e che questa trasformazione delle dinamiche della popolarità sia stata plasmata da un preciso scopo collettivo: evitare (follemente, disastrosamente, proprio come lo farebbe un aspirante suicida) che il successo di chi fa cose davvero significative smuova le popolazioni della Civiltà Occidentale dallo stato di torpore in cui, per la seconda volta in cent’anni, hanno deciso di rimanere.
Questo scrive Igor Sibaldi nel Libro delle Epoche, tracciando un quadro del periodo nel quale si sta vivendo. Un punto di vista azzeccato, a cui i fatti danno riscontro: la classe politica che governa, cantanti, scrittori, persone di spettacolo che diventano famosi senza avere le caratteristiche di questo mestiere, senza avere spesssore. Personaggi ritenuti validi non per quello che fanno, ma in base a un consenso che è basato sul nulla, su qualcosa che non ha senso ed è solo apparenza.
L’Epoca dell’Apparire e del Senza Merito.
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