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L'assassino di corte

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L'assassino di corteRobin Hobb con L’assassino di corte riprende le avventure di FitzChevalier. Sopravvissuto al tentativo di omicidio da parte dello zio Regal (tentativo che avrà un prezzo alto, dato che perderà il primo cane con cui è stato legato e che il veleno con cui è stato colpito lascerà segni duraturi sulla sua salute), ma riuscendo a sventare il piano di eliminare Veritas, FitzChevalier ritorna a Castelcervo. La sua convalescenza è lunga, ma il suo sacrificio ha permesso a Veritas di sposare Kettricken, principessa del Regno delle Montagne, ottenendo così il prezioso legname per costruire le navi con cui combattere i Pirati Rossi. Dopo un iniziale successo contro il pericoloso nemico, le vittorie cominciano a diminuire: i pirati vengono avvistati tardi, le richieste di soccorso non arrivano, tutto quello che Veritas aveva messo in atto sembra aver smesso di funzionare. Così, in un ultimo disperato tentativo, il re in attesa decide d’intraprendere un lungo viaggio per trovare gli Antichi, che già in passato erano stati d’aiuto contro i pirati.
FitzChevalier, che lentamente si è ripreso, rimane a Castelcervo a vegliare su Kettricken e il bambino che porta in grembo, perché i piani di Regal per ottenere sempre più potere non sono finiti, anzi, s’intensificano sempre di più. E mentre combatte contro i pericolosi nemici che continuano ad assalire i villaggi della costa, si prende cura di un cucciolo di lupo (che diverrà suo fedele compagno) salvato da un avido mercante di animali, ha una relazione amorosa con la cara Molly (andata a lavorare nel castello dove anche lui vive), FitzChevalier ha a che fare con la dissolutezza di Regal, che impoverisce sempre più Castelcervo a favore dei ducati interni, di cui è originaria la madre defunta. Il malvagio zio, oltre a minare sempre più la credibilità dell’assente Veritas, a mettere in difficoltà e attentare alla salute di Kettricken, a usare gli addetti dell’Arte per controllare chi gli sta vicino, si spinge a eliminare lentamente suo padre, il re Sagace, avvelenandolo e prosciugando le sue energie tramite l’Arte. FitzChevalier, lasciato da Molly che lo accusa di essere troppo fedele alla corona, dopo aver visto spirare tra le proprie braccia il re, decide di mettere da parte sotterfugi e piani e decide di vendicarsi, riuscendo a uccidere i due addetti dell’Arte che hanno prosciugato l’energia vitale del re prima di essere catturato. Accusato di possedere la magia dello Spirito, viene torturato perché confessi la sua natura; aiutato da Umbra e Burrich, simulando la propria morte, a fuggire dalla prigione, Fitzchevalier è libero, anche se tutti lo credono morto.
L’assassino di corte, come il precedente volume, è coinvolgente e si fa leggere con piacere, ma ci si pone una domanda: com’è possibile che, nonostante abbia già dimostrato di cosa è capace nel primo romanzo, Regal sia lasciato agire indisturbato? Ha tentato di uccidere Veritas, Burrich, FitzChevalier, ha complottato impoverendo sempre più Castelcervo, da quando si prende cure del re Sagace la salute è sempre peggiorata: tutto quello che di negativo succcede nel regno si sa che è colpa sua e nessuno fa niente per fermarlo, tutti assistono immobili a quello che fa senza mai intervenire. Sotto questo aspetto, verrebbero da fare delle critiche a Robin Hobb per come ha caratterizzato l’antagonista e per come gli altri personaggi reagiscono. Poi si guarda la realtà e si vede che di Regal, nel mondo, in posizioni di potere, che complottano, fanno i fatti suoi a discapito degli altri e del proprio paese, ce ne sono stati e ce ne sono tanti, in primis l’Italia, che purtroppo ha avuto al comando per quasi vent’anni una figura che ha fatto esattamente quello che ha fatto il personaggio creato da Robin Hobb; e allora non ci si meraviglia più e passa la voglia di criticare: tutti i paesi hanno il proprio Regal. E di Regal ce ne saranno sempre.
Piccola nota a margine su L’assasino di corte: dopo Regal, che ha il titolo di personaggio più odioso della serie, non si può fare a meno di dare una menzione per antipatia a Molly.

2 comments to L’assassino di corte

  • Un paio di domande, se puoi chiarirmi qualche dubbio… si tratta di una saga prevalentemente per ragazzi? E la storia è trainata da quello che i principali personaggi fanno, o vi sono complessi intrighi politici, di corte ecc. con vari protagonisti?
    Grazie.

    • Direi che la serie può essere letta da tutti, non è uno young adult.
      La storia è raccontata in prima persona da FitzChevalier ed è tutto raccontato dal suo punto di vista; ogni capitolo si apre con una piccola intro da cui si capisce che tutto è un lungo flash back di lui che, orami vecchio, sta mettendo per iscritto le sue memorie.

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