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Riscoprire le Origini ritrovando la Natura

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Nel suo intimo cresceva inesorabilmente il rimpianto di non essere partito con Bilbo. Si sorprendeva spesso, soprattutto in autunno, a vagheggiare di zone selvagge, e nei suoi sogni apparivano strane visioni di montagne sconosciute. Incominciò a dirsi: « Forse attraverserò il Fiume, un giorno », ma l’altra parte di lui stesso rispondeva sempre ed invariabilmente: « Non ancora ».
Questa strana sensazione permaneva, ed i quaranta giungevano al crepuscolo, mentre il suo cinquantesimo compleanno si avvicinava: si rendeva conto che cinquanta era un numero particolarmente significativo (o infausto). Era in ogni modo a quell’età che Bîlbo era stato improvvisamente travolto dalle avventure. Frodo incominciava ad essere irrequieto, ed i vecchi sentieri gli sembravano troppo battuti. Esaminava carte geografiche e si chiedeva cosa vi fosse al di là dei bordi; le piante fatte nella Contea erano colorate di bianco nelle zone oltre i confni. Prese l’abitudine di girovagare più lontano e sempre da solo.

Il Signore degli Anelli – J.R.R.Tolkien

Arriva un momento nella vita in cui il conosciuto non basta più, dove la vita di ogni giorno comincia ad andare stretta, dove le persone, le cose quotidiane non riescono più a soddisfare. Una sensazione che fa avvertire le abitudini della vita civile, dei rapporti con gli altri, come mancanti, limitanti, capaci solo di rendere la vita insignificante, priva di attrattive. Un impulso che spinge a lasciare ciò che ormai è solo falsità, a effettuare un ritorno alle proprie origni, rispondendo a un richiamo che è un anelito di vita e libertà.
Per molti prendere le distanze dalla routine, dal fare le cose che fanno tutti seguendo schemi ricorrenti, dove i capisaldi dell’esistenza civile (avere un lavoro, farsi una posizione, avere una casa, status simbol, costruirsi una famiglia, avere figli, uscire a cena o andare al pub) perdono qualsiasi fascino e valore perché ci si accorge che non hanno significato, sono solo il ripetersi di azioni viste perpetrare da altri: sono un’imitazione, non la realizzazione di ciò che si vuole veramente.
Quando questo avviene, succede di allontanarsi un passo alla volta dalla società e dai suoi costrutti, di sentirli come qualcosa di alieno e di rientrare in contatto con quella parte di sé che si è messo da parte: la natura.
Sì, perché la natura è parte dell’uomo e l’uomo fa parte della natura, sono due elementi indissolubili della stessa essenza. Per chi riscopre il proprio spirito libero, il riscoprire il contatto con la natura è rispondere a una chiamata, come avviene in Il Richiamo della Foresta di Jack London: un attraversare il Fiume, andare sull’altra sponda , attraversare un confine. Un riscoprire qualcosa di più vero, che non sia falso come spesso lo sono i rapporti umani in una società ottusa, chiusa, egocentrica e malata, dove non ci si riesce ad accorgersi più di niente, nemmeno che non si sta vivendo.
Sono così in pochi quelli che fanno questa scelta che vengono cosiderati dalla maggioranza dei pazzi perché viene considerato accettabile solo quello che fanno i più, mentre il diverso è considerato sbagliato. Una storia che si ripete da sempre, in cui si capisce che l’atteggiamento tenuto dai più è solo un modo per proteggersi dall’accettare la verità che i veri pazzi sono loro a vivere in una maniera che porta a essere sempre di corsa e a non cogliere gli aspetti importanti del vivere.

“Ron, apprezzo sinceramente l’aiuto che mi hai dato e i momenti che abbiamo trascorso insieme. Spero che la nostra separazione non ti abbia depresso troppo. Potrebbe passare molto tempo prima di rivederci ma, ammesso che io superi l’affare Alaska tutto d’un pezzo, riceverai di sicuro mie notizie. Vorrei ripeterti solo il consiglio che già ti diedi in passato, ovvero che secondo me dovresti apportare un radicale cambiamento al tuo stile di vita, cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato. C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà non esiste niente di più devastante che un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Se vuoi avere di più dalla vita, Ron, devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza monotona e adottare uno stile più movimentato che al principio ti sembrerà folle, ma non appena ti ci sarai abituato ne assaporerai il pieno significato e l’incredibile bellezza. Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o principalmente dalle relazioni umane. Il Signore l’ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale. La mia opinione è che non hai bisogno né di me né di nessun altro per portare questa gioia nella tua vita. È semplicemente lì che ti aspetta, che aspetta di essere afferrata, e tutto quello che devi fare è tendere la mano per prenderla. Spero davvero, Ron, che non appena ti sarà possibile, lascerai Salton City, attaccherai una roulotte al camion e comincerai a goderti il grande lavoro che il Signore ha compiuto nell’ovest americano, vedrai cose, conoscerai gente, e ti insegneranno molto. Dovrai farlo in regime d’economia, niente motel, preparati da mangiare da solo e, come regola generale, spendi il meno possibile, perché così ti ritroverai ad apprezzare immensamente ogni cosa. Spero che la prossima volta che ti vedrò sarai un uomo con una sfilza di nuove esperienze e avventure alle spalle. Non esitare o indugiare in scuse. Prendi e vai. Sarai felice di averlo fatto. Riguardati. Alex.”

Into the Wild – Lettera di Christopher McCandless a Ronald Franz

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