I lettori paiono aver riscoperto la carta, ovvero puntano con decisione la lettura sui volumi cartacei, a discapito della versione digitale, che segna decisamente un crollo ed è ormai prossima alla fine.
Questo è una dei lanci che ora il giornalismo fa per parlare del calo delle vendite degli e-book e dell’incremento invece delle vendite di libri; a sentir tali articoli per l’e-book è la fine, come lo era poco tempo fa per il cartaceo, dove non ci sarebbe più stata carta, tutto sarebbe stato digitale.
In un mercato altalenante come quello attuale non ci si deve meravigliare di alti e bassi del genere, dove non c’è nulla di definito e occorre ancora stare a guardare.
Ma che cosa ha influito sul calo di vendite degli e-book e sul ritorno di fiamma dei libri?
Questo articolo di Repubblica di qualche mese fa ne analizza alcune possibili cause.
Un peso non irrilevante può averlo avuto l’atteggiamento dei grandi editori, anche in chiave anti-Amazon. Lo scorso anno abbiamo assistito a un rialzo del prezzo degli ebook. Una politica che ha reso in alcuni casi i libri digitali meno convenienti di quelli cartacei, scoraggiandone l’acquisto.
Una cosa che avviene anche in Italia: certi e-book vengono presentati a un prezzo di poco inferiore o alle volte praticamente pari al volume cartaceo. A questo punto il lettore preferisce puntare sul secondo, dato che il primo ha un prezzo troppo elevato per il suo formato.
La distribuzione nelle librerie è migliorata molto, per cui anche i tempi si sono ridotti. Se per avere un ebook basta un click, per fare proprio un libro di carta basta una passeggiata e al massimo qualche ora di pazienza, il tempo di controllare la disponibilità dal nostro libraio di fiducia e nel caso farlo arrivare a destinazione in giornata.
Questo varrà forse per l’America, in Italia non è così: alle volte per avere un volume in libreria, ordinandolo, occorrono anche due settimane e si parla di libri appena usciti, non di vecchie edizioni di cui rimangono poche copie in un qualche magazzino dimenticato.
L’articolo continua con altre riflessioni che chi vuole può leggere al link riportato poche riche sopra; l’ultima osservazione che faccio sul pezzo è la nota posta sul fatto che gli e-reader o i tablet non hanno venduto come dovrebbero a causa di una congiuntura economica negativa: se la loro diffusione fosse avvenuta in un altro momento, forse le cose sarebbero state diverse, ma è difficile essere sicuri di come sarebbero potute andare le cose.
Quali scenari si svilupperanno non è dato saperlo, tuttavia occorrerebbe ricordare due cose.
Uno, fare proclami trionfalistici o disfattistici non è mai una scelta saggia e intelligente: una certa moderazione non fa mai male. Di certo fa evitare figuracce se il risultato è diverso da quanto detto.
Due, cercare di monetizzare oltre i limiti del lecito di un prodotto, non è mai una scelta intelligente e saggia: per un po’ la gente può comprare perché non sa capire il reale valore del prodotto, ma quando lo fa, poi il prodotto crolla. A volersi ingozzare, poi ci si strozza.
Sì, e nel frattempo sempre quell’articolo si conclude con un’altra affermazione apodittica su ebook e smartphone (già adesso si può leggere gli ebook con lo smartphone, anzo di solito in ogni smartphone nuovo c’è già qualche ebook in dotazione); peccato che rischi la cecità, e se già non ti trovi bene con l’e-reader non si vede perché dovresti farti andare bene lo smartphine, più piccolo e retroilluminato.
Ma a parte ciò, da lettrice sia su Kindle sia su carta, secondo me è vero che soprattutto in Italia, per un libro appena uscito non è che vi sia un gran risparmio acquistandolo in digitale (un po’ però sì). Per quanto mi riguarda, uso il Kindle però è vero che mi trovo meglio col cartaceo perché mi sembra di memorizzarlo di più e di riuscire a immergermi maggiormente nella storia. Acquisto in ebook libri più “leggeri”, che magari ho voglia di leggere ma senza grandi aspettative. I libri dei miei autori preferiti (nonché i saggi) però li acquisto direttamente in cartaceo. Stephen King sul Kindle? Giammai (a parte che, per una antipatica politica dela Sperling&Kupfer, quando esce un nuovo romanzo di King trovi solo l’ed. cartacea e non l’ebook, per il quale devi aspettare…)! Insomma, forse semplicemente i lettori, dopo un iniziale entusiasmo, si sono semplicemente “riequilibrati” e si destreggiano serenamente tra entrambe le tecnologie (carta e digitale).
P.S. scusa per i refusi, ma scrivevo di fretta e, appunto… dallo smartphone!
Alcune politiche editoriali lasciano pensare: l’e-book, non avendo costi di produzione, ma solo le spese inerenti i diritti all’autore e a chi realizza la copertina, dovrebbe essere più conveniente per il lettore. Ma vige la regola non scritta in Italia che si vuole avere il maggior guadagno possibile, senza avere spese: in questo modo però si rischia di non vendere perché non tutti ci stanno a farsi spennare.
Forse per come mi sono abituato a studiare, anche a me quanto letto su carta rimane più impresso di quanto letto a video. Secondo alcuni studi però non sarebbe una cosa personale, ma pare che l’atto di voltare le pagine imprima maggiormente quanto si legge nella memoria, così come vedere le pagine lette che si accumulano o quelle da leggere che diminuiscono.