La delicatezza e la leggerezza sono un marchio di fabbrica di Hayao Miyazaki: ogni sua opera ne è caratterizzata. Kiki consegne a domicilio non fa eccezione.
Racconto di formazione e iniziazione, Miyazaki mostra il viaggio verso l’indipendenza di Kiki, strega tredicenne che lascia la casa natale per cominciare l’anno di apprendistato come è tradizione. In un ambiente nuovo, senza conoscere nessuno, contando solo sulle sue forze e sull’appoggio del gatto nero Gigi, la giovane comincia a muovere i primi passi verso la maturazione e la scoperta del mondo; la magia a cui può fare ricorso non è il potere sorprendente degli incantesimi o delle evocazioni, non è il moto risolutivo di ogni problema, ma è limitato alla capacità di volare su una scopa, che, grazie a una coincidenza e a un piccolo colpo di genio, sfrutta a proprio favore, facendolo divenire un lavoro con cui mantenersi.
Anche qui, il volo (sia esso magico, naturale o meccanico), come in molte opere di Miyazaki, con il senso di meraviglia e di libertà che è capace di far provare, ha una parte rilevante: tutti i personaggi, rivolgono lo sguardo al cielo quando vedono qualcosa librarsi nell’aria al di sopra delle loro teste, estasiati e assorti, come se fossero in contemplazione.
Questo, unito alla presenza costante degli animali e della natura, alla cortesia, al rispetto e alla gentilezza verso gli altri, specialmente i più anziani e bisognosi di aiuto, rendono questo film d’animazione un capolavoro di poesia, capace di sollevare il cuore e lasciare un senso di buono in chi lo guarda, una speranza e positività verso la vita che non è sempre facile trovare, specie nei periodi di difficoltà: è come se il consiglio di sorridere dato dalla madre di Kiki alla figlia non sia rivolto solo a lei, ma a chiunque guardi il film e lo esordi a non lasciarsi andare e farsi prendere da grigi pensieri, affrontando la vita con serenità e apertura verso ciò che sta venendo incontro.
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