Il silenzio del nord è la storia di Olive A. Friedrickson nella selvaggia solitudine del Canada. Scritta da lei stessa e da Ben East, racconta il suo amore per le lande del nord, fin da quando era bambina. Trasferitasi da piccola con la famiglia nella provincia canadese di Alberta, la sua è stata una vita dura, ma sempre a contatto con la natura. Agli inizi del 1900 non c’erano i mezzi attuali e quasi tutto doveva essere fatto con le proprie forze, al massimo aiutati dagli animali; è in questo contesto, lontano dalla civiltà e dalle comodità dei centri urbani, che Olive cresce, arrivando a sposarsi con Walter e avendo da lui tre figli. Vivendo delle pelli degli animali che riuscivano a prendere, conducono un’esistenza libera, ma difficile, fatta anche di stenti.
Ritrovandosi vedova all’età di ventisei anni, sola e con tre figli da sfamare, Olive non si arrende, continuando a vivere nel nord e a spostarsi da un posto all’altro, fino a quando le sue due figlie non si riescono a sistemare (il figlio è morto giovane di meningite) e lei si risposa con John, viaggiando con lui in quella terra che ama alla ricerca di oro (più che altro per gioco), ma soprattutto di quella libertà che i grandi spazi e le terre selvagge sono in grado di far provare. Tra incontri con lupi, alci e orsi, la storia si conclude con la protagonista che ha passato la settantina intenta a fare un quadro della vita vissuta, grata a Dio di essere riuscita a superare tutte le traversie che l’hanno colpita e per l’amore e l’ammirazione provate per la terra e i suoi luoghi di selvaggia bellezza e solitudine.
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