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Il corvo di James O'Barr

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Il corvo di James O'Bar, Edizione definitivaIl corvo deve la sua fama al fatto che è l’ultimo film di Brandon Lee, ucciso mentre girava una delle ultime scene da una pistola caricata con una pallottola vera invece che a salve. La pellicola avrebbe ottenuto lo stesso successo, perché girata bene e ben interpretata, ma quanto accaduto l’ha ammantata di un’aura particolare, un fascino che ha attirato molti spettatori, rendendo questa favola oscura un piccolo cult.
Benché ben fatto, il film presenta delle differenze dalla graphic novel di James O’Barr da cui trae origine e ce ne si accorge ancora di più leggendo l’edizione definitiva uscita nel 2011.
Nella versione cinematografica Eric è parte di una band, in quella cartacea è un poeta.
Eric e Shelly nel film vengono uccisi nella propria casa per un motivo preciso, nel fumetto sono uccisi per strada dopo aver incontrato per caso il gruppo di balordi.
Gli assassini vengono uccisi in ordine differente e in modo differente.
Top Dollar ha un ruolo e peso diverso nel film rispetto al fumetto. Sua sorella e il suo braccio destro non sono presenti nella versione cartacea, come non è presente nel film l’inquietante figura scheletrica che compare a Eric nel suo viaggio in treno dopo la sua morte.
Nel fumetto, contrariamente al film, è Shelley a morire “sul posto”, mentre Eric finisce in rianimazione: sebbene ferito da due colpi di pistola alla testa, vede tutta la scena, non ha bisogno di toccare Albrecht (o altri) per sapere cosa le è successo.
Nel fumetto Eric non perde i suoi poteri, come non viene menzionato il fatto che essi vengono dal corvo. L’animale, nella versione cartacea, comunica con lui.
La bambina (Sarah nel film, Sherry nel fumetto) ha un ruolo differente.
Gabriel, il gatto, nel film è l’animale domestico di Shelly ed Eric, mentre nel fumetto è il regalo che Eric porta a casa dopo la morte della sua ragazza per festeggiare il loro anniversario di fidanzamento. Dopo la sua morte impara a ballare, come le aveva promesso, dato che le piaceva tanto.
Cambia soprattutto lo spirto con cui viene affrontata la storia.
Nella pellicola il tema principale è la vendetta di Eric Draven (il cognome qui è stato aggiunto perché nell’opera di O’Barr non è presente) verso chi ha ucciso lui e la sua ragazza, oltre all’amore tra loro e al dolore della perdita.
Nel fumetto invece sono protagonisti anche il senso di colpa e il perdono.
Eric è tormentato dal non essere riuscito a proteggere e salvare Shelly, si sente responsabile della sua morte. Emblematiche sono le tavole, si può dire oniriche, in cui Eric, viaggiando sullo speciale treno, incontra un magnifico cavallo bianco e lo vede impigliarsi nel filo spinato tra atroci sofferenze. Il legame con il suo senso di colpa, il suo sentirsi responsabile della fine della vita di Shelly in maniera così brutale, è chiaro. Come è chiaro il discorso che gli fa il corvo: la soluzione al suo stato non ha a che fare con giustizia o vendetta. E’ perdono. Non perdono verso gli assassini, ma verso se stesso. Perché per uscire da certe situazioni, da certi stati, occorre accettare che in certi casi non si può fare nulla, perché non si ha controllo su tutti gli eventi e pertanto non si è responsabili e colpevoli di quanto avviene. Occorre lasciarsi alle spalle certe storie, con il loro dolore e senso di colpa.
Questo è il significato più importante di Il corvo di James O’Barr. Un significato denso e profondo, vissuto, perché questa è in parte anche la vicenda dell’autore, perché è stato il suo modo di comprendere e superare il senso di colpa e l’esperienza vissuta della perdita della propria ragazza. Il disegnare Il corvo e il passare degli anni gli hanno permesso di superare il trauma della morte di lei di cui si sentiva responsabile. A lungo si è tormentato perché la sua ragazza era stata uccisa da un autista ubriaco che sbandando l’aveva investita mentre stava andando a prenderlo (lui le aveva chiesto di farlo perché non voleva prendere altre multe dato che non aveva pagato l’assicurazione dell’auto), per non essere stato in grado di aiutare “la ragazza che era Shelly”; come si è tormentato per la morte dell’amico Brandon Lee (“Se non avessi scritto la storia lui non sarebbe morto”).
Fino a quando, grazie anche all’aiuto della fidanzata di Brandon, Eliza Hutton, ha capito che “il perdono è per chi perdona.” Eric e lui dovevano perdonarsi.
Questo è Il corvo. Una storia di perdono, non solo di vendetta e giustizia.
Oltre che una celebrazione del vero amore. Perché nessuno muore davvero finché è amato. (1)

1. Il corvo. James O’Barr. Edizioni BD. 2012

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