Il re è morto, lunga vita al re!
Il governo Draghi è caduto, o meglio, è stato fatto cadere come ormai è tradizione politica fare, un atto di non grande responsabilità, visto che dopo due anni e passa di pandemia e una guerra sanguinosa e costosa in atto (e per fortuna che si diceva che le persone avrebbero dato il meglio di sé) non era proprio quello di cui si aveva bisogno. E così si dovrà andare alle elezioni.
Ma non c’è nulla di cui preoccuparsi, perché è acclarato e fattuale che un cambiamento è sempre positivo! Ci vuole gente nuova, facce nuove che vanno a comandare! E non importa se ha un problema nella testa e funziona a metà.
Ma va tutto bene, perché ora non avremo più incertezze, perché non avremo più problemi con giochetti politici e governi che volano per terra con uno starnuto, perché è è acclarato e fattuale che il centro destra vincerà a mani basse con Meloni al 95%, Berlusconi al 75% e Salvini al 65% e sono già pronte leggi e riforme.
I vaccini, che tutti sanno essere la causa di morte primaria in Italia, saranno banditi, perché ognuno deve essere libero di ammalarsi e tutti sanno che la libertà per la destra è sopra ogni cosa.
Sarà istituita la festa nazionale di Benito; le persone non si dovranno più salutare normalmente ma sarà obbligatorio il saluto romano; inoltre, si dovrà sempre portare la camicia nera, anche se ci sono cinquanta gradi all’ombra.
A Natale non si dovrà più usare Babbo Natale ma Babbo Benito.
Sarà introdotto lo Ius primae noctis che potrà essere usufruito da tutti i politici di nome Matteo o Silvio.
Per scusarsi dell’affronto fatto, metà del pil nazionale verrà donato alla Russia, dove sarà mandato un tributo annuale di adolescenti come faceva Atene con Creta.
Verrà abolito lo stipendio, perché per i cittadini deve essere un onore e un piacere poter lavorare per quei magnifici eroi che sono gli imprenditori.
Il re è morto, lunga vita al re!
(P.s.: per una maggiore comprensione dello spirito del testo, occorre leggerlo immaginando che sia declamato da Crozza che imita Feltri.)
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(P.p.s.: In dedica alla classe politica italiana: non sempre è facile trovare le parole giuste da dire, per questo occorre rivolgersi a chi forse non parla molto, ma quando parla esprime dei concetti molto chiari.)
No, non credo che si dovrà portare la camicia nera. L’Italia ha margine di autonomia prossimo allo zero, e questo vale per tutti i governi di qualsiasi genere, per cui le decisioni si prendono più a Bruxelles che a Roma; le possibilità di governi fascisti o comunisti sono zero.
Comunque vadano le elezioni (a cui penso di NON partecipare) secondo me è meglio un governo “politico” che un governo “tecnico,” così vediamo cosa combinano mettendoci la faccia…
Vedo che si scende sempre di diversi gradini alla volta e la gente si sta stancando, quindi non si sa quanti andranno a votare.
[…] elezioni del 25 settembre, dopo la caduta del governo, c’è poco da dire: siamo al grottesco. Si va di male in peggio e se tutto va bene siamo […]