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Il falco - Una storia di crescita

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Il falcoIl falco, come scritto nella quarta di copertina, narra la piccola grande avventura che è il crescere e vede come protagonista un falco adulto che si prende cura di sette piccoli non suoi e neppure appartenenti alla sua specie. Se si vuole, può essere interpretata anche come una storia d’integrazione, dove essere diversi non è qualcosa da vedere con pregiudizi e diffidenza, ma qualcosa che serve per arricchirsi, da cui c’è da imparare.
Il falco non è nato per fare una critica a una società che diventa sempre più chiusa e aggressiva verso chi non è di una stessa etnia, eppure, se ci si pensa, fa anche questo. In altri lavori ero partito da un messaggio da dare (penso a Jonathan Livingston e il Vangelo e alla serie di I Tempi della Caduta), Il falco invece è stato qualcosa di spontaneo, che si è sviluppato da solo; pensandoci in seguito mi sono accorto che aveva qualcosa da dire su certi temi, anche se non sono partito con tale intenzione. Qualcuno potrebbe dire che, in un modo o nell’altro, si vuole fare la morale.
Ma che cos’è la morale?
Per rispondere a questo, riporto un brano tratto da Agenda degli Angeli di Igor Sibaldi.

«Morale» viene dal latino mores, «abitudini», e indica i comportamenti che non contrastano con ciò che una grande maggioranza è abituata a ritenere giusto. Un’abitudine poggia soprattutto sulla memoria (parola strettamente apparentata a mores): morale è innanzitutto ciò che ci si ricorda dei giudizi di persone nate prima di noi. E dunque una persona molto morale è chi, dovendo scegliere tra diverse possibilità di azione, invece di guardare verso il futuro preferisce voltarsi indietro, e basarsi sulle certezze della generazione precedente.
Se vi va stretta questa ipoteca del passato sulle vostre decisioni, potete rientrare in due categorie che godono entrambe di brutta fama: gli immorali, cioè coloro che tengono conte delle certezze passate, ma solo per prendersi la soddisfazione di disprezzarle; e gli amorali, a cui quel modo di ricordare non importa affatto.
LeLeHe’eL è l’Angelo di questi ultimi…
Alla maggioranza, ovviamente, i leleliani appaiono un po’ allarmanti, anche quando non fanno nulla di dannoso. Eppure sono più etici dei moralisti, dato che etica significa «essere veramente se stessi». Come può essere se stesso uno che si sforzi di comportarsi non solo come la maggioranza, ma addirittura come la maggioranza che vi era trenta o quarant’anni prima? E d’altra parte, come essere se stessi senza commettere ciò che la maggioranza chiama «peccato»? «Peccato» infatti significa, nelle nostre lingue, infrazione delle regole, dei mores stabiliti da una civiltà, da una società, da una cultura.
(1)

Sembra che questo pezzo descriva perfettamente il protagonista della storia che ho scritto; non per niente il falco sarebbe un simbolo perfetto per questa figura descritta da Igor Sibaldi, data la sua natura rapace, il voler volare e superare confini, perché in esso c’è un desiderio di crescita. Sibaldi aveva già ben scritto tale figura in un altro suo libro, Il libro degli angeli.

I LeLeHe’eL crescono e sicuramente fanno crescere: è questo il loro compito. (2)

Ed è quello che il protagonista fa: aiuta a crescere i piccoli che ha trovato, fregandosene delle convenzioni, delle tradizioni, seguendo solo quello in cui crede, solo quello che è giusto. Non gl’importa se viene deriso, se gli altri uccelli pensano che sia strano perché i falchi sono dei predatori che danno la caccia ai loro simili. Al protagonista del lavoro che ho realizzato questo non importa, perché ritiene tale fatto una cosa ingiusta, dato che tutti gli uccelli sono fratelli perché vivono e volano sotto lo stesso cielo. E non gli importa nemmeno se i piccoli sono di altre specie: hanno bisogno di aiuto per crescere ed è l’impegno che si prende.
Ma non è solo lui che fa crescere: anche i piccoli, con le loro domande, le loro esigenze, lo aiutano a crescere. In fondo è questo che succede tra genitori e figli: si cresce insieme, in uno scambio reciproco. E allargando la cosa al di là del cerchio della famiglia, è quello che succede quando s’interagisce con gli altri, grandi e piccoli, maschi e femmine, giovani e anziani, appartenenti di etnie e credi differenti.

1. Agenda degli Angeli. Igor Sibaldi. Frassinelli 2012.
2. Il libro degli angeli. Igor Sibaldi. Frassinelli 2007, pag.28

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