I Talismani di Shannara è la degna conclusione che Terry Brooks ha dato al ciclo di quattro volumi degli Eredi di Shannara.
Tutti i compiti affidati da Allanon sono stati portati a termine.
Walker Boh, usando la Pietra Nera, ha fatto ritornare Paranor ed è diventato il primo dei nuovi Druidi, facendo entrare in sé l’esperienza lasciata da Allanon e dagli altri Druidi all’interno della fortezza: è diventato un individuo diverso da quello che viveva a Pietra del Focolare, ma è anche lo stesso, deciso a fare a modo suo e non come hanno fatto i suoi predecessori.
Par ha ritrovato la Spada di Shannara, ma ancora non sa come usarla, continuando a scappare dalle grinfie degli Ombrati e della Federazione che lo braccano senza posa nelle gallerie sotto Tyrsis.
Wren ha riportato gli elfi nelle Terre dell’Ovest grazie alla magia del Loden, sopravvissuta agli orrori di Morrowind e alla sua verità, divenendo la loro regina. Il prezzo che però ha dovuto pagare è stato altissimo: ha dovuto lasciare alle sue spalle la sua vecchia vita, ha visto la scomparsa degli ultimi familiari rimasti e soprattutto di Garth, l’amico e protettore che le era sempre rimasto al fianco.
Lo scontro finale si sta avvicinando, ma i tre non sono gli unici impegnati in questa lotta.
Ci sono Padishar Creel e i Nati Liberi decisi a contrastare in ogni modo la Federazione. C’è Morgan Leah, sopravvissuto a Eldwist e ai suoi mostri, che ha riavuto la spada di Leah di nuovo integra dopo essere stata spezzata nella lotta contro gli Ombrati durante la ricerca della Spada di Shannara (avvenuta nel primo libro), ultimo dono di Viridiana e ricordo di lei, che così sempre gli sarà al fianco. Ci sono Cogline e Bisbiglio, riemersi dalle mura di Paranor dopo essere stati salvati dalla magia che protegge le Storie dei Druidi. C’è Coll, riuscito a fuggire (o fatto fuggire) da Sentinella del Sud grazie all’oscura magia di un misterioso mantello.
Rimmer Dall però non è preoccupato di tutto ciò, sicuro della sua forza, della magia di cui dispone, convinto che i suoi piani faranno cadere gli Ohmsford e i suoi alleati. Walker è un Druido, ma ancora inesperto e perciò gli manda contro i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, in modo da minare la sua sicurezza e poi eliminarlo. Wren è determinata, ma ha subito troppe perdite e pertanto è vulnerabile; senza contare che i suoi elfi dovranno affrontare la temibile e smisurata armata della Federazione. Par è vicino a essere spezzato: ancora un ultimo colpo e il suo spirito sarà frantumato definitivamente e così il Primo Cercatore potrà finalmente mettere le mani su di lui e sulla sua magia.
Ricco di azione e combattimenti, I Talismani di Shannara dà compimento alla vicende che per tre libri sono ben stati portati avanti da Terry Brooks. Verità vengono finalmente svelate, missioni sono portate a termine, conflitti sono risolti. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, anche per quelli secondari (Matty Roh compare solo in questo volume, ma subito cattura il lettore), avvincenti gli scontri tra l’esercito degli elfi e quello della Federazione, tra Walker e i Quattro Cavalieri, per non parlare di quelli che vedono in azione i Cavalieri Alati e i Roc ; tra agguati, salvataggi, sacrifici estremi, la narrazione prosegue fluida fino alla fine. L’unico appunto che può essere fatto a Brooks è la scelta di mostrare all’inizio del romanzo il punto di vista di Rimmer Dall e dei suoi piani: è vero che da tempo si sa che lui e gli Ombrati sono il nemico da sconfiggere, che farà di tutto per eliminare gli Ohmsford, ma far vedere subito i suoi piani per la parte finale della storia, toglie in parte suspense e sorpresa all’evolversi della trama, facendo già sapere cosa c’è ad attendere i protagonisti. Fosse stato immesso a metà libro, con le dovute modifiche, dato che si sarebbe trattato in questo caso di una riflessione su quanto stava avvenendo, si sarebbe ottenuto un effetto migliore.
Tolto questo, I Talismani di Shannara è un romanzo molto buono, che va degnamente a concludere un ciclo che può essere annoverato tra i migliori del genere fantasy.
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