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Diritto di Voto

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Domenica 12 e lunedì 13 ci saranno le votazioni per i referendum sul nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento.
Questo post non è per dare una linea guida su come votare, c’è già chi lo fa e ognuno è libero di scegliere come meglio preferisce. Ma vuole ribadire l’importanza del diritto al voto.
Perché il voto è esprimere il proprio parere, essere responsabili della costruzione della società in cui si vive, dare un contributo. E’ sotto gli occhi di tutti come ci sia un calo costante nell’affluenza ad andare a votare; molta gente ritiene che sia una perdita di tempo, che non serva a cambiare le cose. Questo si realizza se tutti la pensano allo stesso modo.
Ma qualsiasi cosa la si ottiene dandosi da fare, facendo ognuno la propria parte; è responsabilità di ciascuno che vive nella società renderla migliore. Perché se nessuno fa niente, non ci si deve poi lamentare se le cose non funzionano.
Per questo ha tanto importanza il voto, perché è una scelta.
E la scelta è quanto di più importante ha l’uomo, ciò che lo caratterizza e lo distingue: non sono la ricchezza, la bellezza o il potere che rende l’individuo migliore, ma come decide di agire in certe situazioni.
Perché se ci si pensa l’essere umano non possiede niente, né la terra, che può utilizzare fino a quando vive su di essa, né i beni materiali, nemmeno il corpo che gli è dato, poiché non ha modo di sceglierlo; tutti elementi che con la morte dovrà lasciare.
L’unica cosa su cui ha controllo è decidere come vivere la propria esistenza e ciò è caratterizzato dalle scelte che si compiono.
E’ stato permesso che ci fosse tolto tanto, perché senza accondiscendenza non si potrebbe essere verificato: diritti civili, diritti sul lavoro. Ora politici e cariche istituzionali vogliono convincere a lasciare andare anche il diritto di scegliere: non permettiamolo, perché è l’unica cosa che abbiamo veramente e che ci rimane.
Non lasciamo che ce la portino via.

4 comments to Diritto di Voto

  • Dissento.
    O meglio, sarei stato d’accordo se il post fosse arrivato in occasione delle politiche, di qualunque tipo.

    Ma questo è un referendum. Il referendum ha bisogno del quorum per far vincere i Si.

    Premesso che io vado a votare, se avessi a cuore la posizione del no (e quindi mi andassero bene le leggi attuali, tutte e quattro) per fare quello che vedo come il bene avrei tutto l’interesse a far vincere il no. E quindi o che tutti vanno a votare e il 50%+1 vota no, oppure che poca gente va a votare e non si raggiunge il quorum.
    Francamente, fossi per i quattro no sceglierei di non votare, esprimendo così la mia posizione. Non ci fosse il quorum sarebbe corretto quanto dici, con il quorum il “non voto” è un’opzione di peso pari se non superiore alle altre due (visto che il “si” per vincere deve prima sconfiggere il “non voto” e poi anche il “no”)
    Ecco, semmai diciamo che il referendum è enormemente sproporzionato a sfavore di chi vuole abrogare qualcosa. E che se togliessero il quorum sarebbe tutto più divertente, e il cittadino avrebbe il dovere civico di votare. O di non contare niente, e a quel punto guai a lui se si lamenta.

    • Questi referendum sono per cambiare leggi ingiuste, che sono fatte per pochi e per farli arricchire (leggi ad personam e privatizzazioni) e potenzialmente mettono a rischio la popolazione (nucleare), oltre ad avere dei costi che non so quanto valgono il gioco (costruire le centrali e lo smaltimento delle scorie).
      E’ sui costi che mi voglio anche soffermare, perché i referendum hanno un costo e la pigrizia (perché spesso è di questo che si tratta, oltre che di menefreghismo, più che di una scelta consapevole e di conseguenza di una presa di posizione) che porta la gente a non votare e pertanto a non raggiungere il quorum, porta a far sì che i soldi investiti in questa iniziativa siano buttati via.
      Ora, o la gente sta zitta, non si lamenta e accetta tutto quello che passa il governo (e non va bene), oppure diventa cosciente di essere parte integrante della società e si dà da fare e allora ha il diritto di giudicare e dire la sua.

  • Certo che ha il sacrosanto diritto di dire la sua, giudicare, agire come in questo caso.
    Ma ripeto, essendo la formula referendaria fatta di merda, la posizione “sono pigro e quindi non vado” coincide con quella “non voglio che venga annullata nessuna delle leggi messe in pericolo dal referendum, quindi col cavolo che vado a votare aiutando chi vota a raggiungere il quorum”.

    L’ideale sarebbe una bell’abolizione del quorum 🙁

    • Sì, la modifica del quorum sarebbe auspicabile. In passato è stata discussa, ma mai realizzata, forse perché fa come che le cose rimangano così. E intanto, in tale modo, si sprecano i soldi che i contribuenti versano.

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