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Contenuti: tra sensazionalismo e ricerca d'attenzione a tutti i costi.

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In una società sempre di corsa, dove i valori che più contano sono l’apparire, il sensazionalismo e l’avere il maggior seguito possibile, quello che ne risente è la qualità, in tutti gli ambiti. Si approfondisce sempre meno perché per fare un buon lavoro occorre tempo e anche perché le persone, dovendo essere sempre di corsa e volendo fare tante cose, hanno meno tempo da dedicare a quello che fanno. Questo è stato uno dei successi dei social (basti pensare il boom che ha avuto negli ultimi anni Tik Tok), che si basava appunto sull’immediatezza e la velocità dei contenuti per cogliere l’attenzione di chi guarda.
Purtroppo, per avere dei seguiti numerosi si è disposti a tutto, a scadere nella banalità o peggio, con titoli che sono urlati e travisanti: succede sempre più spesso di articoli il cui titolo non corrisponde ai contenuti che propongono. Un esempio? Gli articoli che parlano di calcio, dove per esempio si parla di esonero o un grave infortunio in una grande squadra e si mette un’immagine che fa pensare che si parli del personaggio mostrato; quando si va per leggere la notizia, si scopre che si parla di tutta un’altra cosa e non è quello che il titolo faceva credere.
Si è dinanzi al classico specchio per le allodole. Almeno per quel che mi riguarda, dopo un paio di volte in cui sono andato a leggere la notizia e mi sono accorto di come stavano le cose, ho smesso di prestare attenzione a simili articoli, andando oltre senza perdere tempo in una lettura che ha un modo di fare se si vuole disonesto, perché inganna il lettore e lo fa volontariamente per essere il più seguito possibile.
Ormai ci si abbassa a tutto per avere un alto numero di visualizzazioni, sfruttando qualsiasi cosa. Uno degli ultimi casi che mi viene da citare è quello di cui ha parlato Sommobuta sul suo canale Youtube (canale che suggerisco di seguire anche se non si è amanti dei fumetti, perché Angelo Cavallaro, questo il vero nome di Sommobuta, è una persona intelligente, che fa degli ottimi lavori (mi viene sempre in mente il magnifico documentario che ha fatto su Slam Dunk) e da cui si dovrebbe prendere spunto per la passione e il suo modo di fare che mette nel trattare gli argomenti); quando ho saputo dell’accaduto di cui parla, l’articolo in questione era stato rimosso dal sito Anime Everyeye, postando al suo posto uno di scuse.
Suggerisco di guardare il video realizzato da Angelo perché spiega molto bene la questione:

Come dice Angelo, ormai il mondo è andato in una certa direzione, ma forse non è troppo tardi per fare inversione a U e tornare sui propri passi, cercando magari di sfornare meno articoli, ma realizzare contenuti più qualitativi, evitando di ricercare il sensazionalismo, lo strepitare e volere l’attenzione a tutti i costi.

2 comments to Contenuti: tra sensazionalismo e ricerca d’attenzione a tutti i costi.

  • Adesso siamo al punto che i siti delle previsioni del tempo, per ogni cosa che succede, parlano di una catastrofe che sta arrivando. Ok, poi le catastrofi qualche volta arrivano sul serio. Ma se OGNI VOLTA le cose vengono presentate in un certo modo, allora le informazioni non servono più a niente.
    C’è un vero bisogno di una pausa di silenzio dal gran marasma dell’internet che “urla.”

    • Purtroppo ogni volta che succede qualcosa diventa un evento mai visto, ogni anno abbiamo l’estate più caldo, l’inverno più freddo… la normalità è diventata qualcosa che va evitata a ogni costo, va ricercato sempre l’eclatante.

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