
Ieri sera mi è capitato di rivedere American History X e ho fatto un’analogia con il film di Clint Eastwood, Mistic River.
Cosa hanno in comune questi due film?
Il fatto che la vita reclama sempre un prezzo per le proprie scelte e che, oltre a non sapere quando verrà a riscuotere, arriva a farlo in una maniera che non ci si aspetta. Tutti sanno che chi sbaglia paga, ma pochi sono consapevoli che le scelte personali non sono circoscritte solo alla propria persona, ma influenzano l’ambiente e le persone che sono attorno e a cui si è legate.
Per questo occorre comprendere ed essere coscenti di come ci si comporta e delle scelte che si fanno, perché anche la decisione più insignificante contribuisce a creare il mondo in cui si vive e a seconda del tipo di scelta può aggiungere nella vita un pezzo di pace o di guerra, d’inferno o paradiso.
Ciò che si semina, si raccoglie; la vita rende quello che si dà.
Si è pronti a sopportarne il peso, sapendo che per le decisioni personali possono rimetterci persone che si hanno vicino e a cui si tiene? L’esistenza non si sofferma a riflettere su quali mezzi utilizzare: ciò che per lei conta è arrivare a colpire la causa dell’azione scatenante, equilibrando l’equazione per trovare compensazione.
Così succede a Derek in American History X e a Sean in Mistic River.
«Noi non siamo nemici, ma amici. Noi non dobbiamo essere nemici. Possiamo essere stati tesi dalle nostre passioni, ma ciò non deve rompere i nostri legami d’affetto. Le corde mistiche della memoria suoneranno se toccate ancora, come sicuramente saranno, dai migliori angeli della nostra natura. » E’ la frase finale di American History X, una citazione di Abraham Lincoln: parole che dovrebbero far riflettere quando si è tentati a lasciarsi trascinare da reazioni, emozioni e passioni, stando attendi a far sì che non diventino padrone delle nostre azioni, facendoci ritrovare un giorno a rimpiangere scelte che non si sono ponderate.
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