Racconti delle strade dei mondi

Il falco

L’inizio della Caduta

 

Jonathan Livingston e il Vangelo

Jonathan Livingston e il Vangelo

L’Ultimo Demone

L'Ultimo Demone

L’Ultimo Potere

L'Ultimo Potere

Strade Nascoste – Racconti

Strade Nascoste - Racconti

Strade Nascoste

Strade Nascoste

Inferno e Paradiso (racconto)

Lontano dalla Terra (racconto)

365 storie d’amore

365 storie d'amore

L’Ultimo Baluardo (racconto)

365 Racconti di Natale

365 racconti di Natale

Il magazzino dei mondi 2

Il magazzino dei mondi 2

365 racconti d’estate

Il magazzino dei mondi 2
Gennaio 2018
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293031  

Archivio

It - Il film

No Gravatar

It - Il filmQuando si fa la trasposizione cinematografica di un libro, sono sempre diffidente, soprattutto se mi è piaciuto: It di Stephen King non ha fatto eccezione.
Avevo già espresso in altre occasioni i miei dubbi, temendo che la storia venisse ridotta al mostro che mangia i bambini. Ma It (non solo inteso come mostro) è molto più di questo: non solo per come affronta i temi della paura e del male, ma anche per la caratterizzazione dei personaggi, i vari approfondimenti. La scelta di fare due film (uno che mostra le vicende da bambini dei protagonisti e uno da adulti), fa perdere molto rispetto al come King ha invece strutturato il romanzo; già questo non faceva che acuire i miei dubbi. Dubbi che sono aumentati vista la gran campagna pubblicitaria: più un prodotto è pubblicizzato, più diffido, perché per me non vale il discorso che, visto che si parla tanto di una cosa, allora questa deve essere sicuramente valida.
L’articolo di Andrea Micalone per Letture Fantastiche non ha fatto che dare conferma della mia scelta di non andare a vedere il film. Ne consiglio la lettura, suggerendo che per rendersi conto (per chi non l’ha fatto) di cosa è veramente It è necessario leggere il libro.

Avengers: Infinity War.

No Gravatar

Su Letture Fantastiche, per chi fosse interessato, c’è un mio articolo che tratta dei fumetti che hanno ispirato il tanto atteso Avengers: Infinity War, partendo dalla comparsa di Adam Warlock, nemesi di Thanos, il vero protagonista della pellicola, passando pe la comparsa delle Gemme dell’Infinito, fino ad arrivare alla trilogia degli anni ’90 scritta da Jim Starlin e disegnata da George Perèz e Ron Lim.

Avengers: Infinity War

Restare fermi o essere in movimento?

No Gravatar

Ci sono volte in cui occorre restare fermi e altre in cui ci si deve muovere; quello che conta è saper capire i tempi e fare la cosa più opportuna in quel momento. In questo gli animali hanno tanto da insegnare, come fa a esempio la poiana (o qualsiasi altro rapace), che attende il momento opportuno per spiccare il volo e colpire la sua preda.

Poiana

Poiana

Berserk 78

No Gravatar

Berserk 78Berserk 78 comincia con Gatsu che finalmente raggiunge il suo scopo: far ritrovare a Caska la sua sanità mentale grazie al re degli elfi e alla Galleria dei Sogni. Il rituale richiede l’aiuto di persone strettamente legate a lei e che sia avvezzo ai rituali magici: per questo vengono scelte Shilke e Farnese, mentre il Guerriero Nero non è ritenuto adatto perché intimorisce Caska e questo inficerebbe sulla riuscita della missione. Addormentandosi nel “letto dei funghi magici” (un’area di funghi magici dalle capacità spirituali) Shilke e Farnese entrano nei sogni di Caska guidati da Dadan; come spiegato dal sovrano degli elfi, il principio d’immergersi nel mondo dei sogni è lo stesso di quello del Mondo Spirituale, ma con una differenza: le leggi che lo regolano dipendono dalla mente di chi li sta facendo.
Dopo alcuni sogni macchietta di Shilke e Farnese per alleggerire la tensione, le due entrano nel sogno vero e proprio di Caska. Presto incontrano un cane nero trafitto da lance nere, privo della zampa anteriore destra, che sta trascinando con una catena una bara; come le due capiranno (trovando il marchio sacrificale sul collo), si tratta di Gatsu, visto così dalla mente sognante di Caska. Aprendo la bara scoprono una bambola rotta, che, come capiscono vedendo il marchio sacrificale sul seno destro, è Caska; al suo interno scoprono anche una sorta di folletto più piccolo degli elfi che assomiglia a Caska e che rappresenta un frammento della sua personalità.
Guidati da una scia di petali, le due affrontano degli spiriti nei che continuamente attaccano il cane e per ogni vittoria ottengono un frammento della bambola che lentamente si aggiusta; questi frammenti non sono altro che i ricordi di Caska, che raccolti tutti dovrebbero farla ritornare integra.
Il volume si conclude con il piccolo folletto Caska che chiede d’incontrare qualcuno e il quartetto che si dirige verso una montagna oscura che ben fa intuire che cosa verrà incontrato e che è la causa della sua follia.
Berserk 78 presenta qualcosa d’interessante con il viaggio nel mondo dei sogni, ma non propone nulla di nuovo, dato che si tratta del ripercorrere eventi del passato di Caska già conosciuti da chi segue il manga. Trama e sceneggiatura sono ben diretta, con Miura però che sta allungando molto i tempi per giungere (si spera) a dare adempimento a ciò che ha in mente.
Nulla da dire sui disegni, sempre molto belli e particolareggiati, il vero punto di forza di Berserk da diverso tempo; Miura ha sempre disegnato bene, questo sia chiaro, ma è innegabile l’evoluzione stilistica avuta dai primi capitoli disegnati.
Piccola nota. La copertina mostra Gatsu che colpisce con la spada: come si può ben vedere il braccio artificiale è il sinistro mentre nel fumetto si tratta del destro. Un errore che dimostra di non aver fatto attenzione al lavoro di trasposizione dalla versione giapponese a quella italiana.

Brîsa ciapér pr al cûl 12

No Gravatar

Anno nuovo, ma sempre le solite prese in giro. E come sempre non sono qualcosa di amichevole, ma qualcosa che fa danno.
Come c’è stato il dieselgate, con la truffa da parte delle case automobilistiche sulle emissioni delle auto che sfruttano questo carburante, ora c’è quello degli Iphone con gli aggiornamenti che invece di migliorare le prestazioni le rallentano; se la cosa non fosse stata scoperta, la Apple l’avrebbe passata liscia, e invece ora si sta scatenando un caso che non solo le costerà caso in termini di risarcimenti, ma anche in termini di pubblicità (in questo caso negativa).
Restando in ambito estero, non poteva certo mancare Trump, che si definisce un genio (viva la modestia), ma che ormai in tanti, anche non esperti, ritengono con seri problemi mentali. Infatti non è normale fare a gara con la Corea del Nord a chi ce l’ha più lungo in ambito nucleare: possibile che non si capisca che anche se si colpisce per primi e si fa fuori il nemico, vincendo, si subirebbero gli effetti dell’esplosione atomica, che non rimangono certo solo nell’area in cui la bomba esplode?
Sempre Trump vuole investire con forza sull’uso del carbone, una risorsa che andava bene nel 1800, ma che ora dovrebbe essere lasciata perdere, visto il suo alto livello inquinante. Ma al presidente degli Stati Uniti non importa se la salute del pianeta peggiora a causa dell’inquinamento, dimenticandosi che è su di esso che ci vive anche lui, come se la cosa non lo dovesse toccare.
Per finire non poteva mancare l’Italia (di sparate da citare ce ne sarebbero un’infinità), con Padoan che afferma che la riforma Fornero va mantenuta, perché è un pilastro del nostro sistema.
E dopo questa perla, Brîsa ciapér pr al cûl!

Basta guardare il cielo

No Gravatar

Basta guardare il cielo è un film del 1998 diretto da Peter Chelson e prodotto da Sharon Stone, che ha anche una parte nella pellicola. La storia, tratta dal romanzo Freak the Mighty di Rodman Philbrick, racconta dell’amicizia tra Kevin, un ragazzo molto intelligente malato della sindrome di Morquio, e Maxwell, un coetaneo dal fisico imponente ma schivo e con difficoltà a scuola e a socializzare, la cui vita è stata segnata dall’assassinio della madre da parte del padre. Come si capisce da subito, i due sono degli emarginati, ma insieme creano un sodalizio che li aiuta a superare le difficoltà personali e a essere accettati dagli altri: Kevin aiuta Max a uscire dal guscio in cui si è chiuso, facendogli acquisire sicurezza in se stesso e a fargli capire che lui non è come suo padre; Max, oltre a proteggerlo dalle angherie dei prepotenti della scuola, portandolo in giro sulle sue spalle, permette a Kevin di fare ciò che le limitazioni del suo fisico gli impediscono.
Kevin e Max, protagonisti di Basta guardare il cieloBasta guardare il cielo ha una struttura suddivisa in sette capitoli, che corrispondono ai sette capitoli del libro che Max sta scrivendo e fungono da introduzione agli eventi che avvengono in essi; è una storia a tratti divertente, a tratti drammatica, con momenti dove sono affrontati soprattutto i conflitti psicologici dei due ragazzi (Kevin che è consapevole di dove lo porterà la sua malattia; Max che ha il terrore di essere come il padre, condizionato dai pregiudizi della gente, tormentato dalle loro frasi ingiuriose quali “l’assassino, l’assassino ha per figlio un maialino” e dal fatto di non essere riuscito a testimoniare contro il padre nel processo per l’assassinio della madre).
Il film è una storia di formazione e di crescita, ma spinge anche alla lettura e alla scrittura, non solo come fonte d’ispirazione, ma anche d’aiuto e di protezione contro il dolore e le ingiustizie. Il libro che Kevin legge di più, e che poi passerà a Max, è Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda ed è da esso che prende spunto il suo modo di vivere; Basta guardare il cielo non è certo la prima storia dove immaginazione e fantasia sono una difesa dagli orrori del mondo, ma lo fa in maniera leggera e delicata. Un film ben girato e ben interpretato dai vari attori, che merita di essere recuperato e visto non solo dai più giovani.

Shangri-La

No Gravatar

Shangri-LaShangri-La è una graphic novel di Mathieu Bablet del 2016 appartenente al genere distopico/fantascientifico. La Terra è divenuta un luogo inabitabile in seguito alla Grande Catastrofe del XXI secolo; di questa catastrofe si sa poco: c’è chi pensa che sia la guerra che ha portato il divieto di praticare le religioni, e c’è chi crede che sia il disastro avvenuto quando la siccità ha impedito il raffreddamento delle centrali nucleari. Quale che sia la realtà, ciò che resta dell’umanità vive in un grande satellite artificiale che gravita attorno al pianeta, obbedendo ai dettami della Tianzhu Enterprises, una multinazionale che impartisce ordini e direttive che devono essere eseguiti senza pensare né protestare. Molta della popolazione accetta lo status quo passivamente, credendo che avere un posto di lavoro con il quale comprare i prodotti della multinazionale sia il massimo della vita; una vita tranquilla, sicura, dove tutto è stabilito e controllato; ma c’è chi non accetta una vita del genere, avendo chiaro che la Tianzhu nasconde qualcosa e mente su molte cose, essendo riuscita a plagiare la mente delle persone con un consumismo sfrenato.
All’inizio Scott, il protagonista della storia, è tra le persone che ritengono che il sistema di Tianzhu sia giusto, ma lentamente comincia ad aprire gli occhi quando la multinazionale non gli vuole rilevare informazioni sulle anomalie su cui sta indagando: in varie Tianzhu Atomic Research stanno avvenendo esplosioni sferiche prive di tracce di combustione. Sfere fantasma al posto dei laboratori dove si facevano esperimenti sulla materia, portate avanti dal gruppo di ricerca “L’ambizione del secolo”, che vuole creare dal nulla la vita, proprio come avvenne alle origini della creazione dell’universo: gli scienziati di tale gruppo vogliono creare attraverso l’uso dell’antimateria l’Homo Stellaris, una nuova specie umana che andrà a vivere nelle pianure di Shangri-La, una zona di Titano, il più grande satellite di Saturno, che da 300 anni viene terraformato (macchine gigantesche sono state mandate per rendere il luogo vivibile, rendendo l’aria respirabile, facendo comparire l’acqua e poi permettendo la proliferazione di flora e fauna). Nonostante la pericolosità, Tianzhu lascia fare gli scienziati perché è ricattabile: infatti questi ultimi sanno che da tempo la Terra è di nuovo abitabile e la multinazionale lo tiene celato per poter controllare meglio l’umanità.
Uno scienziato di L'ambizione del secoloDi fronte a questa realtà, Scott e i suoi amici decidono di unirsi alla resistenza guidata da Mister Sunshine per saperne di più su quello che sta succedendo e cercare di cambiare le cose. Quello che scopriranno su ciò che vuole fare la resistenza e come agisce Tianzu non li soddisferanno per nulla.
Le vicende prendono una piega sempre più brutale quando la verità viene rivelata: la violenza dilaga in tutto il satellite, portando caos e distruzione. Il gruppo di ricerca “L’ambizione del secolo” riesce nel suo intento, creando dal nulla una nuova razza umana e mandandola su Titano: dopo essersi sbarazzato di Dio, ora l’uomo è riuscito a divenire lui stesso Dio. Creando la vita dal nulla si sente sopra di tutto e di tutti, il massimo cui può giungere l’umanità.
Ma il suo più grande successo risulta essere anche la sua stessa rovina. Scott e il fratello cercano di fermare la reazione instabile dell’antimateria. Una parte degli abitanti della stazione riesce a raggiungere la Terra, ma la loro è una felicità di breve durata. Per i protagonisti e la vecchia razza umana non c’è un lieto fine: le loro scelte li hanno portati a una fine inevitabile. Per l’homo stellaris invece si tratta di un inizio, senza essere controllato da nessuno, con la speranza che gli errori di chi li ha preceduti non si ripetano.

Shangri-La (che si rifà al luogo immaginario descritto nel romanzo Orizzonte perduto di James Hilton del 1933, un Eden materiale e spirituale in cui l’occupazione degli abitanti è quella di produrre cibo nella misura strettamente necessaria al sostentamento e trascorrere il resto della giornata nell’evoluzione della conoscenza interiore della scienza e nella produzione di opere d’arte) è un’opera lucida che, anche se ambientata in un futuro distante secoli, denuncia la società del presente: è impossibile non accorgersi della forte critica che Mathieu Bablet lancia contro il sistema attuale.
Le multinazionali che con i sistemi creati da loro vogliono controllare la massa attraverso la mentalità del consumo.
La verità celata e l’attenzione distolta attraverso lo spettacolo, i social e l’illusione che il parere della gente conti qualcosa.
Il bisogno creato a tavolino che spinge le persone ad avere sempre le ultime novità e a seguire le mode decise dai media.
L’insensibilità degli uomini di non chiedersi come i prodotti sono realizzati, disposti a tutto pur di averli, anche se essi sono ottenuti con la sofferenza altrui; molto potenti sono le immagini che mostrano come sono sfruttati gli animoidi (l’uomo con la sperimentazione ha dato la parola agli animali): intubati, senza la possibilità di muoversi, menomati, sono costretti a lavorare in piccoli box all’interno di enormi fabbriche di montaggio per realizzare i tanto ambiti TZ-phone. Impossibile non vedere in questo il riferimento alle condizioni di lavoro cui sono costretti coloro che lavorano nella produzione degli I-phone, trattati come delle bestie.
Robot di Shangri-LaCome è impossibile non accorgersi della denuncia di come il corpo della donna viene usato nella pubblicità per influenzare la mente delle persone all’acquisto (emblematica l’immagine che pubblicizza il TZ-phone, con una donna completamente nuda messa a novanta gradi con la scritta “Approfittate” messa in diagonale a poca distanza dal suo di dietro in un chiaro atto di penetrazione).
Per non parlare dell’odio e delle ingiustizie perpetrate verso le minoranze e i diversi da parte di chi si considera superiore (in questo caso gli umani che angustiano, denigrano e pestano gli animoidi, come succede nella nostra storia, basti pensare a quello che hanno fatto fascismo e nazismo).
Contenuti e storia non mancano di certo in Shangri-La: si è di fronte a un’opera matura, dal potente impatto, molto cruda e amara, e non potrebbe essere diversamente vista la realtà che mostra, ovvero di un’umanità chiusa in se stessa, persa dietro il superfluo e il banale (l’accumulo materiale, la mania di fare selfie e condividere tutto quello che fa e pensa).
Mathieu Bablet dimostra non solo di sapersi destreggiare bene nella sceneggiatura, ma di sapersela cavare altrettanto bene nell’uso dei colori e nei disegni: grande cura è data ai mezzi, agli interni della stazione, ai mezzi tecnologici e agli esterni, sia nello spazio, sia sui vari pianeti. L’unica cosa che non a tutti può piacere è la scelta stilistica usata per i volti umani, che li raffigura un po’ troppo piatti.
Shangri-La è una lettura consigliata, soprattutto a coloro che non si rendono di come stanno vivendo e di cosa fa e dove sta andando la società attuale.

Destinazione cervello

No Gravatar

Destinazione cervelloDestinazione cervello è un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov realizzato nel 1987. L’opera è conosciuta anche come Viaggio allucinante II, ma non si tratta del seguito di Viaggio allucinante, bensì dell’occasione per l’autore di scrivere un altro romanzo sullo stesso argomento in modo soddisfacente, ovvero a modo suo, dato che per quanto riguardava la prima opera Asimov si era trovato costretto a seguire la trama del film omonimo dal quale il romanzo era tratto.
Siamo in un futuro prossimo, dove America e Russia hanno superato i conflitti del passato, tuttavia le rivalità, specie in ambito di ricerche scientifiche, permangono, dato che ognuno vuole essere il primo a effettuare scoperte di un certo rilievo; è così che Albert Jonas Morrison, uno studioso deriso ed emarginato per le sue teorie sul cervello, viene coinvolto contro la sua volontà a partecipare a un esperimento mai tentato prima: entrare in un corpo umano per poter studiare da vicino il cervello. La cosa sembra impossibile, ma i russi sono riusciti ad attuare la miniaturizzazione. Prima recalcitrante, poi impaurito, Albert partecipa alla missione (d’altronde non aveva altra scelta), avendo la possibilità di verificare sul campo le sue teorie.
Tra intrighi, colpi di scena, situazioni drammatiche per via di una strumentazione non del tutto adeguata (non mancano le frecciate verso i politici che investono poco nella ricerca), Destinazione cervello risulta essere una lettura scorrevole e piacevole, con un finale che spinge per la cooperazione tra le varie nazioni per progredire e migliorare le condizioni di vita degli esseri umani.

2018

No Gravatar

Il 2017 se n’è andato, ma il 2018 non si prospetta tanto diverso: è trascorso un anno ma l’atmosfera pare essere sempre la stessa, facendo presagire una prosecuzione di quanto appena passato, perché non ci sono prospettive di miglioramento. Si spera sempre di sbagliarsi, ma le ombre paiono essere più delle luci.
Buon 2018.
2018