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By M.T., on Settembre 30th, 2010% Sì, oggi c’è un doppio post, sempre sul mondo del lavoro.
Prende il via il 23 agosto 2010, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la Campagna di Comunicazione integrata che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dedica alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Così inizia sul sito Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali la campagna salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ma prima di andare a commentare ci sono da ricordare le parole di Tremonti, secondo il quale la sicurezza sul posto di lavoro è un lusso che non ci si può permettere.
Parliamo dell’iniziativa. Troppo spesso si deve dare notizia su morti bianche dovute alla mancanza di sicurezza e del rispetto delle norme; a volte succede per incuria del lavoratore, spesso perché l’operaio è costretto e spinto in condizioni precarie e insicure perché attenersi alle norme è un costo e i datori di lavoro per guadagnare tagliano su spese ritenute inutili. La sicurezza che tutela la vita del lavoratore è una di queste.
Realizzare spot che sensibilizzino sul problema è un bene, ma non realizzati in questa maniera: fare leva sui sentimenti, sui punti deboli delle persone è un colpo basso, uno sfruttamento. Non servono immagini edulcorate o belle parole, se ne sono spese anche troppe, ma fatti; farsi sì che le regole siano applicate, attualizzate. Questo è rispetto per la vita: darsi da fare per essere, non per apparire.
By M.T., on Settembre 30th, 2010% Mentre si commentano e si fanno dibattiti sulle parole dei politici più in vista, le notizie importanti passano in sordina; una tecnica voluta per non far prendere coscienza dei reali problemi, per non dare vera informazione, perché l’informazione è potere e può abbattere i governi e le loro malefatte.
Così concentrando la maggior parte delle energie sulle esternazioni di certi uomini, si lascia correre l’aumento smodato delle Rc auto (ormai fuori controllo), il mobbing (tanto è un’invenzione, un elemento che non esiste; lo si nega, alla stessa maniera di certi che negano l’esistenza dei campi di concentramento) e le morti bianche.
Senza contare Federmeccanica che firma deroghe per smantellare il contratto nazionale (ed effettuare così contratti a suo favore, dove i lavoratori non hanno certo da guadagnarci). E mentre accade questo in Italia, in Grecia si vara una legge per perseguire penalmente i camionisti che stanno scioperando. Motivo: fanno perdere soldi. Ma il fine dello sciopero serve appunto a questo: colpire nell’unico punto debole degli imprenditori. L’unico modo per difendere e ottenere diritti. E lo si vuole togliere perché si vuole avere il controllo assoluto.
Tutto quello che succede è una coincidenza? Non esistono coincidenze: solo l’illusione delle coincidenze.
Si vogliono togliere i diritti, la libertà, far essere schiavi dell’economia e del profitto. I segnali ci sono, si sta tornando indietro: quanto ancora si vuol lasciare andare avanti questa cosa? Quando sarà troppo tardi, quando non si avrà più niente e si dovrà riconquistare tutto da capo?
Cambiano i tempi e i modi, ma la schiavitù rimane.
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