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Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

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Dungeons & Dragons – L’onore dei ladriMemore della delusione dei precedenti film di D&D, Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri me lo sono visto solamente quando è passato in televisione ed è stato bene così. Non che sia orribile, è un film passabile, fatto per l’intrattenimento, che gioca sul sicuro e non vuole scomodare e offendere nessuno; un film per le famiglie, un po’ buonista, che mai osa andare oltre  il semplice compitino.
Iniziamo dall’ambientazione. Siamo a Faerun, una delle ambientazioni più conosciute di D&D, resa celebre da autori come R.A. Salvatore e il suo famoso Drizzt Do’Urden con la sua lunga serie di romanzi o videogiochi come la serie di Baldur’s Gate o quella di Neverwinter Nights. Un’ambientazione di stampo classico, ben fatta, buona, ma a mio avviso ce ne sono delle superiori (Ravenloft) e più interessanti (Planescape). Come già detto, si è voluto andare sul sicuro.
Passiamo alla storia, molto semplice. Il protagonista della vicenda è un bardo che un tempo lavorava con gli Arpisti, un gruppo che lotta per il bene e per mantenere l’equilibrio; dopo però che i Maghi Rossi per vendicarsi delle sue azioni gli hanno ucciso la moglie, rinnega il suo giuramento e insieme a una barbara, alla figlia, a un mago e a un ladro, si dà ai furti. Si fida però della persona sbagliata, finisce nei guai, perde il rispetto e l’affetto della figlia e per riconquistarla si lancia in un’impresa per salvare la città di Neverwinter. Riuscirà nei suoi propositi, tutti saranno felici e contenti tranne il malvagio di turno che verrà sconfitto e avrà la punizione che merita. La trama è tutta qua.
I personaggi. Un canovaccio già visto. Il protagonista che in fondo è buono ma che ha perso la retta via, l’amica forzuta ma con poco acume che risolve tutto con le maniere forti, una druida che si erge a difendere la natura contro i soprusi del malvagio e il mago imbranato che non azzecca gli incantesimi. Una figura quest’ultima già vista, basti pensare a Orko di He-man, Questor Thews della saga di Landover di Terry Brooks o a Presto della serie animata degli anni 80 di Dungeons & Dragons (piccolo easter egg: il gruppo che rimane intrappolato nella gabbia acuminata nell’arena è quello del cartone animato).
Tutto sommato, Dungeons & Dragon – L’onore dei ladri non è male, ma sinceramente non me la sento di promuoverlo. Motivo? Con tutte le storie a disposizione si poteva e doveva fare di più. Non si è osato, non ci si è voluti impegnare, eppure bastava poco. Ci si poteva ispirare a figure come Strad di Ravenloft se si voleva virare sull’horror o a Lord Soth, se si voleva mostrare la caduta di un eroe (dato che per tanti una storia su un paladino o un cavaliere non hanno molto da dire, anzi, spesso sono una noia). Oppure, si poteva prendere la trama del videogioco di Planescape Torment e trasporla per il grande schermo: si sarebbe avuta una storia interessante, sfaccettata e profonda. Immaginate un uomo privo di memoria, col corpo pieno di tautaggi che si risveglia in un obitorio, e con unico compagno un teschio volante che ciarla in continuazione e fa battute a raffica. Il suo obiettivo è scoprire chi è, qual è la sua storia, perché non può morire e come venire a capo della scelta che l’ha portato fino a quel punto. Lungo il suo viaggio sarà affiancato da un gruppo variegato quale un guerriero che segue un codice, una sboccata tielfing, un drone con personalità, una casta succube, un’armatura animata da un forte spirito di giustizia; incontrerà le figure più strane e varie come angeli traditori, fantasmi tristi mossi da grande amore, streghe della notte, e viaggerà attraverso i piani, quali Carceri, il piano negativo, gli inferi.
Con Planescape Torment c’erano tutti i presupposti per fare un gran film. E invece ci si è accontentati di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri. Peccato.

3 comments to Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

  • Ne parlammo profusamente anche sul mio blog. Non brutto ma neanche un gran che, questo film. Per fare di più, bisognava avere gli attributi e puntare su una storia forte.
    Ma no…
    Meglio fare le solite cose un po’ per ridere, un po’ buone per tutta la famiglia, un po’ prevedibili ma su un solco ben sperimentato.

    • Infatti, mi ricordo della discussione 🙂 e la visione ha confermato l’impressione che mi ero fatto leggendo il tuo pezzo. Se non si hanno grandi pretese, il suo lo fa; con tutte le possibilità e le storie a disposizione, però per me si poteva osare di più. E sono dell’idea che una trasposizione cinematografica di Planescape Torment, se fedele allo spirito del gioco, sarebbe tanta roba.

  • […] Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri […]

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