Steins;Gate è un anime del 2011, adattamento della visual novel giapponese sviluppata da 5pb. e Nitroplus e pubblicata per Xbox 360 il 15 ottobre 2009. Come altre storie (cinematografiche e cartacee) fa dei viaggi nel tempo il suo fulcro. Ambientato nel 2010 ad Akihabara, un famoso distretto di Tokyo, vede come protagonisti un gruppo di giovani capeggiati da Rintarō Okabe, che si definisce scienziato pazzo e si è ribattezzato col nome Kyōma Hōōin. Tutto inizia con Rintaro che trova una ragazza, Kurisu Makise, morta in una pozza di sangue; mandando un sms al suo amico Itaru “Daru” Hashida, avverte uno strano fenomeno dove tutte le persone attorno a lui scompaiono. Poco dopo incontra la ragazza viva e vegeta e scopre che l’sms inviato era arrivato una settimana prima. Non solo: il forno a microonde mobile creato da lui e i suoi amici è, in realtà, una macchina del tempo capace di inviare SMS nel passato e così modificare la storia. Inoltre il Sern di Ginevra è più del centro di ricerca sulle particelle subatomiche che tutti credono: è in realtà un’organizzazione che sta facendo delle ricerche sui viaggi nel tempo da diversi anni.
Da questo momento in poi il gruppo si troverà invischiato in un intrigo mondiale, con Rintaro che fa più volte dei salti temporali (ovvero manderà la sua coscienza del presente nel passato) per modificare gli eventi avvenuti.
Partito come spesso succede in tanti anime con il protagonista che fa il buffone e una storia con tratti leggeri e scene comiche, Steins;Gate rivelerà una trama e dei personaggi di grande profondità e drammaticità, mostrando il peso e il conflitto che certe scelte portano, di come una semplice decisione possa stravolgere la realtà di un’intera città o del mondo. Toccante e delicato, a tratti anche straziante, ben amalgama le vicissitudini personali e le teorie dei viaggi del tempo con numerosi riferimenti scientifici e alla cultura popolare di Internet: da John Titor all’IBM 5100, dal Sern al traduttore Google.
Opera che mischia fantascienza, thriller, comicità e una buona dose d’introspezione, con sottofondo la minaccia di una distopia, Steins;Gate non aggiunge nulla di nuovo al tema dei viaggi nel tempo e alla concezione che non c’è nulla di predeterminato (da Ritorno al Futuro ai primi due Terminator), come non mostra nulla di più del concetto di causa ed effetto (già visto nel film Frequency-Il futuro è in ascolto, per citarne uno); eppure è una bella storia, ben fatta e ben caratterizzata nei suoi personaggi, con puntate struggenti e malinconiche, a tratti rassegnate e disperate che ricordano le atmosfere di Donnie Darko.
Misterioso, enigmatico, investigativo, psicologico, Steins; Gate non delude lo spettatore per la sua complessità e i colpi di scena presenti specialmente nella seconda parte, molto profonda e matura. La trama, il suo sviluppo e i personaggi sono il suo punto forte; musiche e animazioni sono buone, anche se i capolavori sono altri. Una serie che merita di essere vista e che sa trasmettere emozioni, sentimenti, ma anche porre domande e quesiti su tante cose, dalla morale all’etica, dal fare la cosa giusta al perseguire i propri sogni, dalla conoscenza e dal potere alle conseguenze che essi possono avere se finiscono nelle mani sbagliate.
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