
In tanti avranno sentito le parole di Trump sulla questione Ucraina: Zelensky è un dittatore, non è stato eletto, l’Ucraina non doveva iniziare il conflitto, la Russia non è l’aggressore. Per una persona con un minimo di raziocinio, che non sia di parte, queste affermazioni appaiono come quelle di una persona in totale malafede o come i deliri di uno che non ci sta molto con la testa. Oppure di uno che semplicemente sta facendo il proprio interesse infischiandosene della realtà e della verità (sarà interessante vedere come se la caverà l’attuale governo italiano guidato dalla Meloni, dato che dall’inizio del conflitto ha sostenuto Ucraina e Zelensky ma che da quando è diventuo presidente ha ampiamente sposato la politica e le scelte di Trump). I più pragmatici (o magari cinici oppure quelli che semplicemente vogliono la vita tranquilla e non vogliono sentire di certe cose) asseriranno che il modo di fare di Trump è l’unico per fare finire il conflitto, che consiste nel dare a Putin quello che voleva (ovvero sacrificare l’Ucraina); una scelta questa sbagliata per due motivi: uno, sì dà ragione alla legge del più forte e tanti saluti alla civiltà e al diritto internazionale; due, si lascia strada libera a un individuo (Putin) con continue mire espansionistiche, che vive nell’ombra del ricordo di Stalin e vuole riesumare quel dinosauro che era l’URSS.
Quello che magari non in molti si accorgeranno è che con il modo di fare di Trump siamo in pieno 1984, il romanzo di George Orwell. Non si è convinti? In 1984, per ciò che conviene al governo in un determinato momento vengono modificati e riletti i fatti, quindi se ora conviene che quello che prima era un nemico ora sia un amico, allora si cambia atteggiamento e modo di fare. Proprio come sta facendo Trump.
Ma questo di 1984 non è l’unico aspetto che rispecchia la reltà: il mondo si sta dividendo in tre grandi blocchi, Stati Uniti, Europa, Russia/Cina (anche se la Cina se ne sta un po’ più defilata), e la stessa cosa avveniva nel romanzo di Orwell, con Oceania (che comprende le Americhe, le isole dell’Oceano Atlantico (fra cui le Isole britanniche), l’Africa meridionale, l’Australasia e presumibilmente l’Antartide), l’Eurasia (che comprende l’Europa continentale e l’Asia settentrionale nonché presumibilmente la Turchia e l’Asia centrale) e l’Estasia (che comprende la Cina interna, parte della Cina esterna (aree della Mongolia, della Manciuria e del Tibet), il Giappone, l’Indocina nonché presumibilmente la Corea). (1)
In 1984 nelle città sono appesi grandi manifesti di propaganda che ritraggono il Grande Fratello, con la didascalia «Il Grande Fratello ti guarda», e gli slogan del partito: «La guerra è pace», «La libertà è schiavitù», «L’ignoranza è forza»; proprio quest’ultimo è un motto di cui Trump fa ampiamente suo, visto il contenuto delle affermazioni che fa (una che tanti hanno dimenticato è fare iniezioni di varechina alle persone per sconfiggere il virus del Covid). Il che riporta al bipensiero, l’unica forma di pensiero ammissibile in Oceania, che consiste nel rigettare la logica, perdere e all’occorrenza recuperare la memoria di determinati avvenimenti, e credere simultaneamente a due affermazioni tra loro contrarie, in modo da non cogliere contraddizioni o falle logiche presenti nella propaganda del Partito. Così recitano alcuni slogan del partito come «La menzogna diventa verità e passa alla storia» e «Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato» (1).
Questo fa arrivare a un altro elemento di 1984 dove i contenuti di libri, giornali, film e documenti vengono riscritti continuamente, rimuovendo tutto quanto non sia in linea con le idee del momento del Socing. Tutti i fatti che rivelino contraddizione o fallibilità del partito vengono periodicamente e sistematicamente cancellati e sostituiti. Il bispensiero permette ai cittadini di non notare la continua riscrittura della storia. In questo modo, per esempio, se si ribaltano i fronti e l’Eurasia diventa improvvisamente alleata dell’Oceania dopo essere stata in guerra con essa fino a un momento prima, tutta la popolazione dovrà comportarsi come se l’Eurasia fosse sempre stata alleata dell’Oceania e non vi fosse mai stata inimicizia tra i due Stati. Tutto viene descritto come una vittoria o un miglioramento: ad esempio, una riduzione di derrate alimentari viene riportata nei documenti come un aumento (1). E c’è da dire che non solo Russia e Stati Uniti fanno questo, ma lo fa per esempio anche l’Italia, dove il governo Meloni non fa che elencare e osannare i suoi successi, anche quando i successi non ci sono.
Si arriva così alla neolingua, un nuovo linguaggio in cui sono ammessi solo termini con un significato preciso e privo di possibili sfumature eterodosse, in modo che riducendone il significato ai concetti più elementari si renda impossibile concepire un pensiero critico individuale. Con la creazione della neolingua il partito censura quindi l’utilizzo di molte parole, convogliando tutti i termini ad esso sgraditi (ad esempio “democrazia”) nella parola “psicoreato” (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua): in questo modo diventa impossibile formulare e a lungo andare anche solo pensare a un argomento proibito, in quanto i concetti contrari all’operato del Partito diventano inesprimibili. La stessa parola “psicoreato” va ben oltre il divieto di esprimersi e si spinge appunto a vietare anche solo di concepire pensieri o provare emozioni non in linea con il Socing e il bispensiero (1). Il fine del Partito è di dare non solo un mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali, ma di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero. Si riteneva che, una volta che la neolingua fosse stata adottata in tutto e per tutto, ogni pensiero eretico (vale a dire ogni pensiero che si discostasse dai principi del Socing) sarebbe stato letteralmente impossibile, almeno per quanto riguarda quelle forme speculative che dipendono dalle parole. Il lessico della neolingua era articolato in modo da fornire un’espressione precisa e spesso molto sottile per ogni significato che un membro del Partito volesse correttamente esprimere, escludendo al tempo stesso ogni altro significato, compresa la possibilità di giungervi in maniera indiretta. Ciò era garantito in parte dalla creazione di nuovi vocaboli, ma soprattutto dall’eliminazione di parole indesiderate e dalla soppressione di significati eterodossi e, possibilmente, di tutti i significati secondari nelle parole superstiti. Tanto per fare un esempio, in neolingua esisteva ancora la parola libero, ma era lecito impiegarla solo in affermazioni del tipo “Questo cane è libero da pulci”; o “Questo campo è libero da erbacce”. Non poteva invece essere usata nell’antico significato di “politicamente libero” o “intellettualmente libero”, dal momento che la libertà politica e intellettuale non esisteva più neanche come concetto e mancava pertanto una parola che la definisse. A prescindere dall’eliminazione di vocaboli decisamente eretici, la contrazione del lessico era vista come un qualcosa di fine a se stesso, e non era permessa l’esistenza di una parola che fosse possibile eliminare. La neolingua non era concepita per ampliare le capacità speculative, ma per ridurle, e un simile scopo veniva indirettamente raggiunto riducendo al minimo le possibilità di scelta (2).
Purtroppo, quello che sta accadendo non è qualcosa di recente, ma è un meccanismo che si è già messo in moto da anni; riporto un pezzo di un articolo che avevo scritto undici anni fa.
Che 1984 di George Orwell abbia molto da insegnare è fuori discussione. Nell’articolo precedente si è visto come attraverso la tecnologia l’individuo che vive nella società attuale non sia libero, ma continuamente studiato, monitorato, la sua sfera privata invasa. Già di per sé questa situazione è allarmante, ma ugualmente preoccupante è il fatto come la memoria sia labile, ci si dimentichi di quanto è stato, come se nulla fosse successo e quelli che un tempo erano nemici e rivali ora siano alleati. Come si sa, questo è il gioco della politica, attuato da chi è al potere per cercare il maggior numero di consensi e appoggi e consolidare la propria posizione, ma a tutto c’è un limite: un contesto assurdo se si pensa per esempio a quello italiano dove la sinistra, la destra e il centro non si differenziano più, non hanno più idee proprie, ma s’incrociano per fare alleanze traballanti ed equivoche pur restare al potere (si veda quanto ha fatto Renzi, che è andato a fare un accordo con Berlusconi, facendo rientrare dalla finestra chi è stato condannato per i suoi reati e che invece non dovrebbe più avere a che fare con il mondo politico).
In tutto questo è allarmante come la popolazione lasci fare, si adatti, si sottometta rassegnata a poteri che volendo potrebbe annullare: ci si dimentica che le persone che sono al potere sono state votate dalla popolazione e che come sono state messe in certi ruoli possono essere anche tolte. Ma l’appiattimento di pensiero impedisce il cercare di cambiare la situazione, in modo molto simile a quello che succede in 1984 dove l’unica forma di pensiero ammissibile è il Bipensiero, con i suoi famosi slogan “la menzogna diventa verità e passa alla storia”, “chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”: non è un caso che ci sia stato negli anni passati il tentativo dei governi di destra di revisionare e riscrivere i testi di storia, stravolgendone la realtà con menzogne atte a tirar acqua al proprio mulino e a modificare la realtà a proprio favore. Proprio come fatto in 1984 dove i testi vengono riscritti continuamente espellendo tutto quanto non sia in linea con le idee del momento del Socing: tutti i fatti che rivelino contraddizione o fallibilità del partito vengono periodicamente e sistematicamente cancellati e sostituiti, la storia non esiste più, se non per dare ragione al Partito (stessa cosa avviene in un’altra opera di Orwell, La fattoria degli animali, dove i comandamenti sulla parete del granaio cambiano in base al pensiero di chi le crea e tutti li accettano a causa della propria ignoranza e passività).
Va preso in considerazione anche l’appiattimento del linguaggio realizzato attraverso le trasmissioni televisive che culturalmente e intellettualmente sono sempre andate al ribasso, trattando temi sempre più poveri e superficiali; stessa cosa è accaduta con le produzioni di quotidiani, riviste e libri, dove in prevalenza le tematiche girano attorno a pettegolezzi, cotte, avventure amorose e sesso (libri di successo come quelle legati alle serie di Twilight e alle varie Sfumature ne sono la dimostrazione). Non è un caso che con un’ignoranza così dilagante chi è al potere si rafforzi sempre più, perché non si hanno i mezzi per ribellarsi al sistema: davvero, come inneggia il Grande Fratello, “l’ignoranza è forza”, perché permette di controllare una popolazione intera. Con l’impoverimento del linguaggio, dove non si hanno più tante sfumature dovute alle conoscenze di un gran numero di parole risulta difficile concepire un pensiero critico individuale.
Se poi si pensa alle attuali produzioni in campo letterario e musicale realizzate in Italia che sono tutte dello stesso stampo, non ci si meraviglia di trovare somiglianze con quello che veniva realizzato nel romanzo di Orwell, dove produrre letteratura, ossia la scrittura a mano, è stata di fatto abolita: poesie, canzoni e romanzi vengono realizzati automaticamente da complessi macchinari elettromeccanici detti versificatori, in base a schemi predefiniti.
Forse Orwell in 1984 aveva visto più avanti di quanto si voglia ammettere (non ci si dimentichi poi che in 1984 la possibilità di produrre letteratura dettata dai propri pensieri, ossia la scrittura a mano, è stata abolita: poesie, canzoni e romanzi vengono realizzati automaticamente da complessi macchinari elettromeccanici detti versificatori, in base a schemi predefiniti (1); non si può non pensare all’intelligenza artificiale e a farle scrivere testi di ogni genere).
1- https://it.wikipedia.org/wiki/1984_(romanzo)
2- 1984. George Orwell. Oscar Mondadori 2011. Pag.307-308
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