Leggendo le presentazioni di L’Ultimo Potere e L’Ultimo Demone, se viene fatta un’analisi veloce può sembrare che si tratti della guerra ben conosciuta tra bene e male, dato che viene narrata la lotta contro i Demoni per salvare l’umanità. Leggendo i due romanzi ci si accorge che le cose non sono così semplici e che non c’è poi una separazione così marcata tra luce e oscurità (specie in L’Ultimo Demone), ma ci sono tante sfaccettature: un fatto che non è niente di nuovo, dato che ben si sa che non esiste nel mondo materiale nulla di completamente buono o completamente cattivo (questi valori assoluti esistono solamente nel mondo del pensiero; Gesù non per niente dice “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono se non Dio solo” (Marco 10, 18) che sta nei cieli).
Non è solo nella religione cristiana che si parla di questa realtà: Igor Sibaldi in Agenda degli Angeli ne dà esempio parlando di MiYKa’eL (uno dei settantadue angeli della tradizione ebraica) e ponendo a confronto il dipinto dell’angelo Michele che sconfigge un diavolo e il simbolo del Tao perché non puoi vedere la luce se non vedendo accanto a essa anche l’ombra (1). Le due immagini sono molto chiare nel mostrare questa realtà (che non è l’unica: essi rappresentano altre cose, ma in questo caso si prende in considerazione quella pertinente all’argomento), insegnando che si deve evitare di voler vedere in qualcosa solamente il buio, il male, la negatività, oppure solo la luce, il bene, la giustizia (1).
Tutto ciò ha un semplice scopo: far accorgere di come stanno le cose e non essere limitati (o intralciati) da idealizzazioni o pregiudizi, perché la verità non è mai qualcosa di unico e assoluto. La verità è che la verità è tante verità.
- Agenda degli Angeli. Igor Sibaldi. Frassinelli 2012
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