Negli anni 90 fu realizzata una serie di sei puntate su Le bizzarre avventure di JoJo, che mostravano lo scontro finale della terza parte del manga di Hirohiko Araki (Stardust Crusaders); nel 2000 fu realizzata un’altra serie di sette puntate, sempre incentrate su Stardust Crusaders, che fungevano da prequel, mostrando com’era iniziata la storia con protagonista Jotaro.
Nel 2012 si è deciso di avviare un nuovo progetto con l’intento di portare sullo schermo tutto l’arco narrativo del fumetto. E così si ha il via con una prima stagione di ventisei episodi che ricoprono i primi due capitoli del manga, Phantom Blood e Battle Tendency, che hanno come protagonisti rispettivamente Jonathan Joestar e Joseph Joestar.
Siamo verso la fine del 1800, in Inghilterra. George Joestar, il padre di Jonathan, ha un grave incidente e pensa che Dario Brando, accorso sul luogo del misfatto, gli abbia salvato la vita, quando invece era arrivato per arraffare quanto possibile dal suo cadavere. Sentendosi debitore verso di lui, George, anni dopo, adotta, alla morte di Dario, il figlio Dio, coetaneo di Jonathan. Dio, che alla presenza di George si mostra come ragazzo modello, è in realtà un gran bastardo, meschino e crudele oltre ogni dire, che non perde occasione per fare del male a Jonathan e insidiare la sua posizione per quanto riguarda l’eredità; per essa, arriva ad avvelenare George, ma Jonathan, che ha imparato a diffidare di lui, riesce a salvare il padre e a smascherare il crudele fratello adottivo. Ed è a questo punto che le cose precipitano in un vortice di orrore: Dio usa su di sé la Maschera di Pietra, un antico manufatto azteca posseduto dalla famiglia Joestar, che lo rende un vampiro. Jonathan riesce a sconfiggerlo bruciando la casa, ma Dio non è finito; a dare man forte all’ultimo dei Joestar giunge il Barone Zeppeli, che gli insegnerà la tecnica delle onde concentrice, l’unica capace di contrastare il potere del vampiro. Loro due, assieme a Robert Speedwagon, andranno in cerca di Dio e dei suoi servi per fermarli. Non senza perdite, Joestar riuscirà a vincere e a sposare l’amata Erina. Ma sulla nave che li sta portando in luna di miele, ricompare Dio (di cui è rimasta solo la testa); Jonathan si sacrifica per fermare una volta per tutte il nemico. All’esplosione della nave sopravvivono solo Erina, il bambino che porta in grembo e una bambina che prenderà con sé.
Trascorrono diversi anni e siamo a New York, ormai agli inizi della Seconda Guerra Mondiale. Erina non si è risposata, Speedwagon ha creato un’organizzazione per saperne di più sulle Maschere di Pietra (dato che quella in possesso di George Joestar non era l’unica) e distruggerle, e Joseph, nipote di Jonathan, è appena giunto in America per recarsi in Messico dove è stato ritrovato in un pilastro un essere antico, tra quelli che hanno dato vita alle Maschere. Questi Uomini dei Pilastri sono molto più potenti e pericolosi dei vampiri e vanno fermati: vista la capacità di generare onde concentriche come il nonno, Joseph è tra i pochi che può fermarli: assieme a Caesar Zeppeli (nipote del barone Zeppeli) e a Lisa Lisa (che si rivelerà essere la bambina sopravvissuta allo scontro con Dio, nonché madre di Joseph), affronterà i tre Uomini dei Pilastri, sconfiggendoli uno dopo l’altro, anche grazie all’aiuto dei Nazisti (pure loro erano sulle tracce dei Pilastri in cerca di un potere che potesse servire alla loro causa: era risaputo che Hitler fosse affascinato dall’occulto e dai poteri soprannaturali). Non senza fatica, Joseph riuscirà a vincere (perdendo però una mano e l’amico Caesar) e la minaccia degli Uomini di Pietra eliminata. La prima stagione si conclude mostrando Joseph negli anni 80 che, all’aeroporto, sta per partire per il Giappone dove vive la figlia. L’ultima immagine è quella di Jotaro, suo nipote, dietro le sbarre di una cella (e per chi conosce già la storia, questo è l’inizio di Stardust Crusaders).
La prima stagione di Le bizzarre avventure di JoJo mostra com’è iniziato il tutto: è interessante, ma di certo non può reggere il confronto con Stardust Crusaders (questo vale anche per il manga, dato che il terzo capitolo è sicuramente il migliore di tutta la serie). Si sentono la mancanza degli stand e la varietà dei loro poteri. I disegni sono buoni, ma nulla a che vedere con quelli della serie che l’ha preceduta, che sono di un’altra categoria.
Le bizzarre avventure di JoJo di certo non annoia, ma non ci si aspetti qualcosa come introspezione o cose del genere, perché si è davanti a un battle shonen, dove i combattimenti sono il fulcro della storia. Il punto di forza di Le bizzarre avventure di JoJo (e questo vale anche per gli altri capitoli) è vedere come uno scontro verrà risolto: alle volte sarà la forza, ma non sempre questa è la mossa vincente, viste le diversità di poteri che s’incontrano di volta in volta. Adrenalina e suspense non mancano mai e quindi chi ricerca questi elementi non rimarrà deluso dalla visione di questa serie.
Leave a Reply