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La Realizzazione del Desiderio

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Mentre la luna stava per passare dietro gli alberi a occidente e così sparire dalla radura, la Verde Ceinwen aveva detto, con un tono pigro ma diverso da quello usato fino ad allora, più denso di significati: « Flidais, piccolo essere della foresta, non ti chiedi nemmeno che cosa ti accadrà se mai dovessi apprendere il nome che cerchi?»
« Che cosa, dea? » si ricordò di averle domandato, i nervi messi improvvisamente allo scoperto da questo semplice accenno al desiderio che covava da così lungo tempo.
« La tua anima non rimarrà orfana, senza scopo, se venisse quel giorno? Che cosa farai, avendo conquistato l’ultima e unica cosa che brami? Placata la tua sete, non rimarrai spogliato di ogni gioia nella vita, di ogni ragione per vivere? Prendilo in considerazione, piccolo. Pensaci.»
Poi la luna se n’era andata. E anche la dea.

E’ quanto può accadere a chiunque quando arriva a trovare realizzazione ai propri progetti, desideri. Chiunque ha provato un senso di vuoto, di desolazione al raggiungimento di qualcosa cui teneva; spesso perché ci si è caricati troppo di aspettative, alle volte perché quanto si desiderava era importante, ma non era quello che da sempre si cerca: non era il desiderio del cuore, quello che raggiunge il centro del proprio essere. E si prova tristezza nell’essere soltanto avvicinatisi a quanto si cerca da sempre: la propria natura.
Guy Gavriel Kay ne Il Sentiero della Notte (terza opera del mondo di Fionavar) è molto bravo a mostrare gli aspetti dell’esistenza (per chi volesse conoscere di più questo scrittore c’è questo interessante articolo pubblicato da Martina Frammartino); sa andare nel profondo, anche a costo di ferire.
Ma non è sempre necessario apprendere dal dolore, anche se è un grande maestro di vita; duro, severo, ma ha sempre qualche insegnamento da lasciare. Alle volte la crescita trova realizzazione in qualcosa che è come la nascita di un sole, dello sciglimento di ghiaccio.

E soltanto adesso, adesso che era accaduto, poteva tirare un respiro dopo l’altro, tutti dal sapore di gioia, e rendersi conto che si era sbagliata. Sarebbe potuto andare diversamente, lo sapeva: soddisfare il desiderio del suo cuore poteva rivelarsi una sventura, non questa luminosità trascendente nella propria vita. Ma non era stato così: il suo sogno era divenuto realtà, i mondi separati erano divenuti uno intero, e assieme alla gioia Flidais degli andain aveva conosciuto finalmente la pace.

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