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Il 17° scudetto della Virtus Bologna

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Achille Pollonare e il 17° scudetto della Virtus BolognaMartedì 17 giugno la Virtus Bologna ha vinto il suo 17° scudetto. Si potrebbe parlare di come sia stato uno scudetto inaspettato, visto l’anno pieno di difficoltà sia a livello societario (con l’instablità dovuta al non sapere nelle mani di chi sarebbe stato il club) sia a livello di risultati sul campo (un’Eurolega deludente che ha portato al cambio d’allenatore in panchina). Si potrebbe parlare di una squadra che sotto la gestione Ivanovic ha cambiato pelle, migliorando nettamente in difesa, divenendo una compagine più solida e quadrata, perdendo quella schizofrenia che le faceva avere dei blackout di interi quarti capaci di farle dilapidare vantaggi anche superiori ai venti punti. Si potrebbe parlare di una Virtus Bologna capace di saltare fuori dai momenti più difficili come nei quarti di finale con Venezia, vincendo in rimonta in gara 5 dopo essere stata sotto di 9 a quattro minuti dalla fine, di vincere nelle semifinali due volte di fila in casa contro Milano (dove negli ultimi tre anni aveva sempre perso nei playoff) dopo aver perso gara 2 in casa di diciannove punti, e di vincere una gara tiratissima in gara uno nelle finali contro Brescia che ha dato il meglio di sè.
Ma più della vittoria finale, che fa sicuramente piacere, va ricordato come sia i giocatori di Brescia, sia i suoi tifosi, abbiano applaudito la Virtus Bologna nonostante la sconfitta (cosa già fatta dall’Inter nella finale di Champions contro il PSG), dando esempio di sportività. Soprattutto va ricordato come i pensieri sia dei giocatori sia dei tifosi della Virtus Bologna siano andati soprattutto ad Achille Pollonara, giocatore delle V Nere, prima colpito da un tumore e poi da leucemia mieloide riscontrata durante le semifinali scudetto.
Così dovrebbe essere lo sport, perché ci sono cose più importanti di una vittoria o un trofeo.

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