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Esempi di civiltà

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Lo sport dovrebbe essere una festa, momenti per divertirsi e gioire, soprattutto quando arrivano vittorie importanti, come successo col Bologna, che è tornato ad alzare la Coppa Italia dopo più di cinquant’anni: festeggiamenti sentiti, ma che sono stati ordinati e rispettosi. Un esempio di cività.
Un caso a quanto pare isolato, dato che altri così non hanno fatto, come successo per la vittoria del Napoli con lo scudetto. Già c’erano stati alcuni episodi che avevano gettato delle ombre sulla festa scudetto, come le parole dell’arbitro Guida che ha rivelato che lui e Maresca hanno deciso di non arbitrare più le partite del Napoli. “Io vivo la città di Napoli e abito in provincia. Ho tre figli e mia moglie ha un’attività. È una scelta personale. La mattina devo andare a prendere i miei figli e voglio stare tranquillo. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada, così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire due giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno.” Coincidenza vuole che al var di Inter-Lazio, partita risultata decisiva per l’assegnazione del tricolore, ci fosse proprio Guida con un rigore negato ai nerazzurri che ha fatto finire la partita 2 a 2 e praticamente assegnando lo scudetto al Napoli. Altro episodio poco piacevole il tentativo di De Laurentis che ha richiesto al governo nell’ultima gara di campionato d’impedire ai tifosi del Cagliari di essere presenti allo stadio del Napoli perché voleva ci fossero solamente tifosi napoletani per festeggiare la vittoria finale.
Le cose non sono però finite qui per quanto riguarda i festaggiamenti del Napoli: la Rai ha mandato in diretta la festa dello scudetto del Napoli, cosa che, da quel che si ricorda, non è mai successa prima. Anche il Papa che riceva la squadra napoletana è stata un’anomalia.
Purtroppo, c’è di peggio: con i festaggiamenti ci sono stati decine di feriti, diversi arresti e carabinieri aggrediti, senza contare che sono state spazzate via dalle strade di Napoli ben 60 tonnellate di rifiuti, un dato tre volte superiore a quello registrato a Capodanno. Per non parlare di come hanno lasciato altre città italiane i tifosi napoletani con i loro festaggiamenti.
Festeggiamenti Paris San Germain per la vittoria della Champions League, un esempio di civiltàSe si pensa che questo sia non un gran bell’esempio di civiltà, i tifosi del Paris Saint Germain hanno fatto di peggio: per la loro prima Champios League, i giocatori del PSG sono stati costretti a rifugiarsi negli spogliatoi per l’invasione di campo dei suoi tifosi che volevano rubargli per coppa per sollevarla loro, con la polizia che ha dovuto creare dei cordoni per impedire che invadessero anche gli spogliatoi. Ma non è finita qui: sia a Monaco sia a Parigi ci sono stati scontri feroci già prima della finale. E i festaggiamenti dopo la vittoria hanno portato due morti, oltre cinquecento arresti, Parigi che sembrava una città in stato d’assedio: pensiline degli autobus distrutte, centinaia d’incendi, decine di vigili e forze dell’ordine feriti.
In Grecia le cose non vanno meglio nella finale scudetto di basket, con il governo che è dovuto intervenire a sospenderel a serie finale Panathinaikos-Olympiacos, per via di minacce, offese, richieste di arresti e fughe.
Non c’è che dire, davvero dei begli esempi di civiltà.

2 comments to Esempi di civiltà.

  • Lo sport diventa sempre più lo sfogo della plebe più violenta e bestiale, e mi spiace esprimere una opinione così snob, visto che una volta interessava anche me, e quando gioca la nazionale guardo ancora le partite (la recentissima scoppola presa dalla Norvegia per fortuna non l’ho vista…). Il caso di Parigi è particolare, lì esiste ANCHE un sottoproletariato estraneo alla nazione, non integrato e che non si integrerà mai, sempre pronto a qualsiasi pretesto per devastare le città. Noi cominciamo a vedere i primi sintomi di queste delizie.
    Comunque la mitizzazione dello scudetto al Napoli rientra nella natura di una città che ha bisogno di queste cose, visti tutti i guai che si ritrova.

    • Per quanto segua ancora lo sport, non è più come un tempo, quando lo sentivo di più: ora c’è molto più distacco e molto è dovuto a comportamenti come questi (oltre ai troppi soldi che ci girano e all’essere diventato un business) che per me nulla hanno a che fare con quello che dovrebbe essere lo sport. Anzi, non hanno a che fare proprio con quella che dovrebbe essere la vita.

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