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I Manga e la disinformazione italiana

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Che in Italia l’informazione vera e propria sia qualcosa di raro ormai è risaputo. Ma ci si stanca di leggere notizie che riportano falsità, dove si dimostra ignoranza sull’argomento di cui si scrive. La questione non è certo di adesso, dato che i manga sono spesso stati presi di mira da media e quotidiani, ma c’è un limite alla disinformazione che si può fare, come riportato dall’articolo di Animeclick che risponde a quello apparso sul quotidiano Repubblica.
A prescindere che è offensivo e lesivo fare di tutta un’erba un fascio e definire il popolo giapponese uno dei più repressi al mondo, c’è la dimostrazione di una distorsione dei fatti che è preoccupante, perché non si può fare in nessun modo l’associazione manga=pornografia. Manga significa fumetto e come ben si sa nel fumetto ci sono tanti generi, come accade nella letteratura e nel cinema: sportivi, horror, fantasy, romance, erotici e riservati solamente a un pubblico adulto. TaniguchiIn Giappone c’è una chiara suddivisione dei generi ben chiara e precisa che va dai Kodomo (manga dedicati ai lettori più piccini come Doraemon) ai Shonen (fumetti indirizzati a un pubblico maschile adolescente, dove l’elemento preponderante è l’azione, spesso inserita in un contesto di fantasia o sportivo come a esempio il capolavoro Slam Dunk, opera dedicata al basket) e ai Seinen (fumetto indirizzato a un pubblico maturo, dove le tematiche sono più adulte, ma non si intende assolutamente l’elemento pornografico o sensuale, quanto un tipo di argomenti indirizzato a una fascia generazionale diversa; l’azione è elemento dominante, ma è strumentale alla tematica della storia, come dimostrato da un’opera del calibro di Berserk); certo, ci sono anche gli hentai, i veri e propri fumetti pornografici, ma sono una parte, non la totalità. E’ questo che chi ha scritto l’articolo non riesce a capire, facendo passare un messaggio completamente falso, che travisa e distorce la realtà dei fatti; basti pensare che l’affermazione di chi ha scritto il pezzo su Repubblica (Giampaolo Visetti) associa autori di manga come Jiro Taniguchi alla pornografia, quando non ha mai avuto assolutamente nulla cui spartire con essa.
Quando si parla di un argomento, è doveroso conoscerlo e se non è così, ci s’informa in maniera appropriata: il qualunquismo e la disinformazione non vanno più in alcun modo tollerati. Ci si è stancati di anni d’informazione manipolata e distorta, che fa passare solo quello che fa comodo, essendo spesso di parte e dimenticandosi della sua natura, che è quella di riportare i fatti per quello che semplicemente sono.

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