Gli Europei di calcio di Euro 2020 non sono stati, in generale, un bello spettacolo. Non tanto quanto per quello visto in campo, che ha rispecchiato il livello attuale di gioco: buone squadre, ma nulla di eccezionale, niente di trascendentale. Sicuramente fa piacere che la nazionale italiana sia tornata al successo dopo tanti anni, ritrovando una compattezza e una solidità assenti da un pezzo, oltre alla capacità di entusiasmare i suoi tifosi con i suoi successi (perché non si può dire che facesse bel gioco).
Come fa piacere che non sia successa nessuna tragedia con quanto avvenuto a Christian Eriksen, grazie alla pronta reazione di compagni, arbitro e staff medico, che hanno praticamente riportato in vita il giocatore. Non si sa se potrà continuare la sua carriera agonistica, ma dinanzi a certe cose, questo è qualcosa che passa in secondo piano.
Per quanto riguarda il resto, non se ne è usciti di certo bene, anzi, e si può dire che quelli che ne sono usciti peggio sono gli inglesi e l’Uefa.
I primi, non si sa per quale motivo, erano convinti che Euro 2020 sarebbe andato a loro; magari è dipeso dal fatto di giocare in casa, non certo dalle prestazioni, visto che se sono arrivati in finale è stato grazie a un cammino relativamente facile e a una semifinale vinta con un rigore regalato ai supplementari. La sconfitta nell’ultima gara ci sta che sia una forte delusione, mentre non può passare in nessun modo che per aver perso una partita, anche se importante, si scatenino scontri e si arrivi a lanciare insulti razzisti contro i propri giocatori che hanno sbagliato a tirare i calci di rigore. Gli inglesi però non hanno perso la faccia solo con questo: è deplorevole che si fischi in modo denigratorio l’inno di un’altra nazione ed è ridicolo che si facciano diverse petizioni chiedendo che la finale dell’europeo venga rigiocata (le motivazioni sono senza ragione, quando l’unica verità è che non hanno saputo accettare la sconfitta).
Peggio dei tifosi hanno fatto però governo inglese e Uefa che, nonostante le decine di migliaia di contagi al giorno che c’erano in Inghilterra (più di trentamila), hanno deciso di far svolgere come se niente fosse le partite programmate, rifiutando non solo di prendere in considerazione di spostare le sedi delle partite, ma anche di limitare l’accesso allo stadio ai tifosi (basti vedere la finale, dove lo stadio era praticamente pieno). Questa non è stata una decisione da irresponsabili, ma da criminali, visto a che razza di pericolo hanno esposto tante persone: ormai è ben chiaro quello che succede quando ci sono assembramenti fuori controllo, ma ce ne si è fregati in nome dello show e dei soldi.
Figura migliore non l’hanno fatta certo i tifosi italiani, che per la vittoria finale dell’Italia a Euro 2020 si sono dati a festeggiamenti senza freni in barba alle regole. Purtroppo di questa follia si vedranno i frutti nelle prossime settimane con l’aumento di contagi e non ci si lamenti se torneranno a esserci restrizioni. Per non parlare della diatriba scaturita per l’adesione al movimento antirazzista Black Lives Matter d’inginocchiarsi prima del calcio d’inzio.
Per alcuni Euro 2020 sarà stato un bell’evento, ma la realtà ha dimostrato che non si è imparato nulla da quanto sta succedendo, mostrando che il senso di responsabilità, l’intelligenza e il buon senso di questi tempi sono merce rara (o peggio: assente).
La specialità di fischiare l’inno altrui non ce la facciamo certo mancare. Non seguo molto il calcio ma mi ha fatto dispiacere in una partita Italia-Francia di qualche anno fa, quando i Francesi NON hanno fischiato l’inno italiano e i nostri tifosi hanno fischiato malamente il loro…
Quanto agli Inglesi, la loro certezza di vincere espressa in tutti i modi prima della partita ha avuto l’effetto di una clamorosa auto-gufata perciò non devono stupirsi.
Comunque sebbene io non sia fanatico del calcio (a livello di club non lo seguo da una vita) questa vittoria, da parte di una squadra senza fenomeni ma congegnata bene, mi ha fatto piacere.
Ti dirò, questo è un Europeo che non ho seguito molto rispetto a quelli passati (quando era possibile, vedevo tutte le partite) perché con il calcio negli ultimi anni hanno fatto un tamtam che mi ha fatto allontanare (a paragone, ho seguito di più il preolimpico di basket).
Mi ha fatto piacere perché è stata una vittoria di gruppo, dove ha vinto chi è stato più squadra e il succeso non è stato dovuto solo a un fenomeno o due. Di certo c’è più soddisfazione quando si batte chi è sicuro di vincere (senza motivo, perché in finale la squadra inglese le ha prese e basta: hanno perso male sia sul campo, sia fuori).