In tanti hanno sentito parlare della banana di Cattelan, Comedian, la banana attaccata a una tela con un pezzo di nastro adesivo e venduta per 6,2 milioni di dollari. Come ben si sa, una banana è qualcosa che non dura molto e infatti l’acquirente dell’opera d’arte ha ricevuto un kit (un rotolo di nastro adesivo, una banana, il certificato di autenticità e le istruzioni per l’installazione) per realizzarla a casa sua. L’acquirente ha detto che sarà felice di mangiarsela (cosa che ha già fatto) e ha dichiarato che: “Non si tratta di una semplice opera d’arte, ma di un fenomeno culturale che unisce i mondi dell’arte, dei meme e della comunità delle criptovalute” e ha aggiunto anche “che mangerà questa banana “come esperienza artistica unica, per avere un posto sia nella storia dell’arte che nella cultura popolare”.” (1)
La cosa ha fatto discutere e in tanti hanno detto la loro. Qualcuno ha definito Cattelan un genio e da un certo punto di vista, lo si può definire tale, visto che con una spesa minima (si può trovare un chilo di banane a poco più di un euro, un rotolo di nastro costa poco di più) ha avuto un guadagno senza precedenti (si può tranquillamente dire sei milioni di volte superiore). Si è detto che Comedian è un’opera d’arte perché è una creazione prodotta da un artista, spostando il focus dall’oggetto artistico tradizionale al concetto che rappresenta, sfidando la nostra comprensione di cosa sia l’arte. Non si tratta di una semplice banana attaccata al muro, ma di un gesto che mette in discussione il valore simbolico, culturale ed economico degli oggetti e si pone in maniera critica nei confronti dello stesso sistema che l’ha prodotta. Si tratta di un ready made, ovvero di un oggetto ordinario, quotidiano, persino banale, che viene però spostato in un contesto artistico (per esempio una galleria d’arte) e diventa quindi un’opera d’arte per decisione di un artista che è universalmente riconosciuto per essere, appunto, un artista. (2)
Si è detto anche che costa tanto perché è un’opera d’arte a cui viene attribuito un elevato valore economico. Il prezzo elevato di Comedian non definisce la sua natura artistica, ma è piuttosto un effetto del sistema dell’arte contemporanea. L’opera sarebbe arte anche se non costasse nulla, perché il suo valore risiede nel concetto che rappresenta. Il costo è, come detto, un riflesso del valore che il mercato attribuisce all’opera (2). E si aggiunge che il valore di Comedian non risiede nel materiale (una banana e del nastro adesivo) ma nell’idea e nel contesto in cui è stata presentata. Chi ha acquistato l’opera non ha comprato un oggetto fisico, ma un’opera d’arte rappresentata da un concetto, e ha acquistato il diritto di replicarlo. L’acquirente ha riconosciuto in Cattelan un artista capace di catturare lo spirito del nostro tempo, e il prezzo pagato riflette questo riconoscimento. Un altro fattore è il prestigio associato al possesso di un’opera d’arte concettuale famosa. Comprare Comedian significa non solo possedere un pezzo unico della storia dell’arte contemporanea, ma anche partecipare a un discorso culturale che va oltre l’oggetto in sé. È come acquistare un simbolo: chi possiede Comedian possiede un pezzo della conversazione globale sull’arte. (2)
Chi più ne ha più ne metta; il link citato nel punto 2 parla ampiamente della cosa, difendendo Comedian a spada tratta: è un punto di vista.
Il mio punto di vista su tale questione è come quello del ragionier Ugo Fantozzi in Il secondo tragico Fantozzi (vedere dal minuto 1 e 33 della clip).
6.2 milioni di dollari per una banana attaccata con adesivo a una tela sono una cazzata pazzesca. Trovo difficile trovare parole per descrivere l’imbecillità della cosa. Non so se è più da imfamare chi ha realizzato questa cosa, chi l’ha valutata o chi l’ha comprata. Tutto questo clamore, tutti questi soldi investiti per una cosidetta idea, per qualcosa d’astratto, sono un’assurdità senza senso e trovo ancora più senza senso chi cerca di proteggerla e giustificarla. Comedian non è un’opera d’arte: l’arte è un’altra cosa, non è questa roba. A pensarci bene, Comedian, non può neppure rappresentare un’idea, come è stato detto, perché non si sa neppure di che idea si tratta. Questa al massimo è una provocazione, ma una provocazione non la si vende a questo prezzo; Cattelan non è un genio e non va nemmeno considerato intelligente: se fosse intelligente, non l’avrebbe venduta, l’avrebbe definita qualcosa che non ha prezzo. Invece se n’è approfittato e gli approfittatori non meritano di essere considerati artisti. Con 6,2 milioni di dollari si potevano fare scuole, ospedali, sfamare senzatetto, ricostruire interi paesi colpiti da disastri naturali e invece li si mettono per un frutto che dopo qualche giorno marcisce. Se è da biasimare l’autore di questa cosa, ancora di più lo è chi l’ha comprato, che perché ha tanti soldi vuole dimostrare di averli, vuole fregiarsi di titoli senza senso. Tutto questo è assurdità e follia, è un insulto ai poveri, agli sfortunati, all’intelligenza, ai veri artisti. Perché se Comedian è un’opera d’arte allora opere come la Gioconda, la Pietà, la Cappella Sistina, cosa sono? E quanto possono valere? Se seguiamo la logica usata per Comedian, siamo dinanzi a qualcosa di fuori scala, assolutamente priva di prezzo perché di valore incalcolabile.
Pazzia. Tutto questo è soltanto pazzia. E non ci meravigliamo se il mondo scivola sempre più in basso.
1. https://www.r101.it/news/fuori-onda-news/1377969/la-banana-di-cattelan-venduta-per-6-2-milioni-di-dollari.html
2. https://www.finestresullarte.info/arte-contemporanea/10-domande-e-risposte-per-capire-comedian-di-cattelan
È un mercato che fa gli interessi di chi lo controlla. E una follia, come di ci tu. Ne parlai (se posso linkarmi) qui: https://mondifantastici.blogspot.com/2021/06/il-problema-dellarte-moderna.html
E ne approfitto per citare Guy Debord, che profetizzò che il valore dell’arte sarebbe andato a consistere nel pagamento…
A mio avviso, si sta perdendo la misura in tante cose. E una parte dell’arte rientra in questa perdita.