Racconti delle strade dei mondi
Jonathan Livingston e il Vangelo
Strade Nascoste – Racconti
Inferno e Paradiso (racconto)
Lontano dalla Terra (racconto)
La fine di ogni cosa (racconto)
L’Ultimo Baluardo (racconto)
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By M.T., on Giugno 30th, 2024%  Era da tempo che avevo intenzione di scrivere questo articolo, ma per un motivo o per l’altro mi sono ritrovato a rimandare; l’articolo di Andrea D’Angelo mi ha dato l’input di farlo. Il mio non voleva essere un pezzo che esamisse in generale l’argomento, per esso vi suggerisco di leggere quanto scritto da Andrea, ma una breve analisi su dei miei lavori, uno in particolare.
L’Ultimo Potere appartiene al ciclo di I Tempi della Caduta, è il secondo che ho scritto di questa serie in ordine di tempo, ma non è il secondo in ordine cronologico per quanto riguarda il verificarsi degli eventi, bensì il terzo (il secondo, che si pone tra esso e L’inizio della Caduta, è in fase di stesura): per chi non lo conoscesse, si tratta di un romanzo che mette insieme fantasy (demoni), sovrannaturale (spiriti) e fantascienza (esperimenti genetici, mutazioni). Tuttavia, per non creare false aspettative, non è un romanzo di pura e semplice azione; chi ha letto le mie opere ha potuto vedere che lascio spazio all’introspezione dei personaggi, perché la ritengo parte importante sia per lo sviluppo della storia, sia per arricchire la lettura. Rispetto agli altri miei lavori però, in L’Ultimo Potere ho voluto fare qualcosa di diverso, ovvero, non ho voluto che fosse solo un romanzo, ma ho fatto sì che il romanzo si unisse alla saggistica. No, non c’è da aspettarsi un capitolo d’azione e un capitolo di dissertazioni filosofiche, eliminiamo subito i dubbi: semplicente all’interno della storia ho voluto creare delle scene, per lo più quelle inerenti al personaggio di Maestro, dove di analizzavano certi temi come se si facesse filosofia (forse non è il termine più adatto da utilizzare, ma serve per rendere l’idea, vista la ricerca di conoscenza, comprensione e verità che i personaggi fanno durante le vicende). In questa scelta devo ammettere che sono stato influenzato dalla visione del film Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, in special modo dalla partita a scacchi tra Antonius Block (Max von Sydow) e la Morte (scena che ho voluto omaggiare in un qualche modo in L’Ultimo Potere).
Secondo alcuni pareri ricevuti questo è un difetto, per qualcuno il romanzo così non funziona; se si vuole, questo in un qualche modo è vero, perché non si tratta solo di un romanzo: una parte infatti non è romanzo. Ero conscio delle obiezioni che poteva sollevare la lettura di L’Ultimo Potere e rispetto l’opinione che viene data in questo senso; tengo però a precisare una cosa: è stata una scelta voluta, non si è trattato di un sbaglio. Quando ho voluto scrivere L’Ultimo Potere, volevo farlo esattamente così: può piacere o non piacere, ma non è stato un errore di valutazione. Sicuramente non rispecchia i canoni classici che la pubblicazione tradizionale richiede, come non rispecchia i dettami di opera commerciale, ma L’Ultimo Potere non è e non vuole essere un’opera commerciale, dove ci si adegua alle regole del mercato: se avessi voluto farlo, avrei scritto qualcos’altro. Questo perchè L’Ultimo Potere è nato da un impulso oscuro che voleva raccontare una storia che i più vorrebbero evitare di sentire.
Detta così, la cosa appare melodrammatica, tenebrosa, quasi da poeta maledetto, per questo meglio fare qualche passo indietro e raccontare come sono andate le cose.
Quando finii di scrivere Strade Nascoste, mentre facevo la revisione, subito partii con la prima stesura del secondo romanzo su Asklivion; scrivevo a ritmo costante, con buona ispirazione, al punto che in breve tempo scrissi diversi capitoli per un totale di circa duecento pagine. A un certo punto però cominciò ad affacciarsi alla mente un’altra storia che, nonostante cercassi di metterla da parte e di dirle di starsene buona perché dovevo continuare a scrivere altro, faceva sempre più pressione per prendere forma: era una storia cupa, una storia che toccava elementi reali come il mobbing, le morti bianche, il piegare tutto ai soldi, dignità calpestate, perdita d’umanità. Già in Strade Nascoste c’era l’idea (che poi ho applicato maggiormente in seguito) che la scrittura non dovesse essere solo intrattenimento; nella storia che stavo allora per scrivere era presente ancora con più forza, perché alle volte è necessario sensibilizzare su certe tematiche, denunciari certi problemi. Soprattutto se i più cercano di evitare di parlarne: a questo punto, diventa quasi dovesoro che qualcuno ne parli.
Così mi fermai col mondo di Asklivion (e purtroppo devo dire che è ancora fermo) e cominciai a scrivere quella storia; allora aveva un altro titolo, ma sarebbe poi diventata L’inizio della Caduta. La storia si rivelò complessa e non poteva certo essere messa in un unico volume: uno, perché sarebbe divenuta troppo lunga, due perché i fatti da narrare si evolvevano in tempi differenti, con dei lassi temporali che variavano da qualche anno a diverse decine di anni (o anche un po’ di più).
Il ciclo di I Tempi della Caduta non era stata prefissato, come invece era successo con quello di Asklivion, ma l’ispirazione non avvisa sul quando arriva: la si può accettare o non accettare. In un caso di possono cogliere, delle occasioni nell’altro… beh, se ne possono cogliere altre, che portano altrove.
Le opere che ho scritto non mi hanno fatto diventare ricco monetariamente (ben lungi dall’esserlo) e dubito che mai lo faranno, ma mi hanno permesso di migliorare il mio modo di scrivere, mi hanno aiutato a prendere atto di certi aspetti della vita e mi hanno permesso di vederli sotto altri punti di vista. Quindi, posso definire che quanto fatto è stato un successo; qualcuno potrebbe vederla come un modo di raccontarsela per non essere riuscito a raggiungere pubblicazioni danarose (una sorta di la volpe e l’uva, dove l’animale, non potendo raggiungere il frutto, si dice non interessato ad averlo) oppure definire quello che ho fatto un fallimento: non posso certo far cambiare idea a chi la pensa così. Certo, maggiori entrate economiche con la realizzazione delle mie opere non avrebbero certo fatto schifo, anzi, però bisogna anche vedere che ci sono aspetti della vita che vanno oltre il guadagno, perché non tutto gira attorno ai soldi (anche se è, al momento, necessario per la sopravvivenza).
By M.T., on Giugno 23rd, 2024%  Le Fasce del Lutto è il terzo volume della seconda trilogia di Mistborn di Brandon Sanderson e prende il nome dai bracciali feruchemici indossati dal Lord Reggente (l’antagonista del primo volume della prima trilogia Mstborn), contenenti un potere capaci di far divenire praticamente una divinità.
Waxillium, che si sta ancora riprendendo dagli eventi del romanzo precedente, sta per sposarsi con Steris come da contratto tra le due famiglie; naturalmente, trattandosi di lui, le cose non possono andare per il verso giusto e la cerimonia viene interrotta da un’inondazione causata dal ribaltamento di una cisterna d’acqua. Non bastasse questo, viene raggiunto da un kandra che lo mette a conoscenza di alcuni fatti importanti: un suo simile ha fatto una grande scoperta, il probabile ritrovamento delle Fasce del Lutto del Lord Reggente. Il problema è che gli è stato tolto uno dei suoi spuntoni (è grazie a essi che sono stati creati e hanno i loro poteri) e le sue memorie non sono affidabili. Sembra che dietro tutto questo ci sia Quadrante (zio di Wax e membro dell’Ordine); senza contare che la sorella di Wax sembra essere tenuta prigioniera proprio da Quadrante.
Wax, assieme al fido Wayne, Marasi, Steris e MeLaan parte per questa nuova avventura, che inizia subito con un assalto al treno su cui viaggiano. Giunti a Nuova Seran, la città esterna da cui far partire la ricerca, le cose appaiono più gravi del previsto: si sta creando una sollevazione contro la capitale Elendel. E naturalmente dietro tutto questo non può che esserci Quadrante e l’Ordine. Finiti di nuovo nei guai, Wax e compagni devono fuggire alla svelta, recandosi in una zona dove sta succedendo qualcosa di grosso. E qui mi fermo per non fare altri spoiler; ma ci saranno colpi di scena, tradimenti (l’unica cosa che si può aggiungere è che Quadrante non è così in alto nelle gerarchie dell’Ordine).
Brandon Sanderson con Le Fasce del Lutto amplia il mondo dei Mistborn, mostrando non solo le città esterne alla capitale, ma rivelando che ci sono altre regioni e popolazioni, con la loro storia e cultura; nuove tecnologie sono immesse, vengono date nuove informazioni sui poteri (si parla d’Investitura, già sentita nelle Cronache della Folgoluce) e si avvicina sempre di più la minaccia di Trell, che, per chi conosce il Cosmoverso di Sanderson, è qualcuno di molto potente, appartenente ai Frammenti.
Tutto questo è interessante, così com’è interessante il ritorno di una figura già vista nella prima trilogia (come già detto, niente spoiler), tuttavia, benché si sia davanti a un altro buon lavoro di Sanderson (unica nota che mi viene da fare è il soffermarsi, durante una frenetica scena d’azione, in una descrizione del paesaggio), è un po’ meno d’impatto del volume precedente, dove Wax non solo scopre che la donna che aveva amato nelle Lande non era morta, ma che altro non era che il kandra impazzito che stava minando la società e che lui ha dovuto fermare a tutti i costi, uccidendola definitivamente.
In Le Fasce del Lutto c’è più azione e meno mistero, ma questo è pure logico, perché arriva il momento in cui si deve dare risoluzione a quanto mostrato, non potendo lasciare tutto avvolto nelle nebbie (affermazione che in questa ambientazione calca alla perfezione); questo però non inficia la godevolezza del volume (finito di leggere in poco tempo, benché l’avessi centellinato per godermelo il più possibile).
By M.T., on Giugno 16th, 2024%  Che cosa dire delle elezioni di giugno 2024?
Che c’è stato un aumento dei voti per la destra, anche se la maggioranza continua a essere europeista. La cosa divertente, se la si vuole mettere in questo modo, è che al termine delle votazioni sono tutti contenti, è come se avessero tutti vinto, anche se c’è chi ha perso (e pure male); che piaccia o no, che sia solo apparenza, questo è il gioco della politica.
Ma che cosa hanno portato queste elezioni?
In alcuni casi hanno portato delle scosse non indifferenti in certi paesi. In Francia, per la vittoria di Le Pen, è stato deciso di sciogliere il Parlamento e di andare a elezioni anticipate. In Belgio, il primo ministro si è dimesso. In Germania, con l’AfD al secondo posto, il partito del Cancelliere Scholz ottiene uno dei risultati peggiori e la sua posizione non è più forte come prima. In Italia, a parte le delusioni di Renzi e Calenda (ma la cosa non sorprende, visto lo spessore dei due politici), c’è solo da annotare i malumori interni della Lega, con uno dei suoi fondatori, Bossi, che ha preferito votare un esponente di FI piuttosto che il suo partito vista la scelta di Salvini di puntare su Vannacci (figura che strizza sempre più con forza l’occhio al fascismo, anzi è più di uno strizzare l’occhio): ci si dovrebbe domandare se c’è davvero da esultare, visto che con Vannacci si saranno ottenuti dei voti, ma ne sono stati persi anche da una parte interna che è contraria alla sua scelta.
Questi risultati sono sorprendenti, come dice qualcuno?
In verità, no. Uno, perché da tempo si respira un clima d’intolleranza e la voglia di autoritarismo che sono propri delle destre. Due, perché ciclicamente la gente, stanca di vedere sempre i soliti problemi e costatare che non ottengono soluzione, si stanca e allora vota per la parte opposta a quella al momento al comando, con la speranza che tale scelta porti al cambiamento. Cosa che spesso non avviene e così, alle elezioni successive, fa cambiare di nuovo il voto. Ormai è divenuta una cosa ripetitiva.
Che cosa porteranno queste elezioni?
Al momento nulla: le cose dovrebbero rimanere come sono. Tuttavia, non si può rimanere indifferenti alla crescita dell’intolleranza, dell’odio verso il diverso, del desiderio di autoritarismo e di certe derive che vedono come soluzione l’uso del braccio e del manganello più che della ragione; come bisogna prestare molta attenzione al correre dietro qualsiasi cosa che possa portare maggior consenso o a certe dichiarazioni che vengono fatte tipo quelle di Salvini: “Il popolo ha sempre ragione nel bene e nel male”: un modo di dire non solo sbagliato, ma molto pericoloso: con simili frasi e mentalità si giustificano anche le cose più orribili. Seguendo quanto affermato da Salvini, il popolo tedesco eleggendo Hitler aveva ragione e aveva ragione con tutto quello che ne è seguito: la Seconda Guerra Mondiale, con le sue decine di milioni di morti e la macchia indelebile dei lager e dell’Olocausto. Il fatto che poi tanti pensino che una cosa sia giusta non la rende giusta, la maggioranza non è sinonimo di giustezza: per tanti anni in tanti hanno reputato che l’amianto fosse una grande scoperta e si sono costruite tante strutture con esse, salvo poi scoprire che l’amianto era molto dannoso per la salute delle persone.
In un periodo delicato come questo bisogna fare molta attenzione alle scelte che vengono fatte e pensare alle conseguenze che comportano, soprattutto con quello che sta succedendo, con tanti paesi in attrito tra loro, pronti a scatenare conflitti (Europa, Stati Uniti e Russia tra di loro; Israele con il mondo arabo; il mondo arabo pronto a farsela con chiunque non sia dei suoi; la Cina contro Taiwan; la Corea del Nord contro quella del Sud).
By M.T., on Giugno 9th, 2024%  L’anno del Demone, secondo volume di Le Cronache delle spade di Inazuma di Steve Bein, è un buon libro ma non raggiunge il livello del suo predecessore, La figlia della spada. Come nel primo volume, la narrazione è divisa tra passato e presente: nel passato si narrano le vicende di Daigoro, personaggio già incontrato e possessore della spada Vittoria Gloriosa Indesiderata, e di Kaida, una ama (pescatrice subacquea) che vive in una sperduta isola e che sogna di andarsene per stare così lontana dalla gente limitata del suo villaggio e soprattutto dalla perfidia delle tre sorellastre, che fanno di tutto per rendere la sua vita un inferno. Nel presente continua la storia di Mariko, alle prese con un intricato e misterioso caso in qualche modo legato al lascito del suo senpai.
Tutto ruota attorno alla Maschera del Demone, un oggetto che pare avere un legame particolare con la spada Vittoria Gloriosa Indesiderata: la prima volta viene usata per ritrovare la spada da una nave inabissata (la parte che vede protagonista Kaida). Nella seconda il possessore dell’artefatto sviluppa un’ossessione verso l’arma dopo che essa l’aveva danneggiata ai tempi di Daigoro. Cosa che si ripete la terza volta quando viene rubata da casa di Mariko. In più ci i aggiunge la presenza del Vento, un clan di shinobi dalle grandi capacità e dall’ampio addestramento, che può essere considerato un protagonista del romanzo al pari di Kaida, Daigoro e Mariko.
La parte più interessante, a mio avviso, è quella riguardante Daigoro, giovane signore del casato Okuma (e ora anche giovane sposo) impegnato nel difficile compito di governare le sue terre e seguire il bushido, la strada del guerriero: essere governante, fare la cosa giusta e camminare sulla via dell’onore sono spesso difficili da far coesistere e per Daigoro le cose non si mettono bene, soprattutto quando per non far uccidere un innocente attira le ire di Shichio, generale agli ordini del reggente Hideyoshi (figura storica realmente esistita) e possessore della Maschera del Demone. Ossessionato dall’avere la spada di Inazuma, cerca in ogni modo di eliminare il povero Daigoro. E anche se quella di Daigoro è la parte migliore, presenta una scena che lascia perplessi: benchè possegga una spada prodigioda come Vittoria Gloriosa Indesiderata (capace di far vincere sempre chiunque non abbia sete di combattimento ma che combatte solo perché costretto), fa un po’ pensare come un diciassettenne menomato a una gamba fin dalla nascita possa mettersi a correre e sconfiggere (anche se con l’aiuto di un membro del Vento e di Katsushima, un ronin) una cinquantina di soldati. Personalmente la trovo una cosa un poco inverosimile (non lo sarebbe se fossimo in una seduta di D&D o in un fumetto di supereroi, ma in una storia del genere per me lo è).
La parte inerente Mariko è sì valida, ma non allo stesso livello del romanzo precedente: ci sono le indagini sulla setta che vuole cambiare l’ordine stabilito, c’è il nesso tra la maschera e la spada, c’è il ritrovamento della spada (che avviene un po’ per caso), ma benchè il tutto scorra abbastanza agevolmente, manca quel pathos che invece in La figlia della spada era ben presente.
In definitiva L’anno del Demone è una lettura godevole, ma un paio di gradini sotto il romanzo precedente alla saga scritta da Steve Bein.
By M.T., on Giugno 2nd, 2024%  Facciamo una breve carrellata sulle quarte di copertine di alcune delle pubblicazioni recenti nell’ambito del genere fantastico.
Shalini Boland, I vampiri di Marchwood. Hunted. Newton Compton.
Innamorarsi non è mai stato così complicato Avere un fidanzato vampiro ha i suoi vantaggi. Specialmente se il non-morto in questione è bellissimo, dolce e ferrato nella caccia ai demoni. Madison Greene è più innamorata che mai del suo Alexandre, ma è innegabile che, per un’umana, qualche volta si riveli rischioso circondarsi di creature secolari assolutamente imprevedibili e inclini all’inganno. Per questo non riesce a fidarsi dell’affascinante sconosciuta dagli occhi azzurri disposta a tutto pur di attirare le attenzioni di Alexandre. La misteriosa Nadia sembra essere avvolta da segreti pericolosi e celare verità insidiose, che potrebbero mettere a repentaglio tutto ciò che Madison e Alexandre hanno conquistato a fatica. Madison non le permetterà di allontanarla dall’amore della sua vita. Anche perché questa volta in gioco non c’è soltanto la loro felicità, ma la sopravvivenza stessa dei Vampiri di Marchwood.
Juliette Cross, Effetto strega. Mezzanotte. Newton Compton.
Strega timida e introversa, Isadora Savoie trascorre gran parte del tempo nella sua serra oppure al rifugio per animali, dove esercita con dedizione i suoi poteri curativi. Tuttavia, quando alcune ragazze del vicinato scompaiono, si ritrova suo malgrado coinvolta nel mistero e si mette a cercare indizi. Il suo unico alleato nell’indagine? Devraj Kumar, un vampiro seducente con un unico hobby: flirtare. Dopo trecento anni trascorsi da leggendario guerriero che si muove nell’ombra, Devraj è irrimediabilmente attratto da Isadora, che è il suo esatto opposto e sembra non subire per nulla il suo fascino oscuro. Lui vuole conoscerla meglio, carpirne ogni segreto e rubarle il cuore. Tra maratone di film bollywoodiani, app di dating sovrannaturali e lezioni di guida sexy, Devraj riuscirà a conquistare Isadora? E soprattutto, insieme scopriranno che fine hanno fatto le ragazze scomparse?
Olivia Atwater, Half a soul. Metà di un’anima. La biblioteca di Daphne. Rizzoli
Da quando è stata maledetta da un fae che le ha rubato metà dell’anima, Theodora Ettings non sente più emozioni come paura o imbarazzo, cosa che la espone a ogni tipo di scandali involontari nella raffinata Inghilterra dell’epoca Regency. Per questo, l’unico obiettivo di Dora per la stagione mondana londinese è quello di non attirare l’attenzione e non compromettere le possibilità di sua cugina di trovare un marito. Ma quando Lord Elias Wilder, il Lord Sorcier d’Inghilterra, viene a sapere della sua condizione, Dora si trova trascinata in tumultuose vicende di maghi e creature fatate. Lord Elias è un uomo bellissimo, bizzarro e incredibilmente sgarbato, ma gira voce che compia tre prodigi inverosimili ogni giorno, ed è disposto ad aiutare Dora a recuperare la sua metà mancante. Se il buon nome di Dora riuscirà a sopravvivere sia alla maledizione che la tormenta che al nuovo legame con l’uomo meno amato di tutta l’alta società londinese, forse la ragazza potrà reclamare il suo legittimo posto nel mondo; ma quanto più tempo Dora passa con Elias, tanto più comincia a sospettare che, in fondo, per innamorarsi può bastare anche metà anima…
Brenda K. Davies. Shadows of fire. Queen edizioni.
Benvenuti nei Regni dell’Ombra. Quando arriva l’invito per l’Imbrunire, Lexi non riesce a credere che lei, per metà vampira, sia stata invitata ad accedere al regno dei Fae oscuri. Dopo l’incontro con Cole, principe dei Fae oscuri, non può dimenticare tanto facilmente quel suo primo viaggio in un Regno d’Ombra. Fresco della guerra che ha devastato il dominio dei mortali e distrutto la sua famiglia, Cole è in lotta per ricomporre i pezzi della sua vita. Si è sempre identificato di più con la sua parte di Fae oscuro, ma quando la presenza di Lexi risveglia la sua metà licantropa, non riesce a resistere all’attrazione per lei. Quando la tensione ostile tra i diversi immortali esplode, Lexi fugge dall’Imbrunire verso il dominio dei mortali. Una volta a casa, è sicura che non rivedrà mai più Cole. Poi, però, la tragedia colpisce e si scopre nel torto. Lexi non è in grado di respingere Cole… anche se, aiutandolo, mette sé stessa in pericolo. Il loro amore crescente sopravviverà alla crudeltà dei Regni d’Ombra o saranno loro i prossimi a cadere?
Charlotte J. Bright. Trilogia del Nerva. Fanucci.
Il Nerva è un’arma, un dono, un potere che permette ai suoi portatori di manipolare ogni forma di energia. Per Anna Baird Drake, il Nerva è una condanna. Ma se invece fosse la soluzione? In un futuro in cui l’umanità si è trasformata in una società interstellare, il mondo brulica di spie e traditori che cospirano per impossessarsi del Nerva. Anna è l’ultima di una dinastia che da sempre lo controlla e sono due decenni che si sposta, insieme alla sua famiglia, tra i sistemi solari del Circolo Galattico Definito. Ma nascondersi è praticamente impossibile. All’ennesimo tentativo di proteggere il Nerva dall’assidua ricerca di Goran, il leader dei ribelli, Anna è costretta a rifugiarsi nell’esercito della Difesa sotto falsa identità. Con il suo spirito inadatto al rigore militare, si ritrova ben presto nel mirino delle pressanti attenzioni del tenente più scontroso ed enigmatico dell’esercito, Seneca Graves, e lei stessa non riesce a ignorare il piacere che prova a sfidarlo. Ma il pericolo è dietro l’angolo e se la sua identità venisse allo scoperto, il Circolo Galattico Definito rischierebbe la distruzione. Ma lo scontro sembra inevitabile e anche le capacità dei nuovi amici dell’Accademia saranno messe a dura prova. In un momento in cui gli equilibri del mondo sono in bilico, riuscirà Anna a proteggere e controllare il suo micidiale segreto e al tempo stesso l’impulso che prova per Seneca?
Owen King. Il museo dei misteri. Sperling & Kupfer.
A prima vista, il mondo non è cambiato affatto: i tram sui viali, i grandi alberghi, i caffè pieni di gente. I ragazzi in strada giocano ancora sui due grandi ponti che dividono la città, e i più snob continuano ad avventurarsi sulla Nave Obitorio in cerca di una serata divertente. Eppure, basta una scintilla per innescare una rivolta. Per la giovane Dora, che lavora all’Università Nazionale, è giunta finalmente l’occasione per fare un passo decisivo. Inizia a uscire con Robert, uno studente dalle idee radicali, ed è finalmente libera di indagare su ciò che suo fratello Ambrose potrebbe aver visto alla Società per la Ricerca Psichica prima di morire. Ma è un altro l’edificio di cui Dora è incaricata di occuparsi: il Museo Nazionale del Lavoratore. Questa strana costruzione dimenticata da tutti, che pullula di inquietanti statue in cera di minatori, infermieri, negozianti e altre figure assolutamente realistiche, nasconde un mistero. Mentre fuori la rivoluzione e la controrivoluzione scatenano forze oscure, inaspettate e terrificanti, Dora si avventura fino ai confini del mondo in cerca di una verità taciuta troppo a lungo.
Penn Cole. Spark of the Everflame. La biblioteca di Daphne. Rizzoli.
Spark of the Everflame è il primo libro della “Saga degli Eletti”, una serie fantasy epica in quattro volumi che segue Diem Bellator nella sua battaglia contro l’ingiustizia e l’oppressione, nel viaggio alla scoperta di sé stessa e alla ricerca del vero amore.
In un mondo colonizzato dagli dei e governato dalla loro spietata prole, i Discesi, Diem Bellator vuole sfuggire alla vita isolata del suo misero villaggio. L’improvvisa scomparsa della madre e la scoperta di un pericoloso segreto legato al suo passato offrono a Diem l’inaspettata opportunità di entrare nel mondo oscuro dei Discesi e di svelare la fitta rete di misteri che sua madre ha lasciato dietro di sé. Con l’affascinante e enigmatico erede al trono che osserva ogni sua mossa, e un’alleanza con la fazione ribelle che la recluta per unirsi all’imminente guerra civile, Diem dovrà destreggiarsi tra le regole non scritte dell’amore, del potere e della politica per salvare la propria famiglia e tutti i mortali.
Renée Ahdieh. La rosa del califfo. Newton Compton.
Shahrzad è stata la moglie del califfo del Khorasan. Era giunta nella sua dimora con lo scopo di vendicare la morte di altre fanciulle andate in sposa a lui. Poi il suo piano è saltato, Khalid non è infatti il mostro che tutti credono. È un uomo tormentato dai sensi di colpa, vittima di una potente maledizione. Ora che è tornata dalla sua famiglia, Shahrzad dovrebbe essere felice, ma quando scopre che Tariq, suo amore d’infanzia, è alla guida di un esercito e sta per muovere guerra al califfo, la ragazza capisce che deve intervenire se vuol salvare ciò che ama. Per tentare di evitare una sciagura, spezzare quella maledizione, ricongiungersi a un uomo di cui ora scopre di essersi innamorata, Shahrzad farà appello ai suoi poteri magici, a lungo rimasti sopiti dentro di lei…
Stephanie Garber. La maledizione del vero amore. Rizzoli.
Sangue sarà versato, cuori verranno rubati e il vero amore sarà messo a dura prova in questo capitolo conclusivo e mozzafiato della trilogia cominciata con C’era una volta un cuore spezzato.
“Evangeline Volpe aveva sempre creduto che un giorno si sarebbe ritrovata in una fiaba.” Si è avventurata nel Magnifico Nord in cerca del suo lieto fine e sembra proprio che lo abbia trovato: ha sposato un bellissimo principe e vive in un castello leggendario. Ma Evangeline non ha idea del prezzo devastante che ha pagato per vivere la sua fiaba, non sa che cosa ha perduto né che Apollo, suo marito, è determinato a fare in modo che non lo scopra mai impedendole di ricordare e tenendola legata a sé con l’inganno. Inoltre, per essere sicuro che le cose restino tali, dovrà uccidere Jacks, il Principe di Cuori. E Apollo non è il solo a mettersi tra Evangeline e Jacks, c’è anche una donna pronta a tutto perché il Principe di Cuori sia solo suo…
Tahereh Mafi. All this twisted Glory. Una rete di intrighi.
Un fantasy romance ispirato alla mitologia persiana, un triangolo amoroso che vi lascerà senza fiato, una storia sul destino, la vendetta e il desiderio.Il terzo romanzo della nuova serie This Woven Kingdom, traboccante di magia, romanticismo e tradimenti.
In qualità di erede al trono Jinn, Alizeh ha ritrovato il suo popolo e forse anche l’opportunità di liberarlo. Cyrus, il sovrano di Tulan, le ha offerto il suo regno a patto che lei prima lo sposi e poi lo uccida. L’oscura reputazione di Cyrus lo precede: il suo passato sanguinario è noto in ogni angolo del pianeta. Ecco perché ucciderlo dovrebbe rivelarsi un compito facile, soprattutto quando accettare la sua offerta significherebbe avere la strada spianata per compiere il proprio destino. Ma più Alizeh impara a conoscerlo, più si chiede se le terribili storie su di lui siano vere. Intrappolato da una fitta rete di segreti, Cyrus l’ha desiderata da quando è apparsa per la prima volta nei suoi sogni, molti mesi prima. Tuttavia, dopo aver appreso l’identità dell’artefice di quelle visioni – il diavolo – riesce a malapena a guardarla negli occhi, tantomeno a sopportarne la compagnia. Eppure, nonostante i loro sforzi per disprezzarsi a vicenda, i due sono preda di un’attrazione che li consuma e che minaccia di distruggerli entrambi. Nel frattempo, il principe Kamran approda a Tulan, pronto ad attuare la sua vendetta…
Shelby Mahurin. The scarlet veil. La cacciatrice e il vampiro. Vol. 1. HarperCollins Italia.
Dal perturbante mondo di Serpent&Dove, un nuovo dark romance pieno di tensione e colpi di scena. Popolato di vampiri, fantasmi e oscure creature che risorgono dalle tenebre del passato, The Scarlet Veil racconta la storia di una giovane cacciatrice e della sua coraggiosa lotta contro un nemico misterioso.
Sono passati sei mesi da quando Célie ha sfidato la tradizione e, lasciando tutti a bocca aperta, ha preso i sacri voti per unirsi agli chasseur, prima cacciatrice in una confraternita di soli uomini. Con il suo fidanzato Jean Luc al comando, è decisa a portare avanti la propria missione e a proteggere Belterra, ma il passato non le dà tregua: misteriosi sussurri la perseguitano e un nuovo male risorge dall’oscurità, lasciando dietro di sé una scia di cadaveri con due punture gemelle nel collo. Ora Célie ha un nuovo motivo per temere il buio, perché qualcosa – qualcuno – la sta cercando. E nonostante i confratelli e Jean Luc cerchino di proteggerla, non c’è magia né spada che possa tenerla al sicuro da un mostro che si nasconde dietro belle parole e sorrisi taglienti. Se non vuole cadere preda delle tenebre, Célie deve trovare il modo di fermare la minaccia che avanza, ma più quel mostro si avvicina, più rischia di cedere ai suoi inquietanti desideri… e ai propri.
Heather Walter. Misrule. Mondadori.
La grazia oscura non c’è più. Temuta e disprezzata per il tenebroso potere che le scorre nelle vene, Alyce si sta godendo la sua vendetta su coloro che l’hanno resa una reietta. Briar è stato un regno bellissimo e corrotto, ma ora è interamente sotto il suo potere, e nessuno può sfuggire alla sua ira. Neanche l’unica persona che ne possiede il cuore. La principessa Aurora ha saputo vedere oltre il volto cupo di Alyce, e conquistare un amore che sembrava promettere l’alba di una nuova epoca. Ma quell’amore ha avuto un prezzo e adesso Aurora dorme un sonno incantato, vittima di un sortilegio che neppure Alyce può spezzare. E così il sogno del mondo che avrebbero potuto costruire insieme è andato in fumo. Alyce è disposta a tutto pur di risvegliare la donna che ama, anche a diventare la mostruosa creatura che gli abitanti di Briar credono che sia. Ma Aurora potrà amarla anche come cattiva? O l’amore è solo per le favole?
Elizabeth May. The Falconer. Mondadori.
Atmosfere gotiche e steampunk, tra Jane Austen e i fratelli Grimm, per una trilogia fantasy ricca di azione, sentimento, umorismo e suspense.
Edimburgo 1844. La bella Aileana Kameron sembra una giovane debuttante come tante, una frivola ragazzina dell’alta società. Di notte però dà la caccia alle malvage creature fatate che terrorizzano gli abitanti della città, in cerca di quella che le ha ucciso la madre. La sua missione di vendetta diventa però più complicata mano a mano che i suoi sentimenti per Kiaran MacKay, l’essere fatato che le ha insegnato a uccidere i suoi simili, si fanno più intensi e ambigui. E quando le fate mettono in atto un complotto per sterminare l’umanità, Aileana deve scegliere tra la soddisfazione personale, l’amore, e la salvezza della città che ama. Anche se ciò significasse fidarsi del nemico. Curato da Alessia Merlo e Rossella Pinto, il volume contiene i romanzi La Falconiera, Il Trono Evanescente e Il Regno Caduto nelle traduzioni di Anna Carbone.
Nisha J. Tuli. La guerra delle dieci regine. Urano saga. Newton Compton.
La prigione di Nostraza è un luogo terribile, in cui la speranza è un miraggio e i detenuti sono disposti a tutto per sopravvivere. Lo sa bene Lor, che vi è rinchiusa da dodici anni per volere dello spietato Re di Aurora ed è consapevole che potrebbe finire i suoi giorni tra quelle mura. Ma il fato per lei ha in serbo qualcosa di diverso: mai infatti avrebbe immaginato di riassaporare la libertà, eppure, durante una sanguinosa rivolta, Lor viene prelevata da Nostraza per essere trasferita alla corte del Sole, dove dovrà contendere il ruolo di Regina ad altri nove Tributi, ragazze che, come lei, parteciperanno a quattro prove potenzialmente letali per conquistare il cuore del Re Atlas. In principio, Lor è spaventata e sopraffatta all’idea di cimentarsi in una competizione mortale, ma poi comprende che quella potrebbe essere la sua grande occasione per vendicarsi del Re di Aurora e di tutto il male che ha fatto a lei e alla sua famiglia. Tra intrighi, pericoli e mutevoli alleanze, riuscirà Lor a ottenere il titolo di Regina e ad attuare i suoi piani di vendetta? Dieci ragazze. Una sfida letale. Il cuore di un re da conquistare.
Carissa Broadbent. Il serpente e le ali della notte. Mondadori.
Oraya è un’umana, figlia adottiva del re vampiro dei notturnati. Si è ritagliata un posto in un mondo destinato per natura a ucciderla, e ha un solo modo per cessare di essere una preda: partecipare al Kejari, il leggendario torneo organizzato da Nyaxia, la dea della morte in persona. Uscire vincitrice dalla feroce sfida fra i tre Casati dei vampiri non sarà facile e Oraya si troverà obbligata a stipulare un’alleanza con un misterioso rivale. Tutto in Raihn è pericoloso. È un vampiro spietato, un assassino infallibile, un nemico della corona… e il suo più potente avversario. Tuttavia, ciò che terrorizza veramente Oraya è la strana attrazione che prova per lui. Ma non c’è spazio per la compassione nel mondo di Nyaxia. La guerra per la corona dei notturnati scoppia a poche settimane dall’inizio del Kejari, mandando in frantumi tutto ciò che Oraya pensava di sapere sulla sua casa. E proprio Raihn sembra comprendere come nessun altro le sue emozioni. In un regno dove nulla è più mortale dell’amore, però, ciò che sta nascendo tra loro potrebbe essere la rovina della giovane umana.
Tahereh Mafi. Shatter me. Vol. 1. Fanucci.
Juliette ha 17 anni e il potere di fulminare chiunque tocchi. A causa di questo è stata rinchiusa in un manicomio per volere della Restaurazione, il movimento che ha preso il potere illudendo la gente di poter riportare il mondo agonizzante al suo primitivo splendore. Dopo 264 giorni di isolamento le viene assegnato un compagno di cella, Adam, che lei riconosce come l’unico compagno di scuola che non l’ha mai trattata alla stregua di un mostro. Adam però è un soldato al servizio di Warner, figlio del comandante supremo della Restaurazione, che intende sfruttare il potere di Juliette per torturare e uccidere gli oppositori del regime. Ma Juliette e Adam, il quale scopre di essere immune al tocco letale di lei, si innamorano e decidono di fuggire insieme e unirsi a un gruppo di ribelli. Riuscirà Juliette a sfuggire al controllo di Warner e alle mire della Restaurazione?
E qui mi fermo. Uno, perché mi sono stancato di cercare e leggere sui vari store quarte di copertine; due, perché quanto mostrato è più che sufficiente per il discorso che si sta per fare.
Che cosa hanno in comune questi libri?
Protagoniste femminili, minacce incalzanti che s’intrecciano con amori, intrighi e misteri di vario genere (che poi tanto vari non sono, ma questo è un altro discorso). In poche parole siamo di fronte a dei romance che si mischiano a fantasy o a paranormal (e in più di un caso non possono mancare vampiri bellissimi).
Che cosa dicono queste pubblicazioni?
Che la maggior parte del pubblico cui si rivolgono è femminile (possono esserci anche dei lettori maschili, ma, se non si è fatta una valutazione errata, si tratta di una minoranza) e che questo è il tipo di storie che si vogliono leggere: gli editori si adeguano alla domanda del mercato. Niente di nuovo e niente di scandaloso.
Ma a questo punto ci si pone un’altra domanda: possibile che autori o autrici non cerchino di creare qualcosa di proprio invece di seguire ciò che vuole la maggioranza? Ok, per essere letti e guadagnare ci si deve adeguare, ma davvero si vuole scrivere di questo? Non si anela a scrivere qualcosa di diverso? Perché va bene tutto, ma vedere libri che sembrano essere progettati a tavolino e fatti con lo stampino alla lunga può diventare stancante. Gli autori non hanno qualcosa di veramente loro che vogliono scrivere, una storia che sentono propria da raccontare? Oppure va bene scrivere qualsiasi cosa pur di essere pubblicati? Non è che per caso si è scambiata la voglia di raccontare con quella di vendere? Sembra che si sia passati dall’essere artisti all’essere commercianti; sì, perché più che libri con storie vere si è davanti a dei prodotti di consumo immediato che dopo poco tempo vengono dimenticati. A distanza di diversi decenni dall’uscita, si parla e si legge ancora Il Signore degli Anelli; quante di quelle pubblicazioni sopra menzionate ci saranno ancora fra qualche anno? Quanti si ricorderanno ancora di essi? Quanti di questi libri invece finiranno al macero oppure in un qualche mercatino dell’usato quando i magazzini dove sono tenuti se ne libereranno per fare spazio ad altri dello stesso tipo ma usciti più di recente?
Soprattutto, quanti di questi libri sono vivi, hanno cioè qualcosa di veramente sentito da parte dell’autore che proviene dal loro vissuto? Ormai tanti sanno che Il Signore degli Anelli ha molto del suo autore: le esperienze di guerra, la perdita degli amici, il legame con la moglie, l’amore per i cavalli, la natura, la preoccupazione portata dall’eccessiva industrializzazione. Questi libri, a parte le cotte dei protagonisti, cosa hanno? Sono dei copioni che ricalcano schemi che hanno dimostrato che per il momento possono vendere. Non c’è molto altro. Non che questo sia un male: l’intrattenimento fa parte della vita. Ma sinceramente si può ricercare di fare e volere qualcosa di più.
Fortunatamente e sicuramente c’è chi scrive ciò che veramente sente e vuole scrivere, purtroppo non passa per la via dell’editoria tradizionale che logicamente risponde al principio di domanda e offerta. Questo è il mercato, che piaccia oppure no.
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Le mie 10 righe dai llibri
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