Le ombre residue, secondo volume di Mistborn Era Due di Brandon Sanderson, sotto certi aspetti ricorda un po’ i due film diretti da Guy Ritchie su Sherlock Holmes: l’ambientazione ottocentesca, l’investigazione, l’azione adrenalinica e in parte pure i personaggi, con Wayne che ricorda per il suo fare battute e i camuffamenti il Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Jr. e Was, più ponderato e più portato al combattimento, che assomiglia al Watson il cui volto nella pellicola è dato da Jude Law. A pensarci un attimo viene da chiedersi se Sanderson sia stato ispirato dal lavoro svolto da Guy Ritchie, ma la cosa non ha importanza, perché Le ombre residue è un romanzo che prende e tiene incollati alle pagine, intrattiene, diverte e fa ricordare il periodo della rivoluzione industriale con lo sviluppo della tecnologia che comincia a fare balzi in avanti e le prime manifestazioni dei lavoratori per avere migliori condizioni di lavoro.
Sinceramente, questo romanzo mi ha preso più del precedente, La legge delle Lande (seppur va detto che mi era piaciuto, anche se vi avevo trovato alcune pecche; ma forse, rileggendolo dopo dieci anni, darei un giudizio differente), probabilmente perché già conoscevo i personaggi e soprattutto perché non c’era il distacco dal tipo di ambientazione (si passava da una in stile Medioevo/Rinascimento a una western); a prescindere però dai gusti personali, questo romanzo è solido, scorrevole e funziona in tutte le sue parti.
Andando oltre il rammentare i film recenti su Sherlock Holmes (che non è una nota negativa, anzi è piacevole, dato che avevo apprezzato le due pellicole), siamo dinanzi a una società che sta cambiando velocemente, sia nel modo di lavorare (industrializzazione), sia di muoversi (si sta passando da cavalli e carrozze ad automobili), con tutti i suoi pro e i suoi contro; nuovi mestieri stanno sorgendo (avvocati) e gli allomanti trovano occupazioni un tempo impensate (esistono salotti sedatori, dove le emozioni delle persone vengono calmate dietro pagamento, un po’ come succedeva con le oppierie).
Dopo i fatti di La legge delle Lande, Wax e Wayne sono tornati in pianta stabile a Elendel, portando le loro ingombranti figure di giustizieri in una città che sta andando incontro alla civilizzazione, lasciandosi alle spalle la semplicità e la violenza del selvaggio west (d’accordo, qui non c’è un “west”, ci sono le Lande, ma questo serve per intendere cosa si vuole spiegare). I due (aiutati da Marasi) stanno dando la caccia a un fuorilegge, il Cecchino, che ha ucciso delle persone mentre rapinava; le cose prendono una strana piega quando Wax scorge tra la folla il volto di una persona che sa di aver ucciso anni prima (è stato la causa della morte della donna che amava).
La situazione si complica quando vengono coinvolti nell’inchiesta dell’omicidio del fratello del governatore di Elendel, ucciso mente era assieme a diversi membri della malavita cittadina. Presto scopriranno che dietro a tutto ciò si cela un kandra impazzito (creatura immortale capace di mutare forma ingoiando i resti di persone o animali che un tempo serviva il Lord Reggente); Salassa, questo il nome del Kandra, sta cercando di sovvertire l’ordine della città per rendere libere le persone: il suo scopo è fare sì che Armonia, il dio che ha fatto rinascere il mondo ai tempi della Catacenere (che altri non è che Sazed, il terrasiano che ha preso su di sé i poteri di Rovina e Preservazione). Dietro a questo suo modo di agire c’è un forte odio verso la divinità per averla costretta a fare qualcosa che non voleva; proprio questa forzatura l’ha spinta a togliersi uno dei due spuntoni metalurgici che permettevano ad Armonia di controllarla e ad agire di propria iniziativa.
Le indagini di Wax lo porteranno sempre più vicino al vero piano di Salassa, fino a quando non arriverà a scoprire la verità. E sarà una verità dolorosa, che riaprirà un’antica ferita, lasciandolo sconvolto e distrutto. Ma le soprese non si fermeranno qui.
Le ombre residue è davvero stata un’ottima lettura e aspetto con piacere l’uscita del prossimo volume di questa serie; scorrevole, veloce, senza appesantimenti o divagazioni, porta dritti dove l’autore vuole arrivare e c’è da dire che nel finale Sanderson sa fare un bel colpo di scena. Davvero un bel libro.
[…] far divenire praticamente una divinità. Waxillium, che si sta ancora riprendendo dagli eventi del romanzo precedente, sta per sposarsi con Steris come da contratto tra le due famiglie; naturalmente, trattandosi di […]