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Il magazzino dei mondi 2

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Dittatori

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E così ricopro la mia muta perfidia con antiche espressioni a me estranee rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo!
Questa frase è una citazione di V per Vendetta, che ben può essere associata a Putin.
E visto che si è citato il film, riporto anche il discorso che V fa alla tv, giacchè Putin è molto simile al capo del partito che governa un’Inghilterra sotto dittatura. Visti i modi di fare del dittatore del film, si può pensare che sia ispirato a Hitler e forse è proprio così, ma in fondo, non ci sono poi così tante differenze, se ci si pensa, tra Hitler e Putin. Forse perchè tutti i dittatori in fondo sono uguali.

Adam Sutler, uno dei tanti dittatori presentati al cinemaBuona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione: come molti di voi, io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione; ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 novembre, un giorno, ahimè, sprofondato nell’oblio, sottraendo un po’ di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della verità. E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c’era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole… non c’è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l’avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, e il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l’equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, a un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.

Anche un altro discorso di V per Vendetta ricorda quello che sta succedendo in Ucraina, perché è il risultato dell’operato dei dittatori.
…la guerra in America divorò quasi tutto e alla fine arrivò a Londra. A quel punto non ci furono più rose… per nessuno. Ricordo come cominciò a cambiare il significato delle parole. Parole poco comuni come “fiancheggiatore” e “risanamento” divennero spaventose, mentre cose come “Fuoco Norreno” e “Gli articoli della fedeltà” divennero potenti. Ricordo come “diverso” diventò “pericoloso”. Ancora non capisco perché ci odiano così tanto.

Buona Pasqua

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Gli ultimi anni non sono stati dei migliori: la pandemia, il costo della vita aumentato, l’incertezza maggiore per il futuro. A tutto ciò negli ultimi mesi si è aggiunta una guerra che si aggrava sempre di più: non bastassero le atrocità che ogni conflitto porta, i capi di governo non fanno che gettare benzina sul fuoco. Vero che tutti stanno facendo la propria parte, ma Putin più di tutti sta cercando di inasprire lo scontro, cercando di coinvolgere ancora più attori in questo triste scenario. Minacce, intimidazioni per tentare d’imporre il proprio volere come succede in ogni dittatura, sono diventati il marchio di fabbrica di un uomo che ha fatto della violenza, della corruzione, della soppressione della libertà i suoi punti di forza.
Come se questo non bastasse, purtroppo in tanti sostengono il suo modo di agire, ritenendolo giusto; ormai è tristemente chiaro che una parte dell’umanità ha perso la bussola della ragione, andando completamente allo sbando. Con un modo di agire del genere, dove si pensa di andare? Si pensa che uccidendo e distruggendo si possano avere dei risultati positivi? Tutto ciò che si otterrà, sarà soltanto un peggioramento di situazioni già pessime.
L’umanità ha avuto tante occasioni per migliorare, ma incredibilmente (o forse no) le ha buttate via tutte. Purtroppo, nelle posizioni che contano ci sono sempre più uomini egocentrici, narcisisti, insensibili, ammalati di potere e sete di dominio sugli altri, un vero e proprio cancro per questo mondo che sempre più viene rovinato.
Bisognerebbe fare tanti passi indietro per tornare a essere centrati: basta con l’accumulo compulsivo, basta con il sopraffare gli altri per far star bene il proprio ego, basta con il voler dimostrare di essere superiori agli altri.
Occorre ritornare alla capacità di sapersi meravigliare delle piccole cose, farsi stupire da esse, riscoprire quella parte di sé che qualcuno chiama bambino interiore; quella parte che è ancora capace di sognare, di vedere cose che ancora non esistono. Occorre una rinascita che parte da ciascun individuo se si vuole sperare di avere un futuro per sé e per le generazioni a venire: di questo c’è veramente bisogno. E occorre dire basta a tiranni, prepotenti, a chiunque si sente superiore agli altri perché occupa posizioni di potere, ha dei soldi o perché appartiene a una certa razza o posizione sociale.
Buona Pasqua.
Buona Pasqua

Le Bizzarre avventure di JoJo - Diamond is Umbreakable

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Le Bizzarre avventure di JoJo – Diamond is Umbreakable è ambientata nel 1999, undici anni dopo i fatti di Stardust Crusaders, e precisamente nell’immaginaria cittadina giapponese di Morio-cho: Jotaro Kujo vi giunge per mettere in guardia suo zio, Josuke Higashikata, da una minaccia che incombe sulla cittadina. I rapporti tra i due non cominciano bene, infatti i due praticamente si scontrano a causa del fatto che Josuke, solitamente tranquillo, diventa un attaccabrighe come Jotaro quando si parla male del suo taglio di capelli. Benché lo scontro volga a favore di Jotaro, è impressionato dalla forza del ragazzo, benché sia all’oscuro di possedere uno stand; tuttavia i rapporti tra i due migliorano e presto Jotaro rivela tutti i motivi per cui è giunto a fargli visita. Oltre a parlare al giovane Josuke del suo padre, che altri non è che Joseph Joestar, Jotaro rivela che sta investigando sulla proliferazione di portatori di stand nella cittadina; infatti, in circolazione ci sono degli artefatti posseduti un tempo da Dio Brando, l’Arco e la Freccia, capaci di risvegliare i poteri sopiti di chi viene colpito da essi. Al loro fianco ci saranno Koichi Hirose e Okuyasu Nijimura, dovendo affrontare avventure sempre più strane e giungere alla risoluzione non solo del ritrovamento degli artefatti, ma anche dei tanti assassinii che negli anni si sono verificati nella cittadina e che mai sono stati risolti, dietro i quali c’è Yoshikage Kira, un serial killer che ama la vita tranquilla e che ha una fascinazione per le mani, oltre a uno stand capace di creare bombe e manipolare il tempo.
La copertina del primo volume di Le Bizzarre avventure di JoJo - Diamond is Umbreakable Niente più viaggi per Le Bizzarre avventure di JoJo – Diamond is Umbreakable, dove tutte le vicende si svolgono all’interno della cittadina di Morio-cho, calata nella sua realtà quotidiana. Ci sono dei legami con la serie precedente (il padre di Okuyasu Nijimura era uno dei servi di Dio Brando, ma dopo la sua morte è diventato una sorta di mostro; la presenza di Jotaro e Joseph), ma la storia evolve per mostrare e aggiungere altri elementi sul mondo degli stand; alcune cose sono interessanti, altre ben poco (due topi che hanno sviluppato poteri stand sono assolutamente inutili ai fini della trama principale), e non servono a molto alla storia, allungando il brodo e risultando dispersivi. I disegni non sono il massimo e la scelta dei colori (acidi) non fa impazzire; tuttavia, ci sono degli elementi interessanti, come a esempio il mangaka Rohan Kishibe e il suo stand Heaven’s Door (che gli permette di leggere i ricordi di una qualsiasi persona come fossero un libro), il vicolo da cui non si riesce a uscire. Gli stand sono sempre bizzarri e affascinanti e si può dire che la serie si segue principalmente per scoprire quali poteri salteranno fuori e come riuscire a sconfiggerli; la storia non è forte come quella di Stardust Crusaders e comincia a divenire interessante quando entra in scena Yoshikage Kira.
Le Bizzarre avventure di JoJo – Diamond is Umbreakable svolge bene il suo scopo d’intrattenimento, ma non è niente d’epocale, anche se ha i suoi bei momenti; non particolarmente apprezzato come sono stati trattati certi personaggi (uno su tuti Joseph Joestar, qui mostrato come un vecchio rimbambito che serve poco o nulla alla storia), anche se ciò non toglie a Diamond is Umbreakable di raggiungere la sufficienza.

Steins;Gate: The Movie - Load Region of Déjà Vu

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Steins;Gate: The Movie - Load Region of Déjà VuSteins;Gate: The Movie – Load Region of Déjà Vu è un film di animazione del 2013 che prosegue la storia della serie Steins;Gate. Le vicende sono ambientate un anno dopo che Rintaro Okabe è riuscito a salvare tutte le persone cui tiene: i suoi viaggi nel tempo (grazie al microonde telefonico, un forno a microonde connesso alla rete cellulare e comandabile a distanza da un telefonino, creato da lui e dall’amico Daru, capace prima di inviare e-mail nel passato e poi con l’intervento di Kurisu di inviare i ricordi di una persona) sono stati un successo. Tuttavia, i ripetuti salti temporali hanno portato delle conseguenze: Okabe comincia ad avere dei capogiri, seguiti da delle visioni di eventi accaduti nelle varie linee temporali che ha visitato, non riuscendo più a capire cosa è reale e cosa è frutto solo della sua mente. La cosa però non finisce qui: Okabe comincia a scomparire per lassi di tempo sempre più lunghi e quando questo avviene, anche il suo ricordo negli altri inizia a svanire, fino a quando non scomparirà del tutto. Si viene a formare quindi un mondo senza il pazzo e geniale Rintaro Okabe, dove solo Kurisu si ricorda di lui; tutto questo però è stato accettato da Okabe, visto che ha ottenuto il suo scopo di salvare sia Kurisu sia Mayuri, rispettivamente la ragazza amata e la sua migliore amica. Tuttavia, Suzuha, la figlia di Daru venuta dal futuro, dice che c’è una possibilità per far tornare Okabe: Kurisu segue il suo consiglio e ritorna nel passato, solo per veder morire un giovane Okabe morire sotto i suoi occhi. Straziata dal dolore e capendo cosa ha provato Okabe tutte le volte che è tornato indietro nel tempo e ha fallito, Kurisu decide di non provare più. Fino a che scopre che c’è davvero un modo per far sì che Rintaro ritorni.
Steins;Gate: The Movie – Load Region of Déjà Vu è una piacevole visione, che però va vista solo dopo aver seguito la serie anime, altrimenti si rischia di rimanere spaesati e capirci poco. Bella la fotografia, qualità di animazioni e colori superiore alla serie tv, personaggi sempre ben caratterizzati, anche se alcuni sono solo di contorno e fungono da semplici comparse, storia ben congeniata che ben s’incastra con gli eventi che l’hanno preceduta: tutto funziona a puntino.
Per chi ha amato le vicende di Okabe e compagni, Steins;Gate: The Movie – Load Region of Déjà Vu è un film da vedere, per riabbracciare quei personaggi che hanno saputo divertire ed emozionare.