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Che cosa è diventata la rete

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La rete, rispetto a quando è nata, è divenuta un luogo (non reale naturalmente) dove è possibile trovare qualsiasi tipo d’informazione. Ma è anche un posto dove c’è molta disinformazione e approssimazione, dove la gente riversa le proprie insoddisfazioni, le proprie frustrazioni, scaricandole sugli altri, dove provoca per scatenare reazioni, volendo dimostrare di essere meglio degli altri, di essere superiore e avere ragione.
Tutto ciò ha reso la rete un luogo sgradevole, spesso insopportabile, dal quale è meglio starne alla larga o addirittura starne fuori. Perché anche se si rimane buoni e tranquilli, anche se si limita la propria presenza all’indispensabile, c’è sempre quello che va a rinvangare cose passate per provare ad attirare l’attenzione e scatenare purtroppo i famosi flame. Esistono delle persone che vogliono imporre il proprio pensiero e se uno non la pensa alla sua maniera, se esprime il proprio punto di vista, rimanendo fermo nelle propri convinzioni e non facendosi condizionare o sottomettere, gli danno addosso, continuando a rinvangare cose passate, estrapolandole dal loro contesto per tirare acqua al proprio mulino, spesso senza citare le fonti e chi ha scritto certe frasi, ma facendo ben capire a chi ci si riferisce; un comportamento non solo scorretto, ma anche codardo.
Questa è diventata la rete: un luogo dove la gente, nascondendosi dietro a un monitor e a una tastiera, scrive cose che nella realtà non direbbe e non farebbe. La rete è divenuta una valvola di sfogo dove si dà vita alla parte meno bella e apprezzabile dell’essere umano. Purtroppo tanti non riescono a capire che quando non si sa cosa scrivere, è meglio stare fermi; riproporre in continuazione cose del passato non solo dimostra povertà di idee e contenuti, ma anche di una limitatezza che dimostra ciò che si è: persone che vogliono essere presenti per dimostrare che loro valgono, sono di valore. Presenzialisti che non si rendono conto che il loro cosiddetto contributo sta solo impoverendo la rete e le persone con cui entrano in contatto.
Purtroppo questo modo di fare fin troppo diffuso (e non solo questo) ha raggiunto un livello tale che è diventato un problema cui le istituzioni stanno cercando di trovare un rimedio. Già ci è stata messa una mano, ma questo non è servito a risolvere il problema, solo a creare più difficoltà. La rete, un territorio prima libero (e se si vuole anche selvaggio), ora sta incorrendo in sempre più limitazioni e controlli; questo in parte è giusto, perché non si verifichino più come i tanti casi (come quello di facebook) dove i dati degli utenti erano usati, a loro insaputa, da diverse ditte. Ma è anche un pericolo, perché l’informazione è un grande potere e a seconda di chi lo usa può essere utile o distruttivo, oltre che un mezzo per ottenere grandi guadagni e influenzare i mercati e le masse. Governi, multinazionali sono consapevoli di questo, come sono consapevoli che è un mezzo per condizionare le popolazioni; in parte ci sono già riusciti, ma fortunatamente non ancora del tutto, perché hanno trovato chi si è opposto ai loro tentativi.
Le possibilità per mantenere la rete un mezzo dove si può condividere, confrontare e arricchirsi, ci sono ancora, ma finché ci saranno tante persone che utilizzano la rete in modo banale, stupido, meschino, per alimentare il proprio ego e dare sfogo alle proprie insoddisfazioni, le cose non miglioreranno di certo.