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Kingsglaive: Final Fantasy XV

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Kingsglaive: Final Fantasy XVKingsglaive: Final Fantasy XV è uno spettacolo per gli occhi. Visivamente eccezionale, curato in ogni dettaglio; inquadrature mozzafiato, scene adrenaliniche, scenari fantastici. Il tutto accompagnato da una colonna evocativa e sempre azzeccata.
Sono passati quindici anni da Final Fantasy: The Spirits Within, primo film dedicato alla famosa serie di videogiochi Final Fantasy, e l’animazione digitale ha fatto passi avanti notevoli; già il capostipite sotto l’aspetto grafico era molto buono, con Kingsglaive: Final Fantasy XV si raggiungono risultati notevoli. Il film serve da intro per l’ultimo videogioco della serie (Final Fantasy XV, appunto) e dalla cura avuta del prodotto si capisce che la Square Enix ha voluto fare un lancio in grande stile; non per niente attori come Sean Bean, Aaron Paul e Leane Headey sono stati coinvolti in questa produzione (loro le voci del doppiaggio originale), dove tutto è digitale e i personaggi protagonisti della storia sono realizzati con il Motion Picture.
La domanda che tanti immancabilmente potrebbero porsi è: Kingsglaive: Final Fantasy XV sarà comprensibile solamente per chi giocherà a Final Fantasy XV?
Risposta: no. Il film può essere visto tranquillamente senza poi giocare su console: inizia, sviluppa e conclude le vicende narrate nell’ora e cinquanta minuti che ha a disposizione. Naturalmente il finale è aperto, dando il via a quanto si vedrà sulla console, ma quanto si vede ha un senso compiuto.
Logicamente ci sono dei dettagli che solo i fan della saga possono cogliere e apprezzare. Il mostro behemoth. Cerberus, uno dei gf (guardian force) di Final Fantasy VIII. Bahamut, altro gf di Final Fantasy VIII e non solo, dato che è presente praticamente in ogni episodio della serie. Knights of the Round, una delle summon di Final Fantasy VII. I riferimenti ai chocobo. Il vestito del Cancelliere di Niflheim che si rifà al Sepiroth di Final Fantasy VII Advent Children. L’armatura del Generale di Niflheim che ricorda quelle dei Giudici di Final Fantasy XII. E naturalmente il connubio magia/tecnologia che tanto ha reso famosa questa serie.
Dopo queste premesse ci si può aspettare un film spettacolare, pieno di combattimenti e scontri tra creature magiche gigantesche, con ambientazioni particolari. Certo, questi sono elementi presenti, tuttavia, benché il mondo sia caratteristico, è stato creato in modo che gli spettatori trovino elementi della vita reale (auto, scorci cittadini) così da poterlo sentire proprio. Il tutto poi è sorretto da una storia che funziona; niente d’innovativo o particolarmente originale (Final Fantasy: The Spirits Within era più strutturato e più impegnato viste le tematiche affrontate), sia chiaro, ma è qualcosa di valido.
L’impero di Niflheim, dotato di grande forza militare (esercito formato da robot e potenti creature magiche chiamate Demon) ha espanso il suo dominio su tutti i paesi. Solo il regno di Lucis, dove nella capitale Insomnia è custodito il sacro Cristallo, fonte di un grande potere magico, ancora si oppone, ma ormai è allo stremo e per questo accetta l’armistizio dell’Impero, come accetta il matrimonio combinato tra il figlio del Re Regis e la principessa del regno di Tenebrae, ora nelle mani di Niflheim. L’armistizio è naturalmente una farsa e il tradimento di Niflheim non sorprende; tradimento che però giunge inaspettatamente anche da un’altra direzione, nato da un risentimento che ha covato sotto le ceneri per anni. In una lotta contro il tempo, Nyx, uno dei Kingsglaive, il corpo scelto di soldati di re Regis, si troverà con pochi alleati a cercare di salvare la principessa Lunafreya e l’anello dei re di Lucis (custode di un grande potere) dalle grinfie di Niflheim. Come ogni buon film d’azione non mancheranno gli eroismi e i sacrifici per poter dare a chi lo vuole una speranza per il futuro.
Di certo non si è dinanzi a una pellicola destinata all’oscar, ma Kingsglaive: Final Fantasy XV fa trascorrere più di un paio d’ore piacevoli (alla durata del film vanno aggiunti i contenuti speciali), senza essere banale né scontato, facendo emozionare e coinvolgere.